10/31/2024 | Press release | Archived content
"Alla base c'è un concetto di una terza età non più come forma di ritiro sociale, bensì come parte attiva delle varie comunità -prosegue Cecchellero-. E, soprattutto, come l'occasione per riscoprire passioni e relazioni. Come pure sussiste la consapevolezza dell'invecchiamento progressivo della popolazione veneta, sulla scia del resto d'Italia e d'Europa: per il 2023, le rilevazioni dell'Istat davano 195 anziani ogni 100 giovani. Partendo da questi presupposti, il Piano si muove lungo quattro diverse tipologie di iniziative. In primis, l'autonomia degli appartenenti alle fasce più anziane grazie al raggiungimento o il mantenimento del benessere psicofisico. Significa, più in dettaglio, incentivare la cultura e le pratiche della prevenzione, promuovere il vicinato sociale, favorire la mobilità e i trasporti. La seconda è la partecipazione attiva, eliminando i rischi di isolamento e incentivando la mobilità e l'impegno nel volontariato. La terza tipologia consiste in una formazione strutturata in due direzioni: da una parte a beneficio degli anziani, in particolare sulle nuove tecnologie e per abbattere sempre più il divario digitale; dall'altra nell'impiego degli anziani stessi come formatori, pronti a mettere a disposizione le proprie competenze e conoscenze, come artigiani ed ex insegnanti. Ma in questo nuovo Piano si presta pure attenzione specifica all'aspetto dell'intergenerazionalità, agevolando le relazioni di scambio tra anziani, scolari e studenti nelle scuole per una maggiore consapevolezza reciproca". "Il tutto sarà finanziato con un milione di euro, distribuiti su 25 progetti complessivi che verranno realizzati da Ulss, Ipab, Comuni e Unioni di Comuni, nonché privati", conclude il consigliere.