12/11/2024 | News release | Distributed by Public on 12/11/2024 07:48
Dal 12 novembre al 4 dicembre, nave Carlo Margottini ha preso parte alla NATO Sea Guardian, operazione volta a garantire la sicurezza marittima nel bacino mediterraneo. L'attività di pattugliamento ha avuto come obiettivo la sorveglianza e la protezione delle linee di comunicazione marittime (Sea Lines of Comunication - SLOC), al fine di contrastare eventuali attività terroristiche e traffici illeciti, con l'effetto di concorrere alla sicurezza della navigazione marittima e al sostegno del flusso commerciale ed energetico nella regione.
La partecipazione di nave Margottini, dell'elicottero EH101 e di un team specialistico della Brigata Marina San Marco, ha rappresentato un elemento centrale per il successo dell'Operazione. La combinazione di questi assetti, ha garantito una costante Maritime Situation Awareness (MSA), assicurando una panoramica chiara e tempestiva della situazione tattica nell'area di operazione.
Un aspetto cruciale che ha determinato l'efficacia della missione è stato l'ampio coordinamento che ha visto l'interazione fra assetti aero-navali Alleati, creando un flusso continuo e un interscambio di informazioni. Questo lavoro sinergico è stato essenziale per il monitoraggio delle rotte marittime e per l'identificazione tempestiva di eventuali minacce. In particolare, durante il periodo di operazione, la FREMM italiana ha operato sotto il comando del NATO Allied Maritime Command (MARCOM) di Northwood, coordinando anche le attività di pattugliamento e controllo con altre unità alleate, tra cui la nave Regele Ferdinand della Marina romena e nave Dubrovnik della Marina croata, poste temporaneamente sotto il comando tattico del capitano di fregata Umberto Bulleri, comandante di nave Margottini.
Questo modello di cooperazione ha rafforzato il ruolo chiave della Marina Militare nel contesto delle operazioni NATO, confermando il valore dell'Italia come pilastro fondamentale per la sicurezza e la stabilità nel Mediterraneo. Infatti, la partecipazione all'Operazione Sea Guardian ha rappresentato un'importante opportunità per mettere in pratica un modello di cooperazione internazionale basato sull'interoperabilità.
Il successo della missione, quindi, non è solo una testimonianza della capacità esprimibile dalla Marina Militare- in termini di Comando e Controllo di assetti multinazionali - ma anche un chiaro esempio di come la cooperazione internazionale, il coordinamento tra diverse forze e l'impiego di tecnologie avanzate siano elemento imprescindibile per affrontare le sfide complesse in una delle aree più strategiche e turbolenti del mondo