12/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 12/18/2024 10:52
Sempre più importante e sempre più complessa: la gestione della sicurezza informatica aziendale è diventata rapidamente una priorità per tutte le aziende. Accanto alla consapevolezza dell'importanza di implementare strumenti di protezione efficaci, rimane però il rebus delle modalità con cui queste devono essere messe in atto.
Nel nuovo quadro delineato dal processo di digitalizzazione è indispensabile fare riferimento a un modello di cybersecurityolistica, in cui la sicurezza attraversa ogni aspetto dell'attività aziendale.
La considerazione da cui è necessario partire per arrivare a una logica ispirata alla cybersecurityolistica è semplice: il tradizionale approccio alla sicurezzainformatica, focalizzato esclusivamente su soluzioni tecniche per la protezione degli endpointe del traffico di rete, non è più adeguato alle nuove condizioni in cui le imprese operano. A rendere obsoleto questo modello sono numerosi fattori.
Prima di tutto lacomplessità dei sistemi informativi, in cui è sempre più difficile individuare un "perimetro" definito della rete aziendale, all'interno della quale esistono inoltre connessioni estremamente ramificate. La conseguenza diretta è che la superficie di attaccoa disposizione dei pirati informatici è sempre più ampia.
Il secondo fattore è legato alle tecniche di attaccoutilizzate dai cyber criminali. La crescita registrata negli ultimi anni del fenomeno dei ransomware,basato su uno schema estorsivo, ha dimostrato per esempio come i vettori di attacco utilizzati con maggiore frequenza (phishing) facciano leva sul fattore umano. Una caratteristica che emerge in maniera ancora più spiccata nel caso delle truffe BEC (Business Email Compromise), in cui alla violazione dei sistemi seguono attività basate semplicemente su tecniche di ingegneria sociale.
Gli esempi citati dimostrano come nella nuova visione della sicurezza informatica non si possa limitare il campo d'azione del team di security ai semplici aspetti tecnici. Se la protezione degli endpoint, il monitoraggio del traffico di rete, il controllo e la gestione delle vulnerabilità rimangono obiettivi prioritari, un approccio ispirato alla cybersecurityolistica coinvolge anche elementi come lepolicy di accesso ai dati, la definizione delle procedure aziendali, l'attività di awarenessdiretta a dipendenti e collaboratori, per finire con la definizione della sicurezza "fisica" delle infrastrutture.Ognuno di questi aspetti, infatti, ha un impatto diverso (ma sempre rilevante) sul livello complessivo della sicurezza aziendale.
Per risolvere l'equazione, di conseguenza, è necessaria una strategia complessiva, che consenta di mettere in sicurezza ogni singolo fattore utilizzando gli strumenti più adeguati. Ogni contesto, infatti, ha le sue specificità e, di conseguenza, necessita di una definizione delle specifiche strategie di cybersecurityche permettono di proteggere al meglio l'ecosistema IT dell'azienda.
Gli elementi che caratterizzano la visione olistica della sicurezza possono essere sintetizzati in quattro punti chiave.
L'approccio olistico alla cybersecurity andrebbe implementato a maggior ragione alla luce della convergenza tra soluzioni IT(Information Technology) e OT(Operational Technology), poiché entrambe le tipologie mostrano criticità differenti.
In particolare, le tecnologie informatiche devono affrontare una serie di problematiche che spaziano dai malware e virus agli attacchi di Denial Of Service fino al phishing. Anche i sistemi OT, adibiti al controllo di processi fisici e operazioni industriali, una volta interconnessi alla rete e alle tecnologie digitali, possono essere soggetti alle stesse minacce, ma con alcune aggravanti, dovute soprattutto all'obsolescenza.
Le soluzioni OT, infatti, non sono state concepite per interfacciarsi con l'esterno, ma piuttosto rappresentano tradizionalmente un mondo chiuso: pertanto utilizzano tecnologie e protocolli di comunicazione legacy, che possono avere vulnerabilità intrinseche e non sono predisposti contro le minacce IT moderne. Senza dimenticare che le patch di sicurezza non sempre vengono aggiornate per evitare che la stabilità e le performance del sistema vengano compromesse.
