Fondazione CIMA - Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale

08/14/2024 | News release | Distributed by Public on 08/14/2024 07:05

Ciao Franco: maestro, fondatore e Presidente Emerito di Fondazione CIMA

Con le parole con cui lui stesso seppe riconoscere i temi della morte e del rischio, riflettendo sulla fragilità dell'esistenza umana e sulla sua "finitudine", annunciamo, con profonda tristezza, la scomparsa del nostro maestro:

Io sono dolore

Il buio della storia, il buio del futuro, la coscienza della finitudine.

Io ero acqua

Io ero vita

Io ero natura

Io sono separazione

Io sono argine

Io sono due mondi

Io sono rischio.

«Un maestro è chi trasmette la conoscