Altroconsumo - Associazione Indipendente di Consumatori

10/16/2024 | News release | Distributed by Public on 10/16/2024 03:33

Siti porno e di scommesse: per l'accesso servirà la Spid. Cosa c'è di vero

Si verrà identificati con la Spid quando si accede a un sito a luci rosse oppure a uno di scommesse e gioco d'azzardo: questo il tam tam partito in rete dopo la pubblicazione, nei giorni scorsi, da parte dell'Agcom, il Garante italiano della comunicazione, di un provvedimento che dovrebbe regolare l'identificazione di chi accede a siti particolarmente sensibili come appunto quelli per adulti e quelli dove si può scommettere e giocare d'azzardo.

Ma cosa c'è di vero in tutta questa vicenda? Come spesso accade, anche questa volta l'informazione sul web è stata in parte travisata e le cose sono in realtà diverse da come sembrano: basta leggere il testo del comunicato stampa di Agcom.

Niente identificazione, solo una verifica dell'età

Innanzitutto partiamo dal titolo: nel comunicato il Garante parla di "Schema di provvedimento su modalità tecniche e di processo per l'accertamento della maggiore età degli utenti". Si tratta quindi di una misura che serve a identificare meglio l'età delle persone che accedono a determinati siti, in modo da evitare che bambini e minori possano venire a contatto sul web con materiale non adatto a loro. Una misura a tutela dei minori, quindi, non fatta per svelare l'identità di chi fruisce di questo tipo di materiale, ma un provvedimento di "age assurance" ovvero di "verifica dell'età".

Saranno le piattaforme a decidere lo strumento

In secondo luogo lo strumento da usare: si è parlato un po' a sproposito della Spid (l'identità digitale che serve soprattutto per accedere ai siti della pubblica amministrazione), o della Cie (la carta d'identità elettronica che ormai ha sostituito quella cartacea) come strumenti da utilizzare obbligatoriamente per accedere a questi siti. Qualcuno ha parlato anche dell'It-Wallet, il nuovo portafoglio digitale per conservare i documenti importanti che arriverà nel 2025. Tuttavia, il provvedimento dell'Agcom non fa esplicitamente riferimento a questi strumenti di identificazione dell'identità di una persona, ma dall'Autorità fanno sapere che "qualsiasi sistema che garantisca sicurezza, efficacia e rispetto della privacy sarà accettabile". Per il Garante dunque è importante che le piattaforme di questo tipo sappiano con certezza che l'utente sia maggiorenne prima di permettere l'accesso; Agcom di fatto ha fornito soltanto le linee guida sulle modalità di verifica, lasciando alle singole piattaforme la scelta dello strumento da adottare.

Manca ancora l'approvazione della Ue

Infine c'è la questione dell'iter del provvedimento. Nonostante si tratti di un provvedimento di un organismo istituzionale, la misura deve prima passare il vaglio della Commissione Europea per l'approvazione definitiva. Un vaglio che si preannuncia lungo visto che l'applicazione del provvedimento, se approvato dalla Ue, non avverrà prima del 2025. Si tratta comunque di un provvedimento che secondo Agcom è in linea con le linee guida che anche l'Europa sta per emanare per dare finalmente sostanza al regolamento Digital Services Act, che prevede l'obbligo di verifica dell'età per la protezione dei minori.

Scopo del provvedimento: difendere i minori

Questo provvedimento di fatto estende anche ai siti di scommesse e di giochi d'azzardo ciò che il decreto Caivano (la legge n.159 del 13 novembre 2023) aveva già previsto per i siti pornografici: ovvero l'obbligo per questi siti di verificare che i propri utenti fossero davvero maggiorenni. Un decreto varato dopo lo stupro di gruppo da parte di alcuni minorenni di due bambine di 10 e 12 anni, avvenuto proprio nel comune di Caivano e che ha, tra le altre cose, lo scopo di applicare un giro di vite nei confronti della diffusione del materiale pornografico proprio tra bambini e minori.

Una battaglia anche di Altroconsumo

Questo nuovo regolamento varato dall'Agcom è il frutto anche di un confronto con le associazioni di consumatori e soprattutto delle battaglie di Altroconsumo a difesa dei minori in rete. Durante l'audizione pubblica del 22 aprile di quest'anno, abbiamo avuto modo di presentare all'Autorità le nostre proposte affinché i siti, soprattutto quelli che offrono contenuti non adatti ai bambini e ai ragazzi, siano responsabilizzati nel verificare attentamente l'età di chi ne richiede l'accesso.

Una battaglia che abbiamo combattuto anche nei confronti di piattaforme social come TikTok, i cui contenuti spesso destinati proprio ai più giovani e offerti a chiunque senza un reale controllo, sono spesso stati d'ispirazione per attività che hanno messo talvolta in pericolo la salute e l'incolumità proprio dei più indifesi. Ben venga quindi l'approvazione di questa misura voluta dal Garante della comunicazione.