11/15/2024 | News release | Distributed by Public on 11/15/2024 06:49
«La letteratura è una delle più grandi e meravigliose opportunità offerte all'umanità». Con l'entusiasmo negli occhi l'intellettuale tedesco Volker Braun, classe 1939, ha apostrofato così la scienza umana che racchiude tutte le forme di racconto della vita dell'essere umano. E l'ha fatto mercoledì 6 novembre in largo Gemelli a Milano davanti agli studenti del Laboratorio di Editoria, introdotto dal coordinatore, professor Roberto Cicala e tradotto dalla germanista dell'Università Cattolica Lucia Salvato.
Il poeta in questi giorni ha ricevuto il premio alla carriera durante il Festival internazionale di poesia civile di Vercelli. Nato a Dresda e studente di Filosofia a Lipsia ancora negli anni delle "due Germanie", ha sviluppato una profonda riflessione critica della storia che l'ha portato a fare delle sue opere una denuncia sociale nel tentativo di «ripristinare i fondamenti del nostro essere e vivere come individui e membri della collettività» - come si legge nell'introduzione al volume Tra est e ovest, edito da Interlinea, che raccoglie molte delle poesie di Braun.
Dopo aver ripercorso le tappe principali dell'editoria tedesca, passata attraverso la chiusura dell'80% della produzione durante il regime fino alla nascita di diverse case editrici dedite in particolare alla poesia dopo la caduta del Muro nel 1989 (oggi circa settanta), Braun ha letto alcune poesie di autori tedeschi a lui cari, come Paul Fleming.
Anticapitalista convinto e rivoluzionario nell'anima, Braun ha trasmesso il valore della libertà di pensiero, sentendosi «investito del compito di spronare con la poesia all'attivismo politico delle masse», per usare una sua espressione.
Ai microfoni di Cattolicanews gli abbiamo chiesto, a partire dal suo impegno nel processo di riunificazione della Germania, di definire l'attualità del tema della guerra sempre più aspra poco oltre i nostri confini, e di raccontare il contributo che la poesia può offrire.