Consiglio Regionale del Veneto

11/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/18/2024 10:08

Formaggio (FdI): “Il Veneto deve riscoprire la sua anima industriale: basta con la transizione green che penalizza il nostro sistema produttivo”

18 novembre 2024

(Arv) Venezia 18 nov. 2024- "Il Veneto e in particolare la provincia di Vicenza sono il cuore pulsante dell'industria italiana, ma oggi questo motore strategico rischia di essere soffocato da politiche che privilegiano illusioni ideologiche come la transizione green. Invece di sostenere la nostra manifattura, stiamo imponendo costi insostenibili alle imprese, ostacolando la loro competitività e minando le fondamenta della nostra economia. È il momento di dire basta e rimettere al centro l'industria, il lavoro e la produttività". Sono le affermazioni del consigliere regionale di Fratelli d'Italia Joe Formaggio (FdI) che sottolinea: "Il Veneto, con il suo tessuto industriale tra i più avanzati d'Europa, si distingue per l'eccellenza in settori chiave come la meccatronica, la chimica fine, la moda e il design. Vicenza, in particolare, brilla per la lavorazione dei metalli, l'oreficeria e l'innovazione tecnologica applicata ai settori tradizionali. Tuttavia, secondo Formaggio, le politiche legate alla transizione ecologica stanno trasformandosi in un freno per questo sistema produttivo. Il Green Deal europeo, con le sue normative sempre più stringenti, sta diventando un cappio al collo per le nostre imprese. La rincorsa a standard irrealistici di sostenibilità non tiene conto delle reali esigenze delle aziende, imponendo costi proibitivi che le spingono fuori mercato. Questo approccio rischia di provocare la deindustrializzazione dell'Europa e del nostro Veneto, favorendo economie extra-europee con normative ambientali meno restrittive".

Il consigliere denuncia anche "La narrativa che accompagna la transizione green, una "illusione ottica" dal punto di vista economico: si parla di transizione come se fosse la soluzione a tutti i mali, ma la realtà è ben diversa. Le imprese sono costrette a investire in processi e tecnologie che spesso non offrono un ritorno economico adeguato, mentre i costi vengono scaricati sui consumatori finali. Questo non è progresso, è un ostacolo allo sviluppo. Vicenza, con i suoi grandi distretti industriali e le sue PMI d'eccellenza, è l'esempio lampante di come l'industria sia il vero motore dell'economia. Ma questo motore rischia di incepparsi: non possiamo permettere che regolamenti imposti dall'alto penalizzino le imprese che da sempre trainano il nostro territorio. La sostenibilità va perseguita con realismo, non con imposizioni che distruggono il lavoro e la produttività. È importante adottare un approccio equilibrato alla transizione green: se vogliamo un futuro sostenibile, dobbiamo integrare tradizione e innovazione senza sacrificare la competitività. Il Veneto ha già dimostrato di saperlo fare, ma le politiche attuali sembrano più interessate a frenare che a favorire il nostro sviluppo. È fondamentale rilanciare una cultura dell'impresa e del lavoro produttivo, superando le narrazioni che svalutano il ruolo della manifattura. La ricchezza del nostro Paese non nasce dal nulla: è l'industria a creare valore, posti di lavoro e benessere per le famiglie. Dobbiamo sostenere le nostre imprese con politiche concrete e non con sogni irrealizzabili che scaricano i costi sulle spalle dei cittadini. Concludo con un appello alla politica: il futuro del Veneto e di Vicenza dipende dalla nostra capacità di liberare il potenziale della nostra industria. Basta con le illusioni ottiche della transizione green. Torniamo a parlare di produttività, innovazione reale e politiche che aiutino le imprese, non che le penalizzino. Solo così possiamo garantire benessere e competitività per le generazioni future".