Comune di Firenze

11/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/18/2024 09:05

“Combattenti per la pace”, stamani a Palazzo Vecchio le attiviste Rana Salman ed Eszter Gorany ospiti della presidente della Commissione Pace Collesei e del presidente del[...]

Si è svolta stamattina in Palazzo Vecchio alla presenza del presidente del Consiglio Comunale Cosimo Guccione e alla Presidente della Commissione Pace Stefania Collesei l'incontro con l'associazione "Combatants for peace" co-diretta dalle attiviste Rana Salman (palestinese) ed Eszter Gorany (israeliana).

Palestinesi e Israeliani insieme per una liberazione collettiva dalla trappola del conflitto in corso.

"E' un'occasione unica per raccontare il più possibile che vi sono associazioni che rappresentano insieme cittadini e cittadine dei due Paesi in conflitto che lavorano per la pace" ha dichiarato Guccione, che ha anche richiamato la vocazione di Firenze come città promotrice di pace.

"Ognuno può contribuire dal basso a dimostrare che è necessario un cessate il fuoco ed è necessario cominciare a ricostruire percorsi di riconoscimento reciproco. È quello che stanno facendo coraggiosamente Rana ed Eszter - dichiara Collesei -; di fronte a questa crisi umanitaria senza precedenti c'è bisogno di una diplomazia dal basso".

Firenze, che ha votato una risoluzione per il riconoscimento della Palestina, sarà al fianco delle iniziative di pace.

Rana ha esposto le attività dell'associazione, dall'attività di interposizione non violenta nella raccolta delle olive tra agricoltori palestinesi e coloni occupanti, ai programmi didattici rivolti a ragazzi, a cerimonie pubbliche per condividere il dolore delle due parti.

Eszter parte dalla considerazione che i palestinesi non possono godere degli stessi diritti di cui gode lei. E se è vero che Israele è un posto che dà sicurezza dopo l'Olocausto, è vero anche che è choccante ciò che vede nell'occupazione, nei check point, nella devastazione della guerra in corso. "Lavoro per una società dove le parti possano vivere libere e uguali" conclude Eszter. (fdr)