ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

11/13/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/13/2024 11:56

L’influenza russa nella fascia del Sahel

Negli ultimi tre anni la fascia del Sahel è stata interessata da una serie di colpi di stato [Mali (2021, successivo a uno già verificatosi nel 2020), Burkina Faso (gennaio e settembre 2022) e Niger (2023)] che hanno radicalmente modificato la linea politica dei governi di tali Paesi nei confronti del "mondo occidentale".

L'annuncio della volontà di questi paesi di uscire da ECOWAS[1] (avvenuto il 28 gennaio 2024) e la costituzione della Alleanza degli Stati del Sahel (AES, Alliance des Etats du Sahel), ufficializzata lo scorso 6 luglio 2024, sono eventi che hanno modificato radicalmente la posizione internazionale di questi Stati, in particolare rispetto all'occidente, creando un legame decisamente più stretto tra di loro. Ne è un esempio l'annuncio della volontà di implementare un nuovo passaporto biometrico per i tre Paesi, che consentirà di armonizzare i documenti di viaggio all'interno dell'AES.

In tale contesto un ruolo fondamentale è stato svolto dalla Russia. Mosca non si è limitata a fornire equipaggiamento militare, ma è stata in grado di provvedere anche alla sicurezza dell'establishment al vertice, spesso di formazione militare sovietica, grazie alle sue Compagnie Militari Private (Private Militari Companies - PMC[2]), con particolare riferimento a Wagner, ridenominato ora Africa Corps, sfruttando la narrazione, ampiamente promossa dal Cremlino, di una relazione priva di precondizioni e giocando la "carta anticoloniale", in particolare in questo momento storico.

In questi tre anni non solo si è verificato il ritiro delle principali missioni delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea (UE) e nazionali (della Francia in particolare) da questi tre Paesi, ma la maggior parte dei ruoli svolti, dall'addestramento delle truppe alle attività anti-terrorismo, sono stati assunti da Africa Corps (sebbene con numeri, ma soprattutto modalità, molto differenti rispetto alle missioni che hanno sostituito).

Una attività di rilievo per l'influenza russa, sebbene fosse già in opera ai tempi dell'Unione Sovietica, è quello della disinformazione e della propaganda. Tale compito è svolto nel continente africano dall'agenzia russa African Initiative. Nata nel settembre 2023, un solo mese dopo la morte del fondatore di Wagner, Prigozhin, l'agenzia ha messo in atto una serie di iniziative volte a generare un sentimento anti occidentale, con particolare focus su Francia e Stati Uniti. Tra le iniziative più "ordinarie" di public diplomacy si annoverano quelle dell'insegnamento della lingua e dei valori russi, borse di studio per la formazione in Russia e tour per i giornalisti locali in Russia, ma anche nelle aree illegalmente occupate in Ucraina. Tra quelle più occulte ci notano il reclutamento di giornalisti e bloggers locali, volto ad amplificare il messaggio russo, denigrando le iniziative occidentali, con particolare riferimento a quelle del campo sanitario, con la diffusione di teorie cospirative sulle corporazioni farmaceutiche occidentali. Tali azioni sfruttano le precarie condizioni di sicurezza della popolazione al fine di manipolare la frustrazione dei cittadini e supportare i nuovi vertici golpisti. Ne è un esempio la diffusione del videogame African Dawn, dove i giocatori possono scegliere di rappresentare il capitano burkinabè Ibrahim Traoré, la sua controparte maliana Assimi Goïta e addirittura Vladimir Putin, o rappresentare l'opposizione: USA, Francia, Nigeria e Chad.

Il risultato di tali influenze, a discapito delle compagnie occidentali, si può notare anche sull'aspetto economico, e ne è un esempio la legge sulle licenze minerarie emanata dal Mali nell'agosto 2023, che ha aumentato notevolmente la partecipazione statale alle nuove concessioni minerarie del Paese (dal 20% ad un potenziale 35%) limitando così le compagnie straniere operanti nell'area. In tale contesto va ricordato che il Niger, che è l'ottavo produttore al mondo di uranio, con una quota pari al 5% globale, ha ritirato alla compagnia francese Orano il permesso per l'estrazione dell'uranio nel giacimento di Imouraren, uno dei più grandi al mondo, con riserve stimate in 200 mila tonnellate, situato nella regione settentrionale di Agadez. Infine di rilievo è il memorandum d'intesa firmato dal Burkina Faso, lo scorso 13 ottobre 2023 a Mosca, con la ROSATOM[3] per la cooperazione nel campo dell'uso "dell'energia atomica per scopi pacifici".

In conclusione, la Russia ha attuato una strategia particolarmente efficace, sfruttando i propri punti di forza senza farsi limitare troppo dalle proprie inerenti debolezze. Il risultato evidente è una maggiore influenza rispetto a prima del conflitto ucraino, in tutta l'Africa ma in particolare nella fascia del Sahel, dove il mondo occidentale ha perso quasi completamente le proprie basi[4]. Ciò è anche dovuto al fatto che quello che può offrire la Russia è difficilmente contrastabile dalle strategie europee. Queste risultano poco coordinate e spesso ad interesse esclusivo nazionale a discapito della continua attenzione a 360° richiesta dall'Italia alla NATO. Né i Paesi della UE né gli USA dovrebbero sottovalutare la presenza militare e le ambizioni russe in Africa, che rimane un continente da quasi 1,5 miliardi di persone, sempre più rilevante sulla scena globale.

[1]Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale (in inglese Economic Community Of West African States - ECOWAS)

[2]Private Military Company

[3] Il colosso russo ROSATOM detiene circa il 70% del mercato mondiale delle esportazioni per la costruzione di nuove centrali nucleari.

[4]I francesi hanno chiuso la propria operazione Barkane in Mali nel 2022, in Niger e nel Burkina Faso nel 2023. Gli USA hanno lasciato recentemente il Niger, dopo 11 anni di permanenza. La Germania si è ritirata dal Mali nel 2023 e recentemente ha riportato a casa le proprie truppe dislocate in Niger. La missione ONU MINUSMA, in Mali, è stata conclusa 31 dicembre 2023, dopo oltre 10 anni di attività. La Missione EUTM in Mali è stata chiusa a maggio 2024 e la Missione EUCAP Sahel Niger è terminata il 30 giugno 2024.