11/15/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/15/2024 02:47
Tematica: Alla scoperta di Roma - Cultura
15 novembre 2024
Nel quartiere Testaccio, alle spalle della Piramide Cestia, c'è un luogo poco conosciuto, realizzato per ricordare coloro che hanno pagato a carissimo prezzo la follia della guerra. Il cimitero militare del Commonwealth, costruito nel 1947, contiene 426 tombe di soldati che combatterono nella Seconda guerra mondiale contribuendo alla liberazione dell'Italia.
Varcando la soglia del tempietto circolare all'ingresso (in via Nicola Zabaglia, 50) si entra in un'oasi di pace e tranquillità, lontana dal frastuono del traffico e dai rumori della città, un luogo dove il peso della storia invita alla riflessione.
Il classico prato all'inglese è delimitato sulla sinistra dalle mura aureliane, mentre a garantire un po' d'ombra sono i caratteristici pini della capitale. In questo piccolo e curatissimo spazio verde, progettato dall'architetto britannicoLouis de Soissons, riposano le spoglie di soldati di varie nazionalità che persero la vita nella Città eterna: inglesi, irlandesi, scozzesi, gallesi, sudafricani, canadesi, indiani, australiani.
L'unico elemento di spicco è la Croce del Sacrificio: simile per proporzioni a una croce celtica e con una spada dalla lama rivolta verso il basso, posta su un piedistallo ottagonale.
Sulle lapidi, perfettamente allineate lungo il lato delle mura aureliane, si trovano incisi nomi, date e luoghi di nascita e morte dei defunti con lo stemma dell'unità militare di appartenenza. Su alcune tombe c'è la scritta Known unto God (Conosciuto da Dio), destinata ai soldati ignoti, su altre campeggiano alcuni frasi e pensieri: "In loving memory of my dear husband Billie. Peace, perfect peace" - si legge su una lapide in prima fila, vicino l'ingresso. Ciò che colpisce è l'età dei defunti, in gran parte tra i 20 e i 30 anni. Vite spezzate dagli orrori della guerra. Tutte le tombe sono uguali, nessuno sfarzo è concesso, l'idea è quella di sottolineare lo sforzo collettivo che è stato compiuto per sconfiggere il nazifascismo, al di là dei meriti individuali.
Un frammento di mattone, proveniente dal Vallo di Adriano, ricorda i soldati inglesi della Cumbria, mentre nello spazio vicino alle mura è stato realizzato un piccolo orto, una caratteristica comune dei Cimiteri del Commonwealth perché "i giardini, mantenuti secondo i più elevati standard, sono una componente essenziale della commemorazione dei caduti" - si può leggere sul sito.
Il 2 novembre del 2023 Papa Francesco ha deciso di celebrare qui la Messa per la Commemorazione dei defunti con l'invito a pregare Dio per il dono della pace: "La gente non si uccida più nelle guerre. Tanti innocenti morti, tante vite stroncate, le guerre sono una sconfitta sempre. Non c'è vittoria totale". Parole che risuonano drammaticamente attuali.
A gestire questo piccolo cimitero è la Commonwealth War Grave Commission, organizzazione fondata nel 1917 che opera in più di 150 Paesi ed è impegnata a mantenere il ricordo di uomini e donne delle forze del Commonwealth decedute duranti i due conflitti mondiali (oltre 1,7 milioni di persone). La mission è far in modo che non siano mai dimenticate come si può leggere sull'altare dove è collocato un grande blocco di pietra bianca su sui è inciso l'epitaffio "Their name liveth for evermore".
A.B.
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