Slow Food Editore S.r.l.

15/07/2024 | Press release | Distributed by Public on 15/07/2024 12:56

Il clima nel piatto: Slow Food Emilia Romagna riparte dopo le alluvioni

"We are Nature - Noi Siamo Natura", recita il claim di Terra Madre 2024.

Se così è, se sussiste un rapporto di sostanziale identità tra l'uomo e la natura, viene da chiedersi come mai la tutela dei territori sia un argomento che, ancora oggi, si trova in fondo alle agende politiche a vari livelli e quali siano le conseguenze di questo approccio per il nostro futuro.

A questa e ad altre domande si è cercato di rispondere, nel corso del convegno organizzato il 17 maggio scorso dalla Condotta Slow Food Godo e Bassa Romagna, in collaborazione con Slow Food Emilia-Romagna e Slow Food Italia presso il Teatro Socjale di Piangipane (Ra). Durante la serata, con il contributo di esperti di settore, si sono indagate le dinamiche che hanno causato le alluvioni del 2023 in Emilia-Romagna.

Nella stessa occasione Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha consegnato ai rappresentanti regionali il ricavato della raccolta fondi attivata a sostegno dei territori colpiti, somma che è stata devoluta per supportare un gruppo di apicoltori locali: l'Associazione romagnola apicoltori (Ara) e l'Associazione forlivese apicoltori (Afa).

Le riflessioni sono state intervallate da degustazioni in perfetto stile conviviale romagnolo: vino, ciambella e i leggendari "cappelletti del Socjale".

Lara Malavoltipresidente di Slow Food Emilia-Romagna racconta le attività intraprese dal comitato esecutivo subito dopo le alluvioni: «Dopo i primi momenti di sgomento abbiamo pensato di realizzare un lavoro di mappatura del territorio per quantificare i danni, in particolare ci siamo concentrati su produttori e ristoratori della nostra rete. All'inizio era difficilissimo comunicare e impossibile incontrarsi di persona, ma dai primi contatti abbiamo subito capito una cosa: il popolo romagnolo difficilmente si abbatte, piuttosto si rimbocca le maniche. Il nostro obiettivo è sempre stato e sarà quello di tenere alta l'attenzione su quanto accaduto nei nostri territori: gli eventi più recenti hanno visto protagonisti i produttori alluvionati e porteremo alcuni di loro anche alla prossima edizione di Terra Madre, lo stesso abbiamo fatto a Cheese, a settembre 2023. Lo scorso gennaio abbiamo organizzato un pranzo per raccogliere fondi per le saline di Cervia che sono state completamente allagate; nonostante l'accaduto, la raccolta del sale sta riprendendo.

Rimango sempre colpita dal potere rigenerativo delle piccole realtà e da come riescano ad adattarsi anche nelle situazioni più complesse».

Quando si fa riferimento agli eventi del 2023 in Emilia-Romagna si parla di "alluvione", al singolare, ma in realtà i fenomeni di precipitazioni estreme sono stati due: uno a inizio maggio e l'altro nella notte tra il 16 e il 17. Allagamenti, straripamenti e frane hanno lasciato ferite importanti in particolare nelle zone collinari la cui morfologia è stata completamente stravolta.

Per spiegare la portata del fenomeno Nicola Mandich, responsabile comunicazione della Condotta di Godo e Bassa Romagna racconta un aneddoto: «Nel momento di picco delle precipitazioni, l'insegna storica di uno dei produttori vinicoli del consorzio di Bagnacavallo è stata divelta dal vento e dall'acqua ed era stata data per persa dai legittimi proprietari. Incredibilmente, a distanza di due mesi, dopo aver attraversato corsi d'acqua per quasi 1000 km è stata ritrovata sulle coste salentine. Le due regioni hanno poi organizzato un incontro istituzionale di restituzione dell'insegna: è stata una manifestazione di vicinanza davvero emozionante».

Le dimostrazioni di solidarietà sono state molteplici e la condotta ha ricevuto un'importante somma di denaro da parte del gruppo di Slow Food Novara e del ristorante "Gli Scacchi" di Caserta. Claudia Zama, Presidente della Condotta Slow Food di Godo e Bassa Romagna ci racconta la reticenza dei concittadini ad accettare gli aiuti per spirito solidale verso altri possibili beneficiari più bisognosi: «Inizialmente non sapevamo a chi distribuire il denaro: chiunque intorno a noi, anche chi aveva subito danni importanti, ci rassicurava e ci esortava ad aiutare realtà maggiormente in difficoltà. Infine la scelta è ricaduta sul "Consorzio di Bagnacavallo", composto da produttori dediti alla salvaguardia di vitigni autoctoni, tra i quali il più famoso è il Burson; in particolare li abbiamo supportati nelle attività di rilancio dell'immagine e nella realizzazione del sito web». Nonostante gli accadimenti degli ultimi mesi, il programma di iniziative è fitto, riprende Lara Malavolti: «Puntiamo moltissimo sui Presìdi: la cipolla dell'acqua di Santarcangelo e il pollo romagnolo lo sono da poco, stiamo lavorando anche alla valorizzazione del carciofo moretto; inoltre, nelle ultime settimane, siamo impegnati nella redazione del programma per Terra Madre e molte altre cose bollono in pentola!».

di Giada Fabiani, [email protected]

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