GIORNATA INFANZIA. GARANTE DIRITTI: DOVEROSO FAVORIRE CURA AI MINORI
(ACON) Trieste, 19 nov - "E' dovere di ogni cittadino, genitore o meno che sia, così come dalle istituzioni, porre in essere ogni consentita azione che favorisca la cura e l'attenzione da verso i minori: nessuno può considerarsi escluso".
Lo afferma in una nota stampa il Garante regionale dei diritti della persona, Enrico Sbriglia, in occasione della Giornata internazionale dell'infanzia e dell'adolescenza.
"Tale obbligo che, in verità, costituisce un onere in quanto favorisce il prosieguo del vivere umano - evidenzia Sbriglia -, deve essere adempiuto, non solo perché vi sono vincoli internazionali e convenzioni alle quali l'Italia ha convintamente aderito, consentendo di annoverarci, in tal modo, tra le società progredite e rispettose dei principi di legalità, ma anche perché, se così non fosse, la nostra società sarebbe destinata ad un repentino declino, fino ad auto-annientarsi del tutto".
"Ma la cura da destinare ai minori - dichiara il Garante -, qualunque sia la loro origine e gruppo etnico, ancor di più ove si tratti di persone che vivano nei nostri territori, impone l'assunzione di obblighi e di responsabilità che non sono mai banali e che esigono un fare e non solo un pensare".
"Il ripetersi - sottolinea ancora Sbriglia -, nelle nostre realtà, un tempo immuni da rischi afferenti la criminalità giovanile, di fenomeni delinquenziali preoccupanti (bullismo, cyber-bullismo, reati predatori, etc...), ma anche le cronache che raccontano di episodi di sfruttamento, per i fini più diversi, dei minori che in alcune realtà regionali possono essere spinti perfino ad armarsi, costituendo un serio pericolo per altre fasce deboli della popolazione, rappresentano un monito che vede come corresponsabili, pur ove fossero inconsapevoli, quella parte di adulti che, con la loro indifferenza e il silenzioso delegare i doveri genitoriali ad altre agenzie sociali, pubbliche o private che siano, declinano i compiti di guida, di sostegno, di controllo equilibrato che, invece, andrebbero da loro assicurati".
"Seppure il nostro sguardo non può prescindere dall'osservare, all'interno del proscenio internazionale come sia maltrattata, a causa di guerre e conflitti, un'infanzia che stenta a maturare in giovinezza e che dovrebbe vedere come attori principali dirimenti, gli Stati tutti ed i relativi governi, questo non esime la generalità dei cittadini dall'esercitare, nell'ambito della propria sfera d'azione e di amorevole responsabilità, quei doveri morali e giuridici ai quali si faceva cenno. Due torti, o meglio due inazioni - conclude il Garante dei diritti -, non fanno mai una ragione". ACON/COM/sm