Confagricoltura Lombardia

09/07/2024 | News release | Distributed by Public on 09/07/2024 04:29

Ferrari, annata pesantissima condizionata dal maltempo, mancano 2.500 euro/ha per pareggiare i conti

Con la campagna del pomodoro in fase avanzata facciamo il punto della situazione con Corrado Ferrari, presidente Sezione pomodoro Confagricoltura Lombardia e con Marco Sartori presidente del Consorzio casalasco del pomodoro.

Corrado Ferrari. La qualità è molto buona ma con un prezzo in calo nelle due ultime settimane, l'indice di prezzo registrato si attesta su valori di 100,48 rispetto alle tabelle dell'anno scorso perché quest'anno non è stato possibile fare un contratto base a causa della chiusura da parte dell'industria, per cui si è scatenata la corsa a fare solo contratti singoli. Noi avevamo chiesto almeno la conferma del prezzo base di riferimento dello scorso anno di 15 euro/q ma ci sono stati proposti 13 euro: non c'è stato nulla da fare. I costi di produzione sono comunque aumentati ed il controllo delle malattie ha inciso parecchio.

Il meteo quest'anno ha inciso parecchio, dopo una primavera molto piovosa, che ha ritardato i trapianti, abbiamo avuto due mesi di caldo torrido che ha portato ad avere un brix più elevato rispetto ad una media standard.

Le produzioni registrate fino ad oggi sono di circa 600 q/ha e con queste non si riescono a coprire i nemmeno i costi di produzione, che un recente studio di Ismea ha quantificato in 10.840 euro per ettaro. Con il prezzo che l'industria sta liquidando sui 13,50 - 14 euro/q si arriva al massimo ad un ricavo lordo di 8.400 euro/ettaro, largamente sotto i costi di produzione. Per cui mancano 2.500 euro l'ettaro per riuscire, non si dice a guadagnare qualcosa, ma almeno a pareggiare i conti.

Ora bisogna confidare nel resto della stagione, al primo settembre è stato consegnato il 50,9% della produzione rispetto al contratto generale che riguardava 33 milioni di quintali per 41.600 ettari, con un brix medio del 5,09 ed uno scarto medio del 4,88%.

Per il resto della campagna occorre vedere come sarà il meteo: se continua il caldo si andrà avanti per tutto settembre e forse anche in parte ottobre. Tuttavia, con le premesse fatte è da escludere che ci saranno produzioni eccezionali, anzi, le previsioni più attendibili non vanno oltre quelle riscontrate fin qui: 600 q/ha.

In conclusione, sino a questo momento, la campagna pomodoro 2024 è colorata di profondo rosso; da notare che i 2.500 euro/ha che mancano almeno per pareggiare i conti devono essere calcolati su di un'ampia superficie visto che l'andamento meteo particolarmente negativo ha inciso di fatto su tutto il vasto areale di produzione con allagamenti e bombe d'acqua tanto che nel mese di maggio è di fatto venuta la pioggia, aggravata da forte intensità, di un anno intero.

Sono dati preoccupanti di cui tenere conto nel prossimo futuro: occorre una maggiore collaborazione nella filiera, soprattutto tra industria e Organizzazioni dei produttori. I cambiamenti climatici con le conseguenze sugli aspetti ambientali incidono profondamente sui rischi per i produttori con il conseguente rincaro delle assicurazioni che si è fatto sentire già da quest'anno. Infatti nel 2024 abbiamo avuto un incremento del 20% dei tassi e sulle avversità una franchigia del 30% sulla pioggia e del 10% sulla grandine, ma con un indennizzo massimo sugli eccessi di pioggia che copre solo il 50% del danno totale. Per questo riteniamo indispensabile un intervento sulle compagnie ma anche uno sforzo da parte del Ministero.

Marco Sartori. In effetti il 2024 si presenta come un'annata del tutto particolare dal punto di vista climatico, e questo è valso per tutte le colture, non solo per il pomodoro. Tuttavia per quest'ultimo l'impatto è stato più pesante dal momento che è quella che richiede i maggiori investimenti per unità di superficie. Ad oggi le prime stime sull'andamento produttivo parlano di una diminuzione complessiva intorno al 20%, tuttavia la campagna è ancora in corso e piuttosto lunga per cui questo dato potrebbe anche essere smentito dai fatti di fine annata. Per contro la qualità è molto buona.

Circa le produzioni dei nostri associati posso dire che si attesta sui 700 q/ha, inferiore ad esempio a quella dello scorso anno, ma comunque accettabile in considerazione delle valutazioni fatte sul clima in precedenza.

Ma il 2024 è stato un anno critico anche perché non si è potuto stipulare un accordo sul prezzo interprofessionale tra la OI dei produttori e la controparte industriale. Per questa ragione la nostra OP per garantire un minimo di tranquillità ai produttori aveva stabilito, ad inizio campagna, un prezzo base di 14 euro/q. Prezzo inferiore di un euro rispetto a quello analogo dello scorso anno a che confidiamo possa essere integrato con i premi legati alla qualità.

Un elemento che ci ha contraddistinti è stata la stipula di buoni contratti assicurativi, specialmente contro l'eccesso di pioggia, elemento particolarmente utile un'annata come questa dove questo evento è stato davvero importante.