06/25/2024 | News release | Distributed by Public on 06/25/2024 05:50
Il consiglio territoriale per l'immigrazione (Cti) «assume un rilievo strategico nella governance territoriale delle tematiche inerenti la presenza di immigrati sul territorio provinciale», promuovendo «momenti di confronto e concertazione per l'individuazione di soluzioni condivise tra gli stakeholder territoriali in funzione dei bisogni e delle necessità emergenti». Così il prefetto di Trieste Pietro Signoriello ha illustrato funzione e compiti dell'organismo durante la riunione di insediamento del neo-ricostituito Cti del capoluogo, presieduta ieri in prefettura.
La riunione è stata l'occasione non solo per approvare il regolamento del consiglio - composto da rappresentanti di oltre 35 amministrazioni ed enti coinvolti sotto diversi aspetti nella gestione del fenomeno migratorio in provincia - ma anche per approfondire la situazione attuale attraverso i dati del dossier statistico prodotto dallo stesso consiglio, relativo a composizione demografica delle comunità straniere sul territorio, permessi di soggiorno, accoglienza dei richiedenti asilo, cittadinanza, lavoro, e situazione dei minori stranieri non accompagnati.
Sul fronte della capacità di gestione del fenomeno, è emerso ancora nel corso della seduta del consiglio, sono partite le attività legate al progetto T.E.C.A: Trieste terra di confine e di accoglienza, finanziato dall'Unione europea con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) 2021-2027. In linea con il piano territoriale degli interventi, il progetto mira a rafforzare il ruolo strategico della prefettura di Trieste e, in particolare, del consiglio territoriale per l'immigrazione nei processi di governance territoriale e nell'ampliamento della rete degli soggetti coinvolti, potenziando anche l'attività amministrativo-gestionale e i servizi ai migranti.
All'ordine del giorno anche il tema del rimpatrio volontario assistito, con la presentazione del progetto "RI.VOL.ARE IN RE.TE". Partito a gennaio scorso per la durata di 3 anni, ha lo scopo di promuovere l'accesso al ritorno volontario assistito e alla reintegrazione (Rva&R) di cittadini di Paesi Terzi presenti in Italia, regolari e irregolari, inclusi i vulnerabili. Il progetto, gestito dal coordinamento dell'OIM per il Mediterraneo, si avvale anche del numero verde 800 004 006.