Raccomandazioni per una politica di sicurezza orientata al futuro: la commissione di studio presenta il suo rapporto

Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport

Berna, 29.08.2024 - La commissione di studio per la politica di sicurezza istituita un anno fa dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport DDPS ha concluso i suoi lavori. Ha presentato un rapporto contenente oltre 100 raccomandazioni in sette ambiti su come impostare una politica di sicurezza orientata al futuro. Il rapporto fornisce in particolare vari input per quanto riguarda i lavori sulla strategia in materia di politica di sicurezza 2025.

Nel mese di luglio del 2023 il DDPS ha istituito una commissione di studio per la politica di sicurezza. Sotto la direzione di Valentin Vogt, ex presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori, la commissione aveva il compito di illustrare come impostare una politica di sicurezza della Svizzera orientata al futuro e ampiamente sostenuta. Con questo si intende una politica di sicurezza adeguata alle minacce e ai pericoli, commisurata alle risorse, ampiamente sostenuta in Svizzera e rispettata all'estero.

La commissione era composta da rappresentanti della politica, dell'economia, della scienza, dell'amministrazione, dei Cantoni, di diverse generazioni e zone del Paese. La varietà di queste opinioni è rappresentata nel rapporto, mostrando le percentuali di maggioranza e minoranza all'interno della commissione per ciascuna delle oltre 100 raccomandazioni in sette ambiti.

Le principali raccomandazioni della commissione di studio

La commissione ravvisa un massiccio deterioramento della situazione in Europa, caratterizzata da politiche egemoniche, zone di crisi sempre più destabilizzate e non da ultimo dalla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. Alla luce di questo inasprimento della situazione di sicurezza, la commissione ha formulato raccomandazioni tra l'altro sulla neutralità, sulla cooperazione internazionale, sull'orientamento degli strumenti di politica di sicurezza e della politica degli armamenti.

• Orientamento degli strumenti di politica di sicurezza: il coordinamento degli strumenti di politica di sicurezza richiede un concetto di difesa complessivo che chiarisca i compiti e l'interazione tra la difesa militare e quella civile, che favorisca la resilienza dell'economia e dell'amministrazione e sensibilizzi l'opinione pubblica sul deterioramento della situazione in materia di sicurezza. Ciò comprende anche la lotta alla disinformazione e al condizionamento. L'esercito dev'essere orientato alla propria capacità di difesa. La commissione raccomanda a larga maggioranza di aumentare il budget dell'esercito all'1 per cento del PIL entro il 2030. La politica economica e la politica economica esterna devono essere considerate elementi dell'approvvigionamento economico del Paese. La maggioranza raccomanda inoltre di raggruppare il servizio civile e la protezione civile, opzione attualmente in fase di elaborazione nel quadro dei lavori di approfondimento del sistema di servizio obbligatorio. Si raccomanda inoltre che la protezione della popolazione venga organizzata tenendo conto dell'inasprimento della situazione in materia di sicurezza dei suo compiti in caso di guerra.

• Politica d'armamento: l'industria degli armamenti in Svizzera dev'essere rafforzata e maggiormente orientata alla situazione di minaccia. A tale scopo occorre promuovere l'innovazione e garantire l'accesso ai progetti di cooperazione dell'UE e della NATO. La maggioranza vorrebbe abolire il divieto di riesportazione per i Paesi di cui all'allegato 2 dell'ordinanza concernente il materiale bellico. La commissione considera all'unanimità l'energia come parte dell'approvvigionamento economico del Paese e con una maggioranza schiacciante anche gli accordi bilaterali con l'UE.

• Cooperazione internazionale: la cooperazione con la NATO e l'UE deve essere ulteriormente approfondita con l'obiettivo di una capacità di difesa congiunta e strutturata in una vera e propria cooperazione in materia di difesa. A tal fine occorre definire le aspettative per quanto riguarda la capacità di difesa come pure le controprestazioni che la Svizzera potrebbe adempiere nei confronti di un partner di cooperazione. In tale contesto anche il promovimento militare della pace dev'essere ampliato. Inoltre la cooperazione deve essere ampliata non soltanto a livello militare, ma anche a livello diplomatico, ad esempio per quanto riguarda gli sforzi per il controllo degli armamenti a livello internazionale e la regolamentazione delle nuove tecnologie.

• Neutralità: la politica di neutralità deve essere rivista, orientata in modo più deciso verso la sua funzione di politica di sicurezza e gestita in modo più flessibile. La maggioranza della commissione raccomanda inoltre di allineare maggiormente la politica di neutralità alla Carta dell'ONU e di tenere maggiormente conto della distinzione tra aggressore e vittima. Un'ampia maggioranza si dichiara inoltre favorevole a una revisione sostanziale della legge sul materiale bellico per poter tenere il passo di questo ulteriore sviluppo della politica di neutralità.

Le raccomandazioni confluiscono nei lavori per la strategia in materia di politica di sicurezza 2025

Il rapporto e le raccomandazioni della commissione sono pubblicamente accessibili, allo scopo di contribuire al dibattito pubblico e parlamentare. Sotto la direzione della Segreteria di Stato della politica di sicurezza SEPOS le raccomandazioni confluiranno nei lavori per la strategia in materia di politica di sicurezza 2025 da poco iniziati.

Il DDPS ringrazia il presidente Valentin Vogt, la redattrice del rapporto Katja Gentinetta e i membri della commissione per il prezioso lavoro e per il presente rapporto.

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Comunicazione DDPS
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