S&D - Group of the Progressive Alliance of Socialists & Democrats

09/16/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/17/2024 03:13

Per i S&D servono misure globali per proteggere le nostre democrazie dal potere delle grandi aziende tecnologiche

È un dato di fatto: le piattaforme dei social media stanno influenzando sempre più il benessere delle nostre democrazie quanto quello dei nostri cittadini. La diffusione della disinformazione è un problema cruciale che qualsiasi democrazia al mondo si trova ad affrontare. All'inizio di quest'anno, la Commissione ha individuato 50.000 account falsi e bot su X (ex Twitter) che promuovevano disinformazione contro il governo tedesco.

Il recente scandalo di Elon Musk e del Brasile mostra fino a che punto le grandi aziende tecnologiche cercano di comportarsi impunemente di fronte alla legge. Inoltre, l'aumento dell'uso dei social media da parte dei giovani ha un impatto sui disturbi del sonno, sull'ansia, sulla depressione e sui problemi di autostima.

Durante il dibattito in plenaria «Misure globali nei confronti delle piattaforme di social media - rafforzare il ruolo della Legge sui servizi digitali e proteggere la nostra democrazia e la nostra libertà in ambito online», i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo sosterranno l'appello dell'ONU per l'applicazione di prassi mondiali volte a garantire che le piattaforme di social media non possano essere giganteschi apparati che traggono vantaggio a spese delle nostre democrazie.

Alex Saliba, vicepresidente del gruppo S&D per la comunicazione, le campagne e l'Europa digitale, ha dichiarato:

"I social media sono uno strumento potente. La recente ondata di violente rivolte nel Regno Unito in seguito alla diffusione di disinformazione online e la decisione di Elon Musk di non rispettare gli ordini del tribunale brasiliano che hanno portato al blocco parziale del social X nel paese, sono altri esempi di come i giganti della tecnologia si comportino sempre più impunemente di fronte a governi e tribunali. Le aziende di social media devono essere ritenute maggiormente responsabili del loro ruolo nella diffusione della disinformazione. La Legge sui servizi digitali rappresenta il primo mattone dell'UE per proteggerci dalla diffusione della disinformazione e per preservare le nostre democrazie da tali influenze. Ma non possiamo farlo da soli. Per questo chiediamo all'UE di continuare a seguire i passi della Legge e di seguire l'invito del Segretario delle Nazioni Unite a definire misure globali per proteggere le nostre democrazie in tutto il mondo da quel Far West digitale che sono le piattaforme dei social media."

Christel Schaldemose, vicepresidente del Parlamento europeo, eurodeputata S&D ed ex relatrice del PE sulla Legge sui servizi digitali, ha dichiarato:

"Sotto la guida dei Socialisti e Democratici, nel 2022 l'UE ha adottato il regolamento finora più ambizioso sulle piattaforme online per proteggere i consumatori e gli utenti, il Digital Services Act (DSA, ovvero Legge sui servizi digitali). Con questo nuovo regolamento, ci siamo assicurati che ciò che è illegale offline sia illegale anche online. Siamo ancora nelle fasi iniziali dell'applicazione della DSA. Ma continueremo a lavorare con la Commissione per assicurarci che la DSA rimanga lo strumento principale per valutare gli effetti negativi delle piattaforme di social media sulla democrazia e sulla protezione della salute mentale, tra le altre cose. Tenendo conto dell'interesse geopolitico dell'UE nella difesa dei sistemi democratici in tutto il mondo, questo è un momento cruciale per riflettere su come le regole contenute nella DSA potrebbero contribuire a definire standard globali per le piattaforme di social media."

Laura Ballarin, europarlamentare S&D e coordinatrice all'interno della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, ha dichiarato:

"La legge sui servizi digitali (DSA) è diventata un vaccino indispensabile in Europa per combattere i due maggiori impatti dei social media. Uno di questi è l'impatto sulla salute mentale dei nostri giovani, in particolare delle giovani, a causa dei contenuti dannosi presenti online. L'altro è l'impatto sulle nostre democrazie e sulla libertà, perché stiamo subendo una pandemia di disinformazione e non dobbiamo mai dimenticare che non c'è libertà nella disinformazione e nelle fake news. L'Europa è all'avanguardia nel mondo per quanto riguarda la protezione dei cittadini online, ma è necessario che tutti gli altri si uniscano a noi. Dobbiamo lavorare a stretto contatto con i nostri alleati per costruire standard internazionali per fermare la legge della giungla che sta regnando online."