CNI - Consiglio Nazionale degli Ingegneri

19/11/2024 | News release | Distributed by Public on 19/11/2024 13:40

19/11/2024 Ingegneri e Commercialisti: L’adeguamento delle tariffe per i Consulenti Tecnici d'Ufficio è ormai indifferibile CNI e CNDCEC richiedono di porre fine a un ventennio[...]

CNI e CNDCEC richiedono di porre fine a un ventennio di ingiustizie per i professionisti al servizio della giustizia

Negli ultimi vent'anni, le tariffe spettanti ai Consulenti Tecnici d'Ufficio (CTU) non sono state adeguate, nonostante la normativa vigente (D.P.R. 115/2002) preveda aggiornamenti triennali sulla base dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo. L'ultimo adeguamento risale infatti al 2002, lasciando migliaia di professionisti a fronteggiare incarichi complessi e responsabilità crescenti con compensi ormai sproporzionati e inadeguati.

Il mancato adeguamento rappresenta una grave disparità di trattamento rispetto ad altre categorie professionali, con ripercussioni negative sulla qualità e l'efficienza del sistema giudiziario. I CTU, che offrono un contributo cruciale nei procedimenti civili e penali, vedono spesso la propria professionalità mortificata da compensi orari insufficienti, non conformi ai principi sanciti dall'art. 2233 del Codice Civile e dall'art. 54 del D.P.R. 115/2002.

Principali criticità evidenziate:

  1. Mancato adeguamento ISTAT: Le tariffe non sono state aggiornate dal 2002, nonostante l'obbligo di legge.
  2. Disparità di trattamento: I compensi dei CTU risultano inferiori rispetto a quelli riconosciuti ai consulenti di parte, penalizzando il ruolo pubblico ricoperto.
  3. Inadeguatezza delle tariffe a vacazione: Il compenso orario attuale di circa 4 euro non riflette l'importanza delle prestazioni svolte e contrasta con la dignità professionale.
  4. Necessità di aggiornamento delle tabelle: Gli attuali criteri di liquidazione non considerano le evoluzioni normative, tecnologiche e le nuove competenze richieste, come l'informatica forense e le analisi ambientali.

La Corte Costituzionale stessa, nella sentenza n. 192/2015, ha censurato l'inerzia amministrativa nel mancato aggiornamento delle tariffe, sottolineando l'illegittimità di trattamenti economici non adeguati ai parametri ISTAT.

Richieste delle categorie professionali interessate:

  • Introduzione immediata di nuove tabelle tariffarie, che includano aggiornamenti ISTAT e compensi proporzionati alla complessità degli incarichi.
  • Riconoscimento delle nuove specializzazioni e dei costi sostenuti dai professionisti per attrezzature, formazione e gestione delle attività.
  • Un intervento normativo deciso per garantire l'equo compenso, come sancito dalla Legge n. 49/2023.

L'urgenza di intervenire: Ribadiamo con forza l'importanza di un adeguamento immediato delle tariffe, indispensabile per garantire dignità e giustizia economica ai CTU e, di conseguenza, sostenere l'efficienza del sistema giudiziario italiano.

Comunicato stampa