Regione Friuli Venezia Giulia

29/06/2024 | Press release | Distributed by Public on 29/06/2024 15:01

Salute: Riccardi, investimenti su fase post-acuzie e riabilitazioni

Salute: Riccardi, investimenti su fase post-acuzie e riabilitazioni

Trieste, 29 giu - "In Friuli Venezia Giulia in certi ambiti abbiamo attività troppo disperse e frammentate: siamo molto concentrati sull'attività ospedaliera nelle acuzie, siamo invece più deboli nella fase post-acuzie e in quella delle riabilitazioni. Per questo investiremo sul territorio e avvieremo una riorganizzazione del sistema delle strutture per non autosufficenti".
Lo ha detto oggi a Udine l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi a margine del convegno 'Ripensare la sanità del Friuli Venezia Giulia. Per una sanità pubblica sostenibile sul principio dell'appropriatezza'. Nell'occasione è stata anche inaugurata la nuova sede di Udine degli Ordini professioni infermieristiche (Opi).
Come ha spiegato l'esponente della Giunta regionale, bisogna innanzitutto agire "senza dare ascolto alle pulsioni del momento nel tentativo, velleitario, di ricercare facilmente il consenso". Inoltre, prendendo spunto dagli interventi dei relatori precedenti - tra cui quelli del professor Silvio Brusaferro, della presidente di Sezione della Corte dei conti Emanuela Pesel e della presidente del Comitato centrale della Federazione nazionale degli Opi/Fnopi Barbara Mangiacavalli - Riccardi ha sottolineato come il sistema sanitario regionale sia inserito in un contesto nazionale che è ostaggio di indecisioni del passato, "che ci hanno lasciato in eredità un assetto incoerente con i bisogni della società contemporanea".
In questo quadro l'assessore ha poi fatto l'esempio della situazione che riguarda le prestazioni di certe specializzazioni chirurgiche le cui prestazioni, in una regione come il Friuli Venezia Giulia di 1 milione e 200mila abitanti, non possono essere erogate da quindici punti clinici diversi.
La soluzione, quindi, non sta nelle chiusure di strutture sul territorio, ma sulle specializzazioni e sulla concentrazioni al fine di utilizzare al meglio le risorse umane e finanziarie disponibili.
"Ben sapendo - ha aggiunto Riccardi - che tenere operativi gli stessi punti nascita di trent'anni fa a fronte di una costante denatalità, oppure lasciare lo stesso numero di posti letto per non autosufficienti quando l'età media della vita si allunga, non corrisponde nel 2024 ai reali bisogni delle persone, le quali vedono crescere la domanda di assistenza, medica e sociale, sul territorio". ARC/GG