WWF Italia Onlus

07/01/2024 | Press release | Distributed by Public on 07/01/2024 06:21

Italia in stato di calamità climatica permanente

Serve governance della crisi climatica

Il cambiamento climatico è la minaccia principale per la salute dell'uomo. Il WWF chiede di agire subito per fermare il riscaldamento globale abbattendo le emissioni di gas serra e prendendo le misure di adattamento necessarie a limitare i danni derivanti dalla crisi climatica già in atto

Una pioggia torrenziale violenta e intensa, come non si vedeva da circa 20 anni in Valle d'Aosta e Piemonte. Frane, torrenti che esondano, Cervinia nel fango e Cogne isolata con centinaia di cittadini evacuati e altrettanti da portare in salvo. Temperature registrate in alta quota mostrano, dal 1981 al 2023, una continua corsa verso l'alto. Danni ancora incalcolabili per le due regioni italiane, mentre fra Svizzera e Francia si contano sette nuove vittime degli eventi climatici estremi.

Frane e inondazioni sempre più frequenti

Scenari di frane e inondazioni sono ormai tragicamente protagonisti dei nostri territori e per il WWF è sempre più evidente che viviamo in un nuovo "Stato di calamità climatica permanente", dove la crisi climatica costituisce la maggiore minaccia alla sicurezza dei cittadini, con temperature record e caldo estremo che si alternano a violente precipitazioni e devastanti inondazioni. Questo, poi, insiste su territori fragili e privi di una seria valutazione e prevenzione dei rischi.

Quello che è accaduto a Cogne è causato dal cambiamento climatico che ormai moltiplica gli eventi estremi una volta rarissimi, rendendoli quasi giornalieri, ma evidenzia anche tutti i ritardi del nostro Paese nell'affrontarlo, prevederlo e mitigarlo. Amministrazioni locali hanno preferito progetti speculativi e legati alla spinta al turismo di massa che progetti di tutela del territorio e di mitigazione. E sono spuntati parcheggi e aree camper a due passi dai torrenti, oggi sommersi dalle acque. Tra i 200 evacuati anche i ragazzi e le ragazze che partecipavano al campo trekking in tenda "Into the wild" di WWF Travel e cooperativa Indaco. Vista la situazione il campeggio Valnontey è stato abbandonato per tempo e i minorenni sono stati tra i primi a essere trasferiti ad Aosta in elicottero.

Il moltiplicarsi di eventi climatici estremi mette ancora più in evidenza la necessità improrogabile e urgentissima di attrezzarsi per affrontare le cause e le conseguenze del riscaldamento globale. Gli scienziati ci dicono che la finestra per intervenire e limitare il riscaldamento globale a 1,5° C rischia di chiudersi se non cambiamo passo subito. La mitigazione (cioè il taglio delle emissioni di gas climalteranti) e l'adattamento del nostro territorio e di tutte le attività al cambiamento climatico devono diventare le assi dell'azione di programmazione economica e politica. Per il WWF è fondamentale quindi riportare la pianificazione a livello di bacino idrografico, per gestire efficacemente la risorsa idrica e il dissesto idrogeologico; indispensabile promuovere interventi di nature based solution, di ingegneria naturalistica e di ripristino ambientale volti a ridurre l'estrema vulnerabilità del nostro territorio. Invece di lavorare per affrontare la crisi climatica spesso ci si sbraccia per accampare scuse per non farlo, salvo che poi i media sono costretti a riportare le cronache di disastri, alluvioni, ondate di calore, incendi: rischi che non risparmiamo ormai nessuno dei nostri ambienti dalle montagne alla costa, dai boschi alle pianure. Per non parlare delle città.

Proteggere le montagne e le sue riserve idriche

È necessario proteggere la montagna e la sua capacità di ritenzione delle acque messa in crisi non solo da questi eventi estremi ma anche da una diffusa malagestione, ridare spazio ai fiumi, recuperando le aree di esondazione naturale e ripristinando , ove possibile i vecchi tracciati fluviali e avviare interventi di rinaturazione diffusi sul territorio. È sempre più urgente una politica di adattamento ai cambiamenti climatici che vada oltre la logica di emergenza e ne consideri gli effetti nella pianificazione ordinaria. Purtroppo la situazione è in continuo peggioramento come dimostrano i dati sul consumo di suolo che ha ripreso a correre con maggiore forza del passato, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo, qualcosa come 77 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, il 10% in più del 2021, un ritmo non sostenibile che dipende anche dall'assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell'attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale.

Il WWF chiede di agire subito, prima che il contatore delle tragedie e delle vittime continui a correre. Ma per agire bene è necessario avere finalmente una governace climatica, in altre parole approvare subito una legge sul clima e una legge per arginare il consumo del suolo, oltre che dare piena attuazione al Piano Nazionale di Adattamento Ai Cambiamenti Climatici approvato a dicembre e poi messo in un cassetto: senza perdere altro tempo prezioso.