Provincia Autonoma di Trento

25/06/2024 | Press release | Distributed by Public on 25/06/2024 18:35

Le eccezionali precipitazioni di quest’anno fanno respirare i ghiacciai

Andando nei dettagli delle rilevazioni che hanno lo scopo di determinare la quantità e le caratteristiche tecniche della neve accumulata alla fine del periodo invernale - primaverile, i tecnici hanno misurato con delle sonde la profondità della neve dalla parte più a monte fino alla parte basale del ghiacciaio. In punti rappresentativi della superficie sono state poi eseguite delle buche nella neve fino alla superficie ghiacciata; in queste buche si sono operate misure di densità del manto nevoso, di temperatura, si sono rilevate formazioni di lenti di ghiaccio o particolari accumuli.

La densità della neve ed il suo spessore hanno consentito di stimare il "volume di acqua equivalente" accumulato sul ghiacciaio che verrà restituito in forma liquida durante l'anno o in parte accumulato per la formazione di nuovo ghiaccio. Se i rilievi sul ghiacciaio dell'Adamello-Mandrone nel Parco Adamello Brenta, hanno mostrato accumuli fino a 6 m di neve invernale sotto la cima Adamello e poco meno di 4 verso la fronte, per i ghiacciai nel Parco dello Stelvio si sono misurati invece per il Ghiacciaio del Careser accumuli medi dai 4-5 m ai 2.80 nella parte più bassa, mentre per il Ghiacciaio de la Mare accumuli medi tra i 4 ed i 3.5 metri. Le densità rilevate sono variabili dai 400 ai 600 Kg/metro cubo e mostrano una neve che nonostante le recenti nevicate primaverili si è già parzialmente trasformata.

Su tutti e 3 i ghiacciai si sono rilevati inoltre negli strati più superficiali a circa 1-1.5 metri dalla superficie anche due evidenti depositi di polvere rossastra di origine desertica precipitati in concomitanza agli eventi verificati chiaramente anche in fondovalle. Questi strati rossastri contribuiranno poi alla maggior velocità di fusione della neve del momento in cui verranno esposti all'azione dell'irraggiamento solare come sta già succedendo a quote più basse. Nonostante gli accumuli siano formati da neve precipitata soprattutto nel periodo tardo-primaverile, gli accumuli rilevati sono paragonabili a quelli di buone annate, come quelli rilevati dopo l'inverno 2001.