Council of Europe

07/05/2024 | Press release | Distributed by Public on 07/05/2024 03:25

La Segretaria generale in visita ufficiale in Messico

La Segretaria generale, Marija Pejčinović Burić, ha incontrato la Ministra degli Affari esteri, Alicia Bárcena, la Presidente del Senato, Ana Lilia Rivera, e altre personalità di spicco durante una visita ufficiale in Messico, in occasione del 25° anniversario dell'acquisizione dello status di osservatore del paese presso il Consiglio d'Europa. Tracciando un bilancio della Dichiarazione congiunta sul "Partenariato strategico tra il Consiglio d'Europa e il Messico", i dibattiti hanno sottolineato la crescente cooperazione in ambito di uguaglianza di genere, intelligenza artificiale (IA), protezione dei dati, diritti dei minori, politiche antidroga e programma Città interculturali. Sono state inoltre evidenziate priorità quali il seguito del Vertice di Reykjavik (in particolare attraverso il rafforzamento della dimensione esterna del Consiglio d'Europa) e l'interesse del Messico a partecipare al Registro dei danni per l'Ucraina.

Il programma ha previsto inoltre uno scambio di opinioni con le agenzie governative e i rappresentanti della società civile. È stata discussa la possibile adesione del Messico ad alcuni trattati del Consiglio d'Europa, ad esempio le convenzioni di Lanzarote e di Istanbul. Tra queste figurano anche le convenzioni sullo sport, data la loro rilevanza nel contesto della partecipazione del Messico all'organizzazione dei Mondiali di calcio maschile FIFA 2026. L'eccellente cooperazione nel contesto del Gruppo Pompidou è stata inoltre posta in evidenza, come anche l'apertura alla firma della Convenzione sull'IA il 5 settembre 2024 a Vilnius.

Marija Pejčinović Burić ha inoltre preso la parola durante la cerimonia di chiusura della 3a Conferenza ministeriale sulle politiche estere femministe, dichiarando: "La nostra Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domesticamira a prevenire la violenza, proteggere le vittime e aiutare a perseguire i responsabili. In vigore ormai da dieci anni, il trattato di Istanbul riconosce che la violenza terrorizza, intimidisce e inibisce le sue vittime, compromettendo la loro libertà, la loro sicurezza e il loro potenziale. Finché tutto questo non verrà fermato, e deve essere fermato, la vera uguaglianza di genere non potrà essere raggiunta".