Il Comune di Verona omaggia Walter Chiari nel centenario della nascita, avvenuta in via Quattro Spade l'8 marzo 1924.
Nella giornata di ieri, al Teatro Ristori, è intervenuto Simone Annicchiarico, a sua volta conduttore televisivo e attore, nella seconda parte dell'omaggio che l'Assessorato alla Cultura, con la collaborazione del Circolo del cinema, ha voluto dedicare all'illustre concittadino. Nel corso della giornata sono stati proiettati tre film d'autore che hanno consentito di vedere Chiari in ruoli slegati da cliché strettamente comici.
Il primo è stato Il giovedì di Dino Risi, che in una specie di subliminale proiezione autobiografica dà al personaggio di Chiari il proprio nome. Dino Versini è un quarantenne un po' fanfarone con alle spalle un matrimonio fallito, che passa un intero giorno, il giovedì del titolo, con il figlio di otto anni che non incontrava da tempo. Passo dopo passo nell'arco della giornata tra i due nasce un rapporto di complicità e di affetto. La copia è stata appositamente restaurata dalla Cineteca Nazionale per il centenario dell'attore.
Il secondo, Bonjour Tristesse, di Otto Preminger. Chiari vi ha una piccola parte, ma con la sua bravura riesce a rendere indimenticabile la sue presenza in questo film americano ambientato interamente in Francia, con un cast veramente internazionale, da David Niven a Jean Seberg, da Mylène Demongeot a Deborah Kerr.
L'ultimo, La rimpatriata di Damiano Damiani, forse la miglior interpretazione di Walter Chiari, che si cimenta in un ruolo quasi speculare, quello di Cesarino, un seduttore di mezza età che sembra aver mantenuto la verve e la spensieratezza giovanili, ma che in realtà è diventato un perdente.
L'omaggio a Chiari è iniziato sabato 16 novembre, nello Spazio San Pietro di Monastero della Fondazione Cariverona. Di fronte a un pubblico numeroso, la figura dell'attore è stata analizzata a tutto tondo in ogni sfaccettatura del suo eclettismo dai relatori intervenuti, coordinati dai curatori dell'iniziativa Paolo Romano e Giancarlo Beltrame.
Steve Della Casa, conservatore della Cineteca Nazionale, ha illustrato il tragitto di Chiari nel cinema popolare italiano, Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo all'Università di Verona, ne ha tratteggiato la lunga carriera teatrale, dalla rivista del dopoguerra alle commedie musicali fino ai testi impegnati degli ultimi anni, mentre Rocco Moccagatta, docente di linguaggio cinematografico allo Iulm di Milano, ne ha ripercorso, con molti esempi, gli anni dei grandi successi televisivi.
A ripercorrere le migliori interpretazioni per registi e autori stranieri, spesso recitate in lingua, è stata invece la giornalista Angela Bosetto. Il compito di tracciare, infine, gli aspetti caratteriali dell'uomo e la vicenda biografica è toccato infine a Michele Sancisi, autore di ben due biografie su Walter Chiari, di cui una scritta in collaborazione con Simone Annicchiarico, il figlio del geniale protagonista dello spettacolo italiano dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla scomparsa avvenuta nel 1991.