Commissione Nazionale Italiana UNESCO

10/14/2024 | News release | Distributed by Public on 10/14/2024 08:53

In crescita il settore culturale e creativo. Lo afferma “Io sono cultura 2024”, il rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere

È ora disponibile online "L'Italia della qualità e della bellezza", il quattordicesimo rapporto della collana "Io sono cultura", realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con Centro Studi Tagliacarne e Deloitte. Nato nel 2011, il progetto di ricerca racconta i cambiamenti e l'evoluzione delle filiere culturali e creative in Italia e il loro ruolo nella generazione di valore, materiale e immateriale. Il report rileva annualmente la stretta relazione tra cultura e manifattura che ha costruito e alimenta il fenomeno del made in Italy, evidenzia gli effetti sul brand Italia e sulla percezione dell'Italia nel mondo. Secondo il rapporto, nel 2023 sono cresciuti valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo, rispettivamente 104,3 miliardi di euro (+5,5% rispetto al 2022) e 1,5 milioni di addetti (+3,2% rispetto al 2022) generando, in maniera diretta o indiretta, un valore aggiunto per circa 296,9 miliardi di euro. Il comparto dei software e videogiochi è quello che contribuisce maggiormente alla ricchezza della filiera con 16,7 miliardi di euro di valore aggiunto. Lombardia e Lazio sono le regioni che producono più ricchezza tramite la cultura, con Milano e Roma che si confermano ai primi posti per valore aggiunto e occupazione, mentre la Sardegna e la Calabria hanno fatto registrare la crescita più forte rispetto al 2022, anche se con valori modesti in termini assoluti. Cresce il ruolo dei giovani in tutti i settori culturali, sia nella produzione che nella fruizione, anche se emerge una certa precarietà, concentrata in specifici comparti con quote rilevanti di lavoratori con contratto a termine nelle performing arts e arti visive (30,8%), nelle attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico (23,9%) e nel settore dell'architettura e design (20,2%).

L'UNESCO è da sempre molto interessata al ruolo della cultura e della creatività nello sviluppo sostenibile e dal 2009 ha avviato l'UNESCO Culture for Development Indicators (CDIS), uno strumento politico e di sostegno che, utilizzando 22 indicatori, valuta il ruolo multidimensionale della cultura nei processi di sviluppo dei paesi attraverso dati e cifre, facendo riferimento alla cultura sia come settore di attività organizzate sia come insieme di valori che orientano l'azione individuale e collettiva, con l'obiettivo di dimostrare il contributo della cultura allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e al progresso sociale.

L'UNESCO considera le aree urbane come terreno fertile per lo sviluppo di nuove strategie, politiche ed iniziative orientate a fare della cultura e della creatività una forza trainante per lo sviluppo sostenibile e la rigenerazione urbana. Per questo nel 2004 ha creato la Rete delle Città Creative , che ha l'obiettivo di promuovere la collaborazione tra le città che hanno identificato la creatività come fattore strategico per lo sviluppo urbano sostenibile.

Il ruolo cruciale delle città nella promozione dello sviluppo sostenibile focalizzato sulle persone, sulle comunità locali e sui portatori di interessi è specificamente riconosciuto anche nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile che include tra i 17 Obiettivi da raggiungere l'Obiettivo 11: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.