Commissione Nazionale Italiana UNESCO

10/31/2024 | News release | Distributed by Public on 10/31/2024 09:09

Baalbek e Tiro: i due siti del Patrimonio Mondiale minacciati dal conflitto in Libano

Le guerre, oltre alle terribili conseguenze in termini di perdita di vite umane e di crescita del numero dei rifugiati, hanno gravi ripercussioni sul patrimonio culturale dei paesi coinvolti nei conflitti. Attacchi spesso volontari colpiscono i siti culturali in quanto luoghi identitari, allo scopo di minare la coesione sociale attraverso l'eliminazione dei simboli dell'appartenenza a una comunità.

In questi giorni i media riportano notizie di scontri, a seguito dell'invasione israeliana, nei pressi dei due siti libanesi iscritti nella Lista Patrimonio Mondiale dell'UNESCO: Baalbek e Tiro. La prima, città di origine fenicia, conosciuta come Heliopolis durante l'età ellenistica, mantenne la sua primitiva funzione religiosa anche in età romana. Con le sue strutture colossali ed eccezionalmente conservate, rappresenta uno dei più pregevoli esempio di architettura romana al suo apogeo. Altro splendido sito minacciato dal conflitto è Tiro, una delle grandi città della Fenicia, che controllò a lungo i traffici marittimi del Mediterraneo dove fondò colonie dell'importanza di Cadice e Cartagine.

L'UNESCO, attraverso i suoi strumenti normativi, come la Convenzione per la Protezione dei Beni Culturali in Caso di Conflitto Armato adottata nel 1954, è da sempre in prima linea nella protezione del patrimonio culturale dagli effetti nefasti degli eventi bellici, basti pensare al programma di ricostruzione materiale e sociale della città di Mosul in Iraq, o al riconoscimento UNESCO, favorito dall'azione diplomatica dell'Italia, della città di Odessa, iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo proprio insieme a un altro sito libanese: la Fiera internazionale Rachid-Karami di Tripoli.

Immagine: Martin Gray© Sacred Sites