10/31/2024 | News release | Distributed by Public on 10/31/2024 07:08
Sapevi che una donna, nel corso di circa 38 anni di vita fertile, spende oltre 2.000 euro in assorbenti (esterni) e regala alla natura 55 kg di rifiuti non riciclabili dovuti all'uso di circa 8.000 assorbenti?
I prodotti usa e getta sono spesso composti di materiali plastici che hanno tempi di degradabilità di centinaia di anni, rappresentano quindi una criticità in termini di rifiuti, soprattutto se vanno in discarica se non sono smaltiti correttamente.
Il concetto di sostenibilità è relativo e occorre analizzare l'intero ciclo di vita dei prodotti (LCA) per valutare il loro impatto, ma se ci si sofferma sul "fine vita del prodotto" e in particolare sull'impatto ambientale è immediato capire che quando si parla di prodotti per il ciclo i monouso producono un quantitativo di rifiuti molto superiori rispetto ai prodotti riutilizzabili.
Quello che è certo è che la produzione di rifiuti dipende dal peso del prodotto quindi:
Il fatto che alcuni prodotti si definiscano biodegradabili o compostabili o siano in cotone biologico non riduce di molto il loro peso ambientale, soprattutto non a fine vita, perché come rifiuto sanitario tutti gli assorbenti devono sempre essere conferiti nell'indifferenziato e non possono mai essere smaltiti con il rifiuto umido.
Oltre al prodotto anche il suo packaging diventa un rifiuto che deve essere smaltito, ma può essere riciclato a seconda del materiale di cui è composto, se è in plastica con la plastica, in carta o cartoncino con la carta, se in plastica compostabile l'imballaggio deve essere conferito con l'umido. Che la confezione sia fatta con plastica compostabile o di origine vegetale, è utile solo se è abbandonata nell'ambiente perché si degrada, ma se si smaltisce correttamente nella differenziata non serve che sia compostabile e questi materiali non hanno vantaggi rispetto a prodotti dall'imballaggio in plastica riciclata.
Sebbene in molte storcano il naso all'idea del riuso dei prodotti per il ciclo mestruale e temano un ritorno al passato, in cui le madri, o le nonne, avevano pezze di cotone o lino che erano ingombranti, scomode da indossare, difficili da lavare e non garantivano alcuna protezione dalle perdite, oggi molte donne hanno deciso di provare soluzioni più sostenibili e hanno scoperto che, senza fatica, è possibile avere comportamenti che riducono o annullano la produzione di rifiuti. Molte delle donne che hanno partecipato ai nostri test, dopo aver provato le soluzioni alternative all'usa e getta han deciso di non tornare indietro, altre li utilizzano in modo non esclusivo, quasi nessuna ha deciso di abbandonarle.
L'utilizzo delle alternative non deve essere visto come sistema "unico" o come alternativa netta, ma spesso è proprio la possibilità di utilizzare sistemi diversi a seconda delle necessità (a casa o fuori casa, in viaggio o per fare sport, i primi giorni di flusso o per tutto il ciclo) a garantirne la miglior utilizzabilità e accettazione.
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