Marina Militare Italiana

09/24/2024 | News release | Distributed by Public on 09/24/2024 00:08

Belviso, faccia di bronzo (Statistics)

Mondiali di Pentathlon, la tenente di vascello Alessia Belviso conquista il podio alla Marina

24 settembre 2024Viviana Passalacqua

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​Un minuto e 3 secondi netti per percorrere 3 vasche, virare, immergersi, recuperare il manichino sul fondo, e strappare il bronzo ai concorrenti di 6 diverse nazioni.

È la performance di Alessia Belviso nel percorso di nuoto per salvamento effettuato al CISM World Military Naval Pentathlon Championship 2024 di Eckenford (Germania): una gara spettacolare, che ha regalato alla Marina Militare italiana la sua prima medaglia nel Campionato Mondiale di questa disciplina.

Un'atleta volitiva la Belviso: militare a tempo pieno, sportiva per passione. "La speranza di vincere c'è sempre", ci racconta la tenente di vascello in forza al Comando Stazione appaltante Maristanav La Spezia, con l'incarico di Capo gestione finanziaria. "Ma il mio vero obiettivo - prosegue - è arrivare fino in fondo, poter dire a me stessa che 'più di così non potevo fare'. Se da quest'impegno arriva una medaglia, ben venga, la felicità raddoppia".

La medaglia è arrivata. Di più: non è neanche la prima. Lo scorso anno in Spagna, a Cadice, Alessia Belviso ha vinto la medaglia d'argento nel Torneo Internazionale Pentathlon CISM, e sempre nel 2023, un argento e un bronzo nelle prove di nuoto, anche questa volta a Eckenford, a tutti gli effetti la sua città portafortuna.

Il Pentathlon è, alla lettera "la gara dei 5 esercizi". Esattamente, di che si tratta?

Il Pentathlon è un mix di tutti gli sport, a terra e in acqua, in cui si allenano tutti i muscoli. Racchiude l'insieme delle tecniche dei vari Reparti Specialistici della Marina Militare. Per tutte, si corre sul filo dei secondi.

Come l'hai scoperto e da quanto ti alleni?

L'ho scoperto nel 2023 grazie alle selezioni per la creazione della squadra, aperte nel al personale dei comandi dipendenti, e ripetute quest'anno per la stagione 2024. Un'idea dell'ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, Comandante in Capo della Squadra Navale, che ha riscoperto e restituito impulso a questo sport, tra l'altro inventato da noi italiani. Chiaramente non praticandolo da professionista, i periodi dedicati agli allenamenti non sono tantissimi, così come le strutture adeguate. Solitamente io e le mie compagne di squadra veniamo ospitate per brevi periodi nella base di Maristaeli Luni Sarzana, dal Circolo Ufficiali La Spezia e da Mariscuola Maricentadd Taranto, punti dotati di strutture che ci permettono di ricreare l'ambiente di gara.

Perché hai scelto il Pentathlon?

Da buona sportiva, con un pizzico di dedizione e follia, mi sono appassionata sin da subito perché ho colto nel Pentatlhon la possibilità di un approccio completamente nuovo allo sport, con discipline mai viste prima e tutte combinate fra loro. È l'aspetto che mi piace di più, sono ambiti completamente diversi tra loro che richiedono allo sportivo una preparazione a 360°.

L'aspetto militare di questa disciplina riguarda più la preparazione fisica o l'atteggiamento mentale?

Contano entrambi. Sicuramente imparare i vari tecnicismi di ogni singola prova è fondamentale, ma la 'testa dello sportivo' dà quel tocco finale che consente di vincere una gara con la giusta grinta e determinazione. Nel mio caso, quindi, risponderei che vince la testa, anche se da sola chiaramente non va da nessuna parte perché è necessario, come per tutto nella vita, il giusto mix tra le due cose. Il mio coach, il sottocapo aiutante Roccofabio Miseo, mi chiama 'il Cassano del Pentatlhon', perché effettivamente in competizione riesco a vincere anche laddove incontro persone che in allenamento hanno dato anima e corpo. Mi definisco io stessa un 'animale da gara'.

Ufficiale a tempo pieno e sportiva da podio! Come sei riuscita a conciliare queste due attività totalizzanti?

Ammetto che non è facile. Sicuramente il mio Comando, Maristanav Spezia, mi ha aiutata concedendomi i giusti momenti per allenarmi durante le ore lavorative. Io concludo le mie giornate nel tempo libero con una doppia - se non tripla - sessione di allenamento.

Rappresenti un doppio tricolore: sei la Marina, sei l'Italia. E per la prima volta ci regali il podio del CISM World Military Naval Pentathlon Championship, da atleta non professionista. Che si prova?

Una gioia immensa che non pensavo di poter mai provare nella vita. Avere avuto questa possibilità di conciliare la mia passione per lo sport con il lavoro è stata un'occasione impagabile. Addirittura ho partecipato a un Campionato Mondiale, un sogno che non pensavo si potesse concretizzare. Una soddisfazione personale e l'orgoglio di aver portato sul podio la Marina Militare e il mio Paese. Il peso della responsabilità, e quello della gioia, si sono fatti davvero sentire!

Importanza del tuo team nella tua performance?

Il team è fondamentale. Da soli non si va da nessuna parte. Ringrazio il coach per i costanti sforzi sostenuti nel creare e selezionare personale idoneo alla formazione della squadra, per aver organizzato i vari allenamenti, per essere stato sempre presente con il suo supporto e i suoi insegnamenti. E voglio ringraziare anche la mia compagna di squadra, la tenente di vascello Federica Vannucchi, con la quale ho condiviso gioie e dolori. Senza di lei l'Italia non avrebbe potuto vantare una squadra femminile, sono necessarie come minimo 2 donne. Orgogliosa di lei per aver sfiorato il podio in una sesta prova aggiuntasi al mondiale in una staffetta, e comunque orgogliosa dei suoi risultati individuali essendo la sua prima esperienza. Il prossimo anno speriamo di vedere in gioco anche la squadra maschile.