Regione Friuli Venezia Giulia

10/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 10/18/2024 09:38

Economia: Bini-Rosolen, Agenda 2030 traccia linee sviluppo futuro

Presentato a Martignacco lo studio redatto da The European House-Ambrosetti sul settore manifatturiero
Martignacco, 18 ott - "L'Agenda 2030 è il frutto di un articolato studio, fortemente voluto dalla Regione, che detta importanti linee di sviluppo a vantaggio delle nostre imprese per poter guardare con ottimismo al prossimo futuro. Crescita dimensionale delle imprese, aumento della competitività nello scenario internazionale, transizione digitale ed energetica e attrazione di figure professionali qualificate sono gli assi portanti per rendere sempre più forte il nostro sistema economico. L'Amministrazione regionale vuole continuare a essere attore protagonista negli indirizzi e nello sviluppo dell'economia del Friuli Venezia Giulia, intervenendo a sostegno delle imprese e di chi investe e assume nel nostro territorio".
Sono i concetti principali espressi dall'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini alla di presentazione del Piano "Agenda Fvg manifattura 2030" redatto da The European House-Ambrosetti. L'evento si è svolto alla Fiera di Udine di Martignacco alla presenza, tra gli altri, dell'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen e di Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile dell'Area scenari e intelligence di Ambrosetti.
Bini ha sottolineato la forte incidenza del settore manifatturiero nell'economia regionale, con una produttività superiore del 40% rispetto alla media del sistema economico regionale in Italia. "Il Friuli Venezia Giulia è un territorio 'best performer' in Italia con riferimento alla manifattura, posizionandosi al quarto posto per incidenza del valore aggiunto e al terzo posto per occupati sul totale delle regioni - ha analizzato ancora l'assessore, ricordando anche i positivi dati relativamente alla crescita del Pil in regione (+5,1% nel periodo 2028-23) -. Investire nella manifattura è pertanto strategico per dare ulteriore slancio al nostro sistema produttivo industriale".
"La Regione ha già stanziato importanti risorse finanziarie e promosso misure di policy mirate per sostenere lo sviluppo delle imprese del territorio su più fronti - ha proseguito Bini -. Solo nel 2024 abbiamo immesso nel tessuto economico regionale quasi mezzo miliardo di euro. Il percorso di crescita è dunque già iniziato e, come Amministrazione regionale, siamo pronti a impegnarci concretamente, come sempre abbiamo fatto, a fianco del nostro tessuto produttivo attraverso le azioni fin ora messe in atto e quelle individuate in questo piano, in un connubio vincente che renderà Agenda 2030 il nostro manuale di lavoro di riferimento".
Nello studio presentato viene esaminato nel dettaglio il recente Piano Draghi (rapporto "The Future of European Competitiveness"), al fine di capire se ricette utili per il contesto europeo (riduzione del divario di innovazione, decarbonizzazione e aumento della sicurezza) possono essere applicate anche in Friuli Venezia Giulia. Ambrosetti ha provveduto a fare un'analisi delle competenze distintive del territorio e del suo attuale posizionamento strategico-competitivo, sia a confronto con le altre regioni sia con regioni europee simili o in termini di sviluppo economico, sociale o tecnologico. Ha poi condotto un'analisi dei 5 megatrend (instabilità dello scenario geopolitico, evoluzione demografica, transizione digitale, transizione sostenibile, nuove catene globali del valore) identificando specifici indirizzi e proposte in chiave futura.
Il piano contiene anche un'approfondita analisi del mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia. Su questo tema l'assessore Rosolen ha sostenuto come "le politiche strutturali messe in campo sin dalla scorsa legislatura dalla Regione" abbiano permesso di "compensare la perdita del potere d'acquisto delle famiglie e il gap di competenze causato dalla velocità di cambiamento a cui è sottoposta la società moderna. Siamo intervenuti con decisione sui fronti del welfare aziendale - riscrivendo ex novo le leggi su famiglia, scuola, talenti e sul diritto allo studio - della formazione - investendo su tutta la filiera formativa dagli asili nido al post Università - e dell'occupazione, raggiungendo la percentuale più alta di sempre in regione e riducendo il divario di genere ai minimi storici".
Secondo Rosolen, "non si può prescindere dalla consapevolezza che stiamo attraversando la rivoluzione industriale più rapida di sempre e che, di conseguenza, bisogna avere ben chiari gli obiettivi su cui continuare a lavorare tenendo in considerazione l'incidenza dei fenomeni demografici, migratori e tecnologici". ARC/PAU/al