SEV Gewerkschaft des Verkehrspersonals

27/06/2024 | Press release | Distributed by Public on 27/06/2024 13:14

SEV è sconcertato dal comportamento dell’Ufficio federale dei trasporti

27 giugno 2024 | Attualità / giornale SEV, Comunicati stampa, Politica europea dei trasporti

Trattative con l'UE

SEV è sconcertato dal comportamento dell'Ufficio federale dei trasporti

Il sindacato del personale dei trasporti SEV è piuttosto scettico sulle trattative della Svizzera con l'UE per un nuovo accordo quadro, poiché un cambiamento di sistema nel traffico ferroviario internazionale viaggiatori (TIV) comporta grandi rischi. Se questo cambiamento si rivelasse inevitabile, occorrerebbero però regole solide e vincolanti per tutelare efficacemente il sistema svizzero e il suo personale. Il SEV è sconcertato dal comportamento dell'Ufficio federale dei trasporti (UFT), che ignora tutte le preoccupazioni del sindacato e minimizza sistematicamente i rischi. Le richieste dei partner sociali vengono ignorate. La proposta dell'UFT di emanare in modo unilaterale una direttiva sugli standard sociali da applicare in vista dell'apertura del TIV rivela un'attitudine arrogante e indegna della Svizzera.

Il 26 giugno 2024 il Consiglio federale ha pubblicato una valutazione delle trattative con l'UE. In vista dell'attuazione interna del pacchetto di misure, ha emesso un comunicato stampa secondo il quale l'UFT sta preparando una direttiva sugli standard sociali ("salari minimi") nel traffico ferroviario internazionale viaggiatori (TIV) e che i partner sociali saranno coinvolti. Nessuna delle due affermazioni è corretta: i partner sociali non sono stati coinvolti dall'UFT nella preparazione del mandato negoziale e nella valutazione dei rischi. Coinvolgere solo ora il SEV è troppo tardi. Inoltre, durante la preparazione del mandato negoziale nel settore ferroviario, i partner sociali sono stati messi di fronte a fatti compiuti. L' "apertura controllata" del TIV proposta dall'UFT è altamente rischiosa e tutt'altro che controllabile. Questa apertura del mercato consentirà al sistema basato sulla concorrenza e sulla competizione dell'UE di accedere al sistema integrato di trasporti pubblici della Svizzera, finora basato sulla cooperazione. Questo cambiamento rischia di minare un sistema funzionante, come dimostrano, senza alcuna eccezione, gli esempi provenienti dall'UE.

Il SEV è soprattutto stupito dalla proposta dell'UFT di preparare una direttiva sugli standard sociali con l'istituzione di "salari minimi". Già dalla fine dello scorso anno, i partner sociali e il SEV in particolare avevano ripetutamente e chiaramente messo in guardia dal fatto che una tale direttiva non può sostituire efficacemente le trattative per i contratti collettivi di lavoro (CCL). L'UFT ha però ignorato anche questi avvertimenti, presentandosi improvvisamente come partner sociale al quale i rappresentanti dei lavoratori possono esprimere i loro "auspici". In Svizzera, i rapporti tra le parti sociali funzionano diversamente. I sindacati chiedono che i partner sociali abbiano voce in capitolo nelle trattative per il settore ferroviario. Invece di una direttiva, la Svizzera deve insistere su contratti collettivi di lavoro vincolanti, che devono essere rispettati dai partner europei. I salari minimi che l'UFT intende definire sono in realtà salari da dumping e non costituiscono quindi uno strumento adeguato. Inoltre, è necessario regolamentare molti altri aspetti, come il diritto alle vacanze, l'orario di lavoro (in particolare il rispetto della legge sulla durata del lavoro) e il controllo delle disposizioni. Tutto ciò è realizzabile solo tramite contratti collettivi di lavoro, com'è consuetudine in Svizzera e con istituzioni appropriate che ne sorvegliano il rispetto. Inoltre, la Svizzera deve insistere nelle trattative affinché venga mantenuto il collaudato modello di cooperazione, che è utilizzato anche in molti paesi dell'UE e garantisce il buon funzionamento dell'esercizio ferroviario.

Condividi la pagina:

Name

E-Mail

Commenti

inviare