UGL - Unione Generale del Lavoro

11/04/2024 | News release | Distributed by Public on 11/04/2024 09:37

Manovra, Capone: «No allo sciopero, prioritario dialogo costruttivo»

«In un contesto economico complesso come quello attuale, la manovra finanziaria proposta dal Governo rappresenta un passo significativo verso la stabilità economica e offre strumenti utili per supportare i lavoratori e le imprese».
Lo afferma ad Affaritaliani.it il segretario generale dell'Ugl, Paolo Capone, intervistato sulla Legge di Bilancio per il 2025. «L'Ugl guarda con particolare favore all'aumento della base delle detrazioni sul lavoro da 1.880 a 1.955 euro, un passo significativo verso un sistema fiscale più equo e favorevole a chi lavora. Questa misura non solo allevia il carico fiscale, ma rafforza sensibilmente il potere d'acquisto delle retribuzioni. Il taglio del cuneo è un intervento puntuale che, una volta reso strutturale, produce un impatto positivo sul mercato del lavoro e sull'economia in quanto agisce su più fronti: rappresenta un importante sostegno ai salari dei lavoratori duramente colpiti dall'inflazione erogando più risorse in busta paga e, inoltre, genera un circolo virtuoso».
Per Capone «la riduzione della tassazione, infatti, consente di immettere liquidità nell'economia agevolando l'accesso al credito per le imprese, favorisce gli investimenti nell'innovazione, nel capitale umano e nella competitività, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro e al rilancio della crescita e dei consumi. In una fase di incertezze caratterizzata da numerose incognite a causa dell'instabilità dello scenario internazionale, l'Ugl ritiene centrale puntare sulla responsabilità e sulla leale collaborazione fra istituzioni e parti sociali, superando le contrapposizioni ideologiche e le polemiche strumentali. Non intende, pertanto, aderire allo sciopero promosso da alcune sigle sindacali. Riteniamo che il dialogo costruttivo avviato nei tavoli di confronto con il Governo sia la strada più efficace per portare avanti le istanze dei lavoratori», conclude Capone.

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