ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

09/02/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/03/2024 01:58

Germania: terremoto elettorale

È un sisma elettorale quello consumatosi nelle elezioni regionali in Germania che difficilmente resterà senza conseguenze. Secondo le proiezioni, il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (Afd) è il primo partito in Turingia, staccando di quasi 10 punti il centrodestra della Cdu, e segnando la prima vittoria di un partito di estrema destra in un Land tedesco dai tempi della Seconda guerra mondiale. "Per noi è un successo storico" ha dichiarato Björn Höcke leader locale dell'AfD, che nel più popoloso Land della Sassonia è arrivato secondo per un soffio, ad appena un punto di distanza dalla Cdu, in testa con il 32% dei voti. Altro exploit denso di significato quello dell'esordiente Alliance di Sahra Wagenknecht (BSW) - già eurodeputata ed ex esponente della sinistra di Die Linke - classificatosi terzo  in entrambi gli stati. L'ascesa di partiti sovranisti, agli estremi dello spettro politico, è visto come un ulteriore colpo al già impopolare governo di coalizione del cancelliere Olaf Scholz: il fatto che quasi un elettore su tre, in entrambe le regioni abbia sostenuto l'AfD conferma i risultati delle europee e la crescente sfiducia del pubblico nei partiti e nelle istituzioni tradizionali nella Germania orientale. L'ago della bilancia per la tenuta dell'esecutivo potrebbe rivelarsi il voto nello stato orientale del Brandeburgo, dove gli elettori si recheranno alle urne il 22 settembre. Anche qui i sondaggi mostrano l'AfD in testa.

Chi ha vinto e chi ha perso?

I risultati in Sassonia e Turingia riflettono la crescente frammentazione del panorama politico tedesco e, in particolare, l'ascesa dei partiti anti-establishment. I più grandi perdenti in Turingia sono stati i Verdi e liberali (Fdp) che non hanno raggiunto la soglia del 5% e dovranno lasciare il parlamento. Ma le elezioni sono state anche una battuta d'arresto importante per il Partito della Sinistra (Linke). E se anche la Spd del cancelliere Olaf Scholz ha registrato un risultato deludente, reggendo però in entrambi i Länder, nel complesso la coalizione semaforo che governa la Germania - composta da SPD, FDP e Verdi - ha subito ingenti perdite. Il crollo ha esposto il gruppo alle critiche dell'opposizione nel Bundestag: il segretario generale della Cdu, Carsten Linnemann, ha dichiarato all'emittente pubblica ZDF che i risultati sono uno "schiaffo in faccia" per il governo che ora "deve chiedersi come fermare le sue politiche disastrose".

Sovranisti di sinistra?

Il voto regionale segnato anche la vittoria, per la prima volta in Germania, di un partito populista di stampo personalistico, l'Alliance di Sahra Wagenknecht (Bsw), che ha ottenuto consensi a due cifre sia in Sassonia che in Turingia. Un risultato sorprendente per un partito fondato appena otto mesi fa, che trae la sua forza da un insolito mix di politiche economiche e sociali di sinistra, affiancate a una retorica anti-immigrazione e contro "l'estremismo green" solitamente di destra. Un "conservatorismo illuminato" come lo ha definito la stessa Wagenknecht al quotidiano tedesco taz : "Credo che rappresentiamo e incarniamo semplicemente ciò che molti partiti non rappresentano più: conservatorismo illuminato nel senso di preservare le tradizioni, la sicurezza, nelle strade e nei luoghi pubblici, ma anche posti di lavoro, assistenza sanitaria e pensioni. Il bisogno di sicurezza, pace e giustizia ha trovato una nuova casa politica con noi". Se su questioni come l'aumento del salario minimo e dell'assistenza sociale il Bsw si distanzia dall'AfD, sull'immigrazione i due partiti hanno posizioni simili. Tuttavia - evitando la retorica razzista e candidati impresentabili - il Bsw è riuscito a presentarsi agli elettori come un'alternativa non estremista al partito di destra con cui condivide anche lo scetticismo riguardo al sostegno all'Ucraina.

Governo Scholz in bilico?

"Siamo pronti ad assumerci la responsabilità del governo", ha affermato Björn Höcke, ma nonostante la solida performance è improbabile che il suo partito prenda il potere in Turingia dove sembra reggere il 'cordone sanitario' contro l'estrema destra: tutti gli altri partiti statali si sono infatti rifiutati di entrare in un'ipotetica coalizione con l'AfD che tuttavia, avendo conquistato più di un terzo dei seggi, potrà bloccare decisioni di peso come la nomina di giudici alla corte costituzionale statale. Il segretario generale nazionale della Cdu, Carsten Linnemann, lo ha detto chiaro e tondo: "gli elettori di entrambi gli stati sapevano che non avremmo formato una coalizione con l'AfD, e così sarà. Su questo siamo molto, molto chiari". Pertanto il BSW sa che la costruzione dei due esecutivi non potrà prescindere dal suo sostegno e si prepara a svolgere un ruolo di primo piano nei due stati della Germania orientale. Entrambi gli sviluppi fanno presagire nuovi conflitti nel frastagliato governo di Berlino dove - alla luce del voto - alcuni esponenti hanno già cominciato a mettere in discussione la legittimità . A un anno dalle elezioni nazionali in Germania, ombre pesanti si stagliano all'orizzonte per la coalizione di Olaf Scholz.

Il commento

Di Antonio Villafranca, Vice Presidente per la Ricerca ISPI

"La vittoria di AfD era annunciata ma non per questo è meno rilevante. Le conseguenze a livello locale non dovrebbero essere clamorose (nessun partito vuole allearsi con AfD). Ciò che importa è soprattutto il doppio segnale a livello nazionale: Scholz e la sua coalizione sono travolti e il governo rischia di saltare; l'estremismo (anche neonazista) è comunque sdoganato. Alle elezioni federali del prossimo anno AfD non andrà al governo: la coalizione ad escludendum a trazione CDU prevarrà. Ma l'inevitabile esclusione di AfD rischia solo di rafforzare quest'ultima. Per evitarlo i tradizionali partiti tedeschi dovranno fare i conti non tanto con AfD quanto con gli enormi errori fatti negli anni in politica economica, energetica e sociale. Errori che alimentano gli estremismi".

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