Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia

10/01/2024 | Press release | Distributed by Public on 10/01/2024 11:09

MOBILITÀ. NO AULA A MOZIONE TRENI SU SACILE GEMONA E CASARZA PINZANO

MOBILITÀ. NO AULA A MOZIONE TRENI SU SACILE-GEMONA E CASARZA-PINZANO

01.10.2024
18:47
(ACON) Trieste, 1 ott - Nella logica dell'intermodalità, dell'interconnessione tra treno, viabilità ordinaria e piste ciclabili, nonché della sostenibilità e della valorizzazione turistica, ripristinare le linee ferroviarie Sacile-Pinzano-Gemona e Casarsa-Spilimbergo-Pinzano. Così, in breve, la richiesta alla Giunta regionale a prima firma Marco Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), sottoscritta anche da colleghi del Gruppo, del Pd e del Misto. Ma il Centrodestra l'ha bocciata in blocco dopo il no anche dell'assessore regionale a Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, che ha sentenziato: "I binari della Casarsa-Pinzano sono chiusi. La Sovrintendenza ha posto un veto sui treni passeggeri, ancor più sui treni merci".

Putto ha inutilmente fatto presente all'Aula che "la Sacile-Gemona è da completare nel tratto Maniago-Gemona, visto che il tratto Sacile-Maniago è già percorribile", mentre la "Casarsa-Pinzano, sulla quale in effetti da un anno è pendente un giudizio del Tar rispetto al vincolo posto su di essa dalla Sovrintendenza, potrebbe essere ripristinata contestualmente al progetto della contigua pista ciclabile, diventando funzionale al traffico merci proveniente dall'interporto di Pordenone".

Guardando lontano nel tempo, Putto ha anche ipotizzato che "un ripristino delle nostre ferrovie storiche, collegate con quelle ordinarie e messe in relazione con la viabilità ciclabile e con l'intero comparto della mobilità, possa assumere le caratteristiche di una vera e propria metropolitana leggera di superficie".

Primo a dirsi contrario alla mozione, Markus Maurmair (FdI), che ha posto una questione di sostenibilità economica in particolare al progetto per la Casarza-Pinzano, dove ha fatto presente che a Spilimbergo la ferrovia storica è già inglobata nell'area urbana; all'opposto, c'è una forte pressione affinché sia realizzata quanto prima la pista ciclabile, considerata vera spinta turistica per il territorio.

Andrea Carli (Pd) ha invece evidenziato come la mancanza di risorse non sia un problema perché facilmente reperibili come già avvenuto per altre opere, concetto poi sostenuto anche da Serena Pellegrino (Av), Nicola Conficoni (Pd) e Furio Honsell (Open Fvg). Carli ha quindi ricordato che la Sacile-Gemona è stata riaperta dopo la chiusura per frana del 2012 e che da Maniago a Pinzano ci sono diversi investimenti, anche pubblici, per il recupero delle vecchie stazioni; bisogna insistere sugli investimenti sul trasporto pubblico locale (Tpl) nel Friuli Occidentale.

"Ho sottoscritto convintamente la mozione", ha detto Pellegrino parlando di "questione da decenni insoluta" e di intermodalità che resta solo sulla carta. Le due tratte sono "l'occasione per rendere il Fvg attrattivo per i turisti che amano viaggiare con i mezzi pubblici; se potenziassimo tutte le linee ferroviarie del Fvg, trasformandole in una sorta di metropolitana leggera per passeggeri e biciclette, saremmo all'avanguardia rispetto a qualsiasi altra regione".

Conficoni ha detto di tutte le volte che è stata chiesta la modernizzazione della rete infrastrutturale del Pordenonese, anche per spostare il traffico da gomma a rotaia. Per lui, lungo la Sacile-Gemona potrebbe esserci la possibilità di trasportare merci, mentre per la Casarsa-Pinzano ha rammentato che già due anni fa fu suggerito di rivalutare il progetto della ciclovia, verificando di poterla realizzare a fianco dei binari.

Appoggio alla mozione anche da Furio Honsell (Open Fvg), che ha menzionato il problema che vive in parallelo la Carnia ed è preoccupato che si finisca con il mettere una contro l'altra due visioni simili, la mobilità su rotaia e quella ciclabile, volte entrambe ad una viabilità sostenibile e con un fine comune: limitare l'utilizzo del mezzo privato preferendo il Tpl.

La firmataria Laura Fasiolo (Pd) ha approfittato per parlare del collegamento Gorizia-Nova Gorica, "che si realizzerà con il 2026, ma è un discorso portato all'attenzione del Senato già nel 2018".

In chiusura, da Igor Treleani (FdI) un attacco alla Giunta Serracchiani: "L'allora assessore Santoro non difese la chiusura di molte stazioni ferroviarie avvenuta in Fvg nella legislatura 2013-18, si veda ad esempio quella di Santa Maria la Longa".

E un attacco è arrivato anche dalla Amirante: "Serracchiani e Santoro decisero della riapertura della Sacile-Gemona senza prevedere alcun passaggio a livello lungo la statale 13 Pontebbana, a cui oggi dobbiamo pensare noi creandone 54". La difesa è stata di Diego Moretti (Pd): "La Serracchiani ha agito sulla base di quanto iniziato dalla Giunta Tondo".

Dalla responsabile delle infrastrutture, anche parole sul possibile accordo con la Sovrintendenza per la conservazione della memoria storica della tratta Casarsa-Pinzano con la creazione della pista ciclabile e pedonabile. Ha poi fatto presente che "a San Giorgio si sta facendo un lavoro milionario per togliere il passaggio del treno merci tra le case, impensabile che a Spilimbergo lo vogliano". Per il tratto Casarsa-Portogruaro si sta pensando ad una lunetta e alla elettrificazione, che però è in capo a Rete ferroviaria italiana (Rfi), non alla Regione. Così come con Rfi si è trovata una soluzione sperimentale per la Sacile-Gemona, riconoscendola tratta turistica. ACON/RCM-fc