Università degli Studi Repubblica di San Marino

10/29/2024 | News release | Distributed by Public on 10/29/2024 03:11

Quando sul Titano arrivavano divi e registi: un approfondimento sul cinema in repubblica

Il Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali propone un'analisi che riconosce il ruolo del sammarinese Vittorio Valentini

Le pellicole cinematografiche girate sul Titano a metà del secolo scorso, insieme al contributo di un sammarinese impegnato a Cinecittà dagli anni 30 ai 50, vengono approfonditi nel nuovo quaderno del Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino, ora disponibile online.

Intitolato "Il ruolo della cultura cinematografica in Europa e l'avvento del cinema internazionale a San Marino", il testo analizza le esperienze di due pellicole che hanno visto il Titano fare da location per altrettanti film. Il primo, nel contesto delle vicende legate ai profughi della seconda guerra mondiale, si intitola "Lo sconosciuto di San Marino" e ha visto di fronte alle cineprese, fra gli altri, gli attori Vittorio De Sica e Anna Magnani, con la regia affidata al polacco Michał Waszynski. Spazio inoltre a "Il principe delle volpi", con Orson Welles e Tyrone Power, prodotto dalla statunitense 20th Century Fox.

Nel quaderno, curato dalla docente Maria Elena D'Amelio, viene sottolineato il ruolo dell'architetto e scenografo sammarinese Vittorio Valentini, già impegnato in progetti come il colossal "Ben-Hur", coinvolto inoltre nelle produzioni hollywoodiane "Quo Vadis?" e "Vacanze Romane". Scrive infatti l'accademica: "Grazie alla crescente internazionalizzazione dei contenuti e delle circostanze di produzione delle sue opere, è stato determinante nel proporre San Marino come location cinematografica".

Di qui le scene proiettate sul grande schermo e ambientate sul Titano: l'autrice, sulla base di documenti e articoli giornalistici, riporta per esempio che nella pellicola "Il principe delle volpi" le torri medievali "divennero la location della battaglia principale del film", affermandosi come "set naturale per la storia dell'assedio e della liberazione di una città". Il Titano, "in quanto luogo autentico, funge qui da significante per qualcosa di più di un semplice paesaggio pittoresco. La sua geografia emotiva e la sua storia - prosegue la studiosa - diventano parte integrante della trama dei film incentrati su libertà e pace".

Sottolineando l'importanza del cinema come "veicolo di espressione culturale e identitaria in particolare all'interno nel contesto europeo", D'Amelio tratteggia inoltre il contesto dell'industria del continente con la descrizione di una più ampia cornice rappresentata dal processo di "politiche culturali dell'Unione Europea", che "con il loro sostegno al settore audiovisivo giocano un ruolo cruciale nel garantire che il cinema continui a essere un motore di integrazione e coesione sociale, contribuendo alla formazione di una cittadinanza europea consapevole e partecipativa".

Il quaderno riporta il contenuto di una lectio magistralis proposta da D'Amelio in occasione dell'inaugurazione del film festival "San Marino in Europa, l'Europa a San Marino", alla presenza dell'ambasciatrice dell'UE Alexandra Valkenburg, svolto al Cinema Concordia di Borgo Maggiore.