11/04/2024 | News release | Distributed by Public on 11/04/2024 12:11
«Secondo l'Advisor Board sull'Intelligenza Artificiale, un organismo che fa capo alle Nazioni Unite, dei 193 Stati membri dell'Onu solo sette paesi hanno sottoscritto tutte le sette principali dichiarazioni di principi presenti in ambito di intelligenza artificiale. Ben 118, quindi una quota considerevole di Stati, sono totalmente assenti. Ciò significa che la maggior parte della popolazione del mondo ne subirà le conseguenze senza poter interferire». Parte da un «fatto» concretoGabriele Della Morte, ordinario di Diritto internazionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, per inquadrare la cornice di una situazione complessa con cui tutti ci troviamo a fare i conti: la diffusione dell'intelligenza artificiale, le ricadute del suo utilizzo e la necessità di una governance dell'algoritmo. Tre aspetti che rappresentano alcune delle principali linee di ricerca indagate nel progetto di Ateneo "Funzioni pubbliche, controllo privato. Profili interdisciplinari sulla governance senza governo della società algoritmica", avviato tre anni fa proprio sotto la guida del professor Della Morte, coinvolgendo diverse Facoltà e Dipartimenti dell'Università Cattolica e numerosi specialisti provenienti dal mondo del diritto, della sanità, della sociologia, dell'informazione. Gli esiti del lavoro scientifico sono stati discussi nel convegno "L'intelligenza artificiale tra fatto e norma", che nelle giornate di lunedì 28 e martedì 29 ottobre ha messo a confronto in un dialogo interdisciplinare attori e regolatori dell'innovazione e dell'IA su alcuni specifici settori esplorati dalla ricerca: disinformazione, tutela della salute, immortalità dei dati, armi autonome, e riconoscimento facciale e biometrico.