11/16/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/16/2024 06:38
Eventi:Roberti, campo intitolato Maurizio Visintin esempio per giovani
L'assessore ha ribadito l'importanza della sicurezza stradale
Trieste, 16 nov - "Oggi è una giornata importante non solo per l'Asd Campanelle Calcio e per la famiglia di Maurizio Visintin ma per l'intera comunità di Trieste e del Friuli Venezia Giulia, perché i genitori di Maurizio in questi anni hanno scelto di non arrendersi al dolore della scomparsa di un figlio e hanno voluto mandare un messaggio di speranza per il futuro perché nessun altro debba patire il dolore di perdere un proprio caro a causa di qualcuno che non ha rispettato le regole della strada".
È il concetto espresso dall'assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti questa mattina a Trieste alla cerimonia di intitolazione del campo di calcio del rione di Campanelle a Maurizio Visintin, scomparso nel 1999 a 25 anni dopo essere stato investito da un automobilista risultato in stato di ebbrezza, alla quale hanno preso parte tra gli altri, oltre ai genitori di Maurizio, Claudio e Graziella, l'assessore comunale di Trieste alle Politiche del Patrimonio Immobiliare e dello Sport Elisa Lodi, il questore di Trieste Pietro Ostuni, il presidente della Asd Campanelle Andrea Giovannini, numerosi consiglieri comunali e circoscrizionali e un nutrito gruppo di appassionati di sport e di abitanti del rione.
"In questo campo di calcio si gioca e ci si diverte ma si impara anche il rispetto delle regole, un valore fondamentale nello sport come nella vita - ha detto Roberti -. Non a caso la Regione sta usando lo sport come veicolo di diffusione delle proprie campagne informative sulla sicurezza stradale e da oggi in poi la targa dedicata a Maurizio all'ingresso del campo di calcio sarà un'importantissima testimonianza del valore del rispetto delle regole soprattutto nei confronti dei più giovani che sicuramente si chiederanno chi fosse Maurizio: un ragazzo che amava la vita e lo sport e non è potuto più tornare a casa perché qualcuno non ha rispettato le regole della strada". ARC/MA/gg