11/22/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/22/2024 06:20
"L'esposizione notturna da parte di soggetti mascherati, appartenenti alla Rete dei patrioti, di striscioni contro i magistrati davanti ai tribunali di Firenze, Prato, Pistoia e Lucca è un fatto gravissimo. Così come è gravissimo l'attacco al presidente Mattarella. Si tratta di episodi che si inseriscono in un clima di intimidazione che trae origine dalle affermazioni di alcuni esponenti delle forze di maggioranza che, anziché rispettare le prerogative e il lavoro del potere giudiziario, hanno gridato allo scandalo rispetto alle decisioni dei giudici circa i centri per migranti realizzati dall'Italia in Albania. Dai partiti di maggioranza e dal Governo ci aspettiamo adesso una ferma condanna di quanto è accaduto davanti ai nostri tribunali".
E' quanto chiedono il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e l'assessore alla cultura della legalità, Stefano Ciuoffo in una loro presa di posizione.
"La nostra piena e incondizionata solidarietà - proseguono i due amministratori regionali - va anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attaccato in quanto presidente del Consiglio superiore della Magistratura e nella sua funzione di garante dell'unità nazionale e del rispetto dei dettati costituzionali. Non è accettabile che si metta in discussione l'autonomia e l'indipendenza della Magistratura, verso i cui componenti ribadiamo tutta la nostra fiducia e stima. Ci auguriamo che le Forze dell'ordine giungano presto all'identificazione degli autori materiali dei gesti. E, nell'attesa, chi amministra la cosa pubblica riteniamo abbia il dovere di prenderne le distanze".
Giani e Ciuoffo hanno poi richiamato la solidità democratica della società toscana, che al suo interno possiede gli anticorpi necessari ad isolare e a condannare chi attacca le Istituzioni.
"L'intolleranza e la prepotenza - concludono i due amministratori - non hanno spazio nella Toscana democratica e tollerante e nel suo ricco tessuto associativo e culturale. Condanniamo quindi, anche facendoci interpreti di questa ricchezza sociale, ogni estremismo, così come respingiamo ogni attacco alle istituzioni democratiche. Siamo certi che i magistrati, a partire da quelli toscani, non si lasceranno intimidire, ma al tempo stesso chiediamo che si chiuda la stagione dell'odio e dell'avversione, per recuperare una insopprimibile dialettica democratica e la sempre necessaria correttezza istituzionale".