SALUTE. CELOTTI (PD): REGIONE DIA ASSISTENZA SANITARIA AI SENZA DIMORA
(ACON) Trieste, 22 nov -"Anche in Friuli Venezia Giulia esistono persone che non hanno accesso al sistema sanitario di base, che non hanno un medico di medicina generale e che non possono accedere ai servizi di prevenzione e ai servizi del distretto. Sono le persone senza dimora, in grave marginalità sociale, i cosiddetti "invisibili" per i quali è necessario intervenire con una norma di civiltà, come ha fatto recentemente il Parlamento in maniera unanime e altre Regioni per garantire loro un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione, quello alla salute".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) che oggi, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato insieme al capogruppo del Pd, Diego Moretti, la proposta di legge "Disposizioni per l'assistenza sanitaria delle persone senza dimora attraverso la loro iscrizione nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie regionali". Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Antonio Mumolo, presidente dell'associazione Avvocato di strada e già consigliere regionale in Emilia-Romagna, proponente della prima legge sull'iscrizione alle anagrafi sanitarie dei senza dimora e Cristina Avonto, presidente nazionale della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (Fio psd).
"In Fvg, secondo le stime, sono circa un migliaio le persone che non hanno reddito, non hanno lavoro, non hanno una casa, alle quali manca rete di supporto e che spesso, proprio per la vita di strada che sono costretti a fare, hanno anche delle situazioni sanitarie compromesse" afferma Celotti.
"A queste persone - spiega l'esponente dem - vogliamo garantire il fondamentale diritto alla salute e prevediamo che vengano iscritte nelle liste degli assistiti delle aziende sanitarie di questa regione, anche se non hanno la residenza anagrafica, che è l'elemento che in questo momento ne impedisce l'accesso al sistema sanitario". "L'iscrizione al sistema sanitari -, ricorda la consigliera dem - ,costa circa 80 euro a persona e quindi rispetto alle mille persone che si stima siano in questa condizione abbiamo previsto uno stanziamento di 80mila euro, una cifra irrisoria per una regione come la nostra, anche in rapporto, invece, ai costi degli accessi continui ai pronto soccorso, perché l'unico servizio di cui queste persone possono usufruire in questo momento è appunto il pronto soccorso".
"Crediamo - conclude Celotti - che sia una proposta di legge di civiltà. Ci auguriamo che possa avere un veloce percorso in Consiglio regionale, un'approvazione all'unanimità, così come è avvenuto in diverse altre regioni d'Italia e poche settimane fa anche in Parlamento". ACON/COM/sm