20/11/2024 | Press release | Distributed by Public on 20/11/2024 13:17
(Arv) Venezia 20 nov. 2024- "Giornate intense e dense di incontri istituzionali, con proposte operative a cui dobbiamo dar seguito per rafforzare e proiettare nel futuro soprattutto in una dimensione economica, i legami che uniscono le aree dell'emigrazione veneta tra Brasile e Argentina e la nostra Regione". Luciano Sandonà , presidente della Prima commissione del Consilio regionale del Veneto, sintetizza così la missione che lo ha portato a visitare le comunità venete tra Santa Fe e Buenos Aires in Argentina e poi nel Rio Grande do Sul nel sud del Brasile, dove, assieme all'assessore regionale Cristiano Corazzari, la delegazione veneta ha toccato Porto Alegre, Caxias, Bento Gonçalves, Villa Flores, Marau, Serafina Correa, Lajeado nell'ambito del progetto "Cuore veneto" promosso dall'associazione Veneti nel Mondo aps guidata da Aldo Rozzi Marin. "Abbiamo così voluto celebrare i 150 anni della grande Emigrazione - spiega il presidente - il cui inizio fu fissato idealmente nei primi mesi del 1874 quando il 3 gennaio partì da Genova il vascello Sofia con 388 emigranti veneto-trentini che sbarcarono il 17 febbraio nel porto di Vitória nello Stato di Espírito Santo. Oggi gli italo-discendenti in Brasile di origine veneta si stimano in 12 milioni. In molti casi, oggi i discendenti veneti sono alla guida di imprese internazionali: pensiamo anche solo al caso della 'Tramontina' fondata nel 1911 dall'allora diciottenne Valentin Tramontina e oggi colosso che da Carlos Barbosa, nel Rio Grande do Sul, esporta in 120 paesi del mondo, fatturando oltre due miliardi di dollari all'anno. Nel 2008 il Brasile ha istituito il 'Dia nacional do imigrante italiano' che ogni anno si celebra il 21 febbraio riconoscendo così l'importanza e il ruolo dei nostri emigranti che, con il loro lavoro, il loro sacrificio, hanno fatto di questa terra una delle nazioni più importanti al mondo". "Risale al 1872 - continua Sandonà - la fondazione in Argentina della città in origine chiamata Villa Libertad, oggi Chajari, la più antica colonia italiana nella provincia di Entre Rios e in assoluto una delle prime in Argentina fondata da coloni in maggioranza veneti, famiglie in prevalenza appartenenti a comuni vicentini. Ebbene, oggi la dimensione della presenza veneta è straordinaria e lo abbiamo constatato incontrando sindaci, amministratori locali, visitando le Università e le imprese, i centri culturali veneti in Argentina come in Brasile. Abbiamo ricevuto proposte importanti di collaborazione come la partecipazione il prossimo anno con uno stand della Regione del Veneto alla quinta edizione di Wine South America, l'evento principale del mercato viti-vinicolo del Sud America nella città di Bento Gonçalves, la capitale brasiliana dell'uva e del vino hub ideale per costruire relazioni. Ci sono poi richieste di relazioni con le Università, i centri di ricerca, ma anche le istituzioni locali che vorrebbero approfondire le strategie sviluppate dal Veneto per contenere i pericoli di esondazioni di fiumi: dopo l'alluvione tra la fine di aprile e l'inizio di maggio di quest'anno che ha colpito oltre il 70 per cento del Rio Grande do Sul, definita dal governo riograndense 'la più grande catastrofe climatica' nella storia dello Stato, come ci è stato spiegato nel corso dell'incontro che abbiamo avuto a palazzo Piratini, sede del governo a Porto Alegre, la rete di bacini di laminazione realizzata dal Veneto, cosi come il Mose a Venezia, sono al centro del loro interesse perché rappresentano un modello operativo di grande rilevanza".
"Ecco - conclude Sandonà - siamo passati dalla grande storia della nostra Emigrazione alle sfide del mondo contemporaneo, sfide che possiamo, e a mio avviso dobbiamo, affrontare assieme".