11/05/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/05/2024 11:35
Nella seduta del 5 novembre 2024, il Consiglio ha respinto - con 19 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (Lega VdA, RV, FI, PCP) - una proposta di legge in materia di interventi a favore delle persone affette da celiachia.
Il testo, presentato il 16 maggio scorso dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, nei suoi tre articoli prevedeva la facoltà di assegnare alle persone affette da celiachia una somma annuale di importo fisso, erogata mensilmente dall'Azienda Usl della Valle d'Aosta, destinata all'acquisto dei prodotti senza glutine.
«L'intervento si inserisce a supporto dell'essenziale terapia della celiachia - ha evidenziato il Consigliere Andrea Manfrin (Lega VdA) nell'illustrare l'iniziativa all'Aula -, ma il costo dei prodotti senza glutine è particolarmente elevato: ecco perché, fra gli interventi previsti a sostegno di chi soffre di celiachia è prevista l'erogazione gratuita degli alimenti sostitutivi, per mezzo di buoni somministrati forniti dal Servizio sanitario nazionale per mezzo della Regione. Uno studio effettuato dall'Osservatorio dell'Associazione italiana celiachia evidenzia come non convenga fare la spesa in farmacia:per l'acquisto di un paniere di 12 prodotti senza glutine scelti tra quelli più venduti e abitualmente consumati da chi è celiaco, la differenza tra supermercati e farmacia è di circa 20 euro. Il valore del buono che viene concesso è quindi pesantemente minacciato dal sovrapprezzo che un acquisto vincolato impone, al quale si aggiunge la difficoltà ad approvvigionarsi perché nella nostra regione gli esercizi convenzionati, diversi dalle farmacie, ad oggi sono solo due, di cui uno ad Aosta e l'altro a Donnas. Ricordo peraltro che il Cpel ha dato parere positivo sulla nostra proposta, così come questa procedura è già stata adottata dalla Provincia autonoma di Trento, fin dal 2011, e consente di acquistare i prodotti presenti nel Registro nazionale del Ministero della salute in tutta Italia, presso i negozi specializzati, nei supermercati e nelle farmacie, pubbliche e private, anche sui siti di acquisti online.»
Il dibattito in Aula
Annunciando il voto favorevole del gruppo, il Consigliere di Forza Italia Christian Ganis ha sottolineato: «La normativa sulla celiachia è in continua evoluzione e il gruppo Lega ha presentato questa proposta di legge di grande rilevanza, poiché mira a semplificare l'accesso ai prodotti senza glutine e a garantire una maggiore libertà di scelta. Il punto chiave della proposta riguarda l'erogazione diretta dei fondi che permetterebbe ai celiaci di acquistare in qualsiasi negozio e non solo nelle farmacie convenzionate, ampliando la scelta e, quindi, dando loro una maggiore autonomia e flessibilità nella gestione della dieta. Inoltre, l'erogazione diretta dei fondi contribuirebbe alla semplificazione delle procedure burocratiche che incombono sui soggetti. Questa norma vuole dare maggiore attenzione e centralità a una categoria di persone che spesso si sentono trascurate, consentendo loro una migliore gestione della patologia e, conseguentemente, della qualità della vita.»
«Nella Provincia di Trento, in Basilicata e ora anche in Sardegna è prevista la possibilità di acquistare i prodotti senza glutine non solo in farmacie ed esercizi convenzionati ma anche nella grande distribuzione, con modalità diverse - ha ricordato la Consigliera del gruppo PCP Chiara Minelli -. Appare quindi una via percorribile e la proposta di legge in discussione può essere realizzabile. Si poteva apportare, eventualmente, qualche modifica, tramite emendamenti da parte del Governo. Pur mantenendo alcune perplessità sulle modalità di rendicontazione delle spese e sui controlli, che comunque potrebbero teoricamente essere stabilite da specifiche disposizioni, voteremo a favore del testo presentato.»
L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha replicato che «le disposizioni in materia di celiachia non sono stabilite a livello regionale ma sono definite da specifico decreto ministeriale in vigore dal 2001 e modificato nel 2016 e 2018. Questo prevede che sia l'Usl a rilasciare buoni di credito, secondo criteri fissati a livello statale, per l'acquisto di prodotti privi di glutine a carico del Servizio sanitario, stabilendo i prodotti rimborsabili e che questi siano erogati direttamente dai centri di cura, dalle farmacie e dagli esercizi convenzionati. La proposta di legge presenta pertanto un'incompatibilità normativa nella modalità di erogazione dei prodotti, così come evidenziato anche dal Direttore della struttura semplice farmacia territoriale dell'Usl. Per l'Usl, un modello di rimborso basato sulla rendicontazione dei giustificativi cartacei delle spese sostenute dagli assistiti sarebbe anacronistico e ingestibile, sia perché non si potrebbe monitorare efficacemente la congruità delle forniture e la loro qualità sia per la mole ingestibile di controlli manuali. Ad oggi l'impegno sul tema celiachia da parte dell'Assessorato e dell'Azienda è continuo e collaborativo e si è definito con la creazione nel 2023 del Tavolo tecnico interistituzionale sulla celiachia, che è il luogo preposto per ascoltarsi e migliorare. L'argomento è al centro dell'attenzione da parte del Tavolo coordinato dal Dipartimento sanità e salute, al quale partecipa attivamente anche l'Associazione celiachia. Sul tema abbiamo importanti novità volte alla digitalizzazione dell'attuale modello di gestione e, quindi, all'apertura della collaborazione con la grande distribuzione. In tal senso, considerati gli approfondimenti svolti e le azioni già in corso, con l'obiettivo di migliorare le risposte agli assistiti, sia all'insegna della semplificazione burocratica sia a garanzia della qualità dei prodotti privi di glutine, abbiamo ritenuto di astenerci su questo testo di legge.»
SC-LT