Insomma, conciliare la cybersecurity in ambienti IT e OT resta complesso. Innanzitutto, bisogna considerare la divergenza di obiettivi- le tecnologie informatiche sono finalizzate all'elaborazione dei dati e al supporto del decision making, quelle operative all'efficienza e all'affidabilità dei processi industriali - per poi fare i conti con l'eterogeneità tecnologicae la differenza di protocolli di comunicazione e standard di sicurezzautilizzati.
Per uscire dall'impasse, è ideale adottare una serie di principi guida in ottica di cybersecurity olistica, come l'integrazione di una struttura di governance interfunzionale, con specialisti IT e OT, la definizione di policy per entrambi i comparti che concorrano a una strategia di cybersecurity coerentee strutturata e il monitoraggio continuativoper ottenere massima visibilità sugli eventi di sicurezza in ambito IT e OT.
In questo nuovo paradigma "sistemico" della sicurezza informatica rientra anche la visione dei data breach. Osservare in modo olistico una violazione di dati, che per intenderci è una delle conseguenze più pesanti di un attacco cyber, significa considerarne anche gli impatti legali, reputazionali, finanziari e operativi, ponendo in essere strategie preventive e di contenimento del danno.
Secondo IBM, nel 2023, a livello globale, il costo medio di una violazione delle informazioni ha raggiunto un valore di 4,45 milioni di dollari(+2,3% rispetto all'anno precedente). Secondo gli esperti di Big Blue, difatti, nel 16% dei data breach, il furto o la compromissione delle credenziali è stato il vettore di attacco. Come si legge nell'ultima indagine Verizon, invece, il 68% degli episodi di violazione ha visto coinvolto il fattore umano, attraverso attacchi di ingegneria sociale oppure perché il personale aziendale ha compiuto errori o fatto un uso improprio delle informazioni.
Tradizionalmente, le aziende si sono sempre concentrate sulle misure tecniche di risposta a un eventuale attacco con sottrazione di dati, dalla crittografia per renderli inutilizzabili, fino al backup per ripristinarli e al disaster recovery per minimizzare il downtime.
Oggi, devono anche pensare a come ripristinare la reputazione, come prevenire danni ulteriori attraverso la maggior consapevolezza e la formazione mirata del personale, come comunicare in modo efficacee trasparente in momenti di crisi e, non da ultimo, come collaborarecon tutte le parti interessate.
Allo scopo di costruire una strategia di sicurezza olistica, può essere di supporto l'adozione di metodologie predefinite come il Cyber Security Framework(CSF) pubblicato dal NIST (National Institute of Standards and Technology), l'agenzia governativa statunitense che promuove l'innovazione tecnologica e la definizione di standard. Il CSF si rivela difatti interessante per:
Scendendo nel dettaglio, il Cyber Security Framework rappresenta attualmente uno dei principali modelli seguiti a livello internazionale per implementare una strategia di sicurezza strutturata e basata su standard. A seguito di una revisione rispetto al framework originario, il 26 febbraio 2024 è stata ufficialmente pubblicata la versione 2.0, che ha comportato alcune novità .
Grazie alle variazioni della nuova versione, il framework si presta ulteriormente a costituire le basi per una strategia di cybersecurity olistica.
Alla luce di quanto emerso, l'implementazione di un sistema di cybersecurityolisticain grado di coprire a 360 gradi tutti gli aspetti rilevanti per la sicurezza dei dati e dei servizidell'azienda rappresenta pertantoun passo fondamentale. Alla dimensione spaziale, però, è necessario aggiungere quella temporale, arrivando a considerare la sicurezza informatica delle infrastrutture IT come un processo continuo.
Le minacce informatichee le tecniche di attacco degli hacker, infatti,sono in continua evoluzione e l'aggiornamento dei sistemi di protezione è un elemento indispensabile per affrontare i cambiamenti.
Non solo: alle revisioni e aggiornamenti di strumenti e policy deve essere affiancata una visione strategica ispirata alla "security first".In altre parole, un reale approccio olistico comporta un passaggio evolutivoper cui la sicurezza informatica diventa una priorità anche nella fase di progettazione dei nuovi servizi.
Una logica che modifica profondamente anche il rapporto dell'azienda con il fornitoredi soluzioni e servizi di cybersecurity, il cui contributo non si limita alla fornitura di strumenti, competenze e risorse professionali ma assume un livello consulenziale e strategico.