11/07/2024 | Press release | Archived content
Si è tenuto nell'ambito di ECOMONDO presso la Fiera di Rimini il convegno "La centralità del rottame nel futuro della siderurgia. Analisi e prospettive del mercato nazionale ed europeo del rottame ferroso", organizzato da Siderweb in collaborazione con RICREA.
Nella prima parte Stefano Ferrari, responsabile ufficio studi di Siderweb, ha illustrato i principali dati, attuali e prospettici, sul comparto italiano e internazionale del rottame.
Anche se di poco rispetto alle medie del recente passato, a tendere la domanda di acciaio aumenterà e con essa fisiologicamente quella di rottame ferroso. Che sarà spinta anche dalla decarbonizzazione in corso in Europa (e non solo: anche la Cina sta spingendo sul passaggio dal ciclo integrale all'elettrosiderurgia). Posco prevede che nel 2030 la richiesta mondiale salirà a 800 milioni di tonnellate, MR a 1 miliardi di tonnellate, dai circa 650 milioni attuali. Ci sarà anche un aumento dell'offerta, ma l'incognita sarà la qualità: ci sarà meno "rottame nuovo" e più "rottame vecchio", di qualità - appunto - inferiore. Con il possibile innescarsi di tensioni tra domanda e offerta per le categorie più pregiate, che sono necessarie per produrre acciai di alta qualità con impianti elettrosiderurgici (tensioni che potranno essere ridotte con un maggior utilizzo di preridotto).
L'Europa, secondo le previsioni del Boston Consulting Group, passerà dal surplus di rottame ferroso di circa 15 milioni di tonnellate attuale a 10 milioni nel 2030. Il problema principale sarà, però, come detto in apertura, la qualità di questa materia prima.
Nella seconda parte Cinzia Vezzosi, presidente Assofermet e Zetamet, e Fabio Zanardi, presidente Assofond e Zanardi Fonderie, rispondendo alle domande di Francesca Morandi, responsabile delle Relazioni Esterne di siderweb, è emerso che nel contesto della decarbonizzazione delle produzioni, con il graduale abbandono del ciclo integrale e il passaggio alla tecnologia del forno elettrico, il rottame diventerà sempre di più una materia prima centrale e strategica per l'intera filiera siderurgica. Un passaggio che richiederà nuovi equilibri di domanda-offerta, nuove normative, nuove catene logistiche.
Una questione fondamentale emersa nel confronto è quella relativa alla qualità del rottame che alimenterà la futura elettrosiderurgia europea. Con la quota di rottame "vecchio" prevista in netta crescita, «la riduzione della disponibilità di rottami "nuovi", provenienti da taglio, cesoiati e ritorni di acciaieria, farà aumentare l'uso di materia prima che ha bisogno di "purificazione"», ha spiegato Cinzia Vezzosi. In questo senso, secondo la presidente di Assofermet, serve puntare su soluzioni innovative di selezione e affinazione, portando come esempi virtuosi quelli di Usa e Turchia.
Il tema del rottame interessa anche il mondo della fonderia, in particolare nel quadro di una diminuzione dei volumi di ghisa russa in ingresso in Europa. Uno scenario che, come ha sottolineato Fabio Zanardi «rischia di essere una sorta di bomba a orologeria».
Nelle conclusioni affidate a Domenico Rinaldini, presidente del Consorzio Ricrea, dopo aver evidenziato le performance di riciclo degli imballaggi in acciaio nell'ultimo anno attestatesi all'87,8%, ben oltre 7,8 punti richiesti dalla legge da raggiungere nel 2030, ha sottolineato quanto sia stata importante per raggiungere questo risultato anche l'attività di sensibilizzazione e comunicazione messa in campo dal Consorzio in questi anni.
(fonte www.siderweb.com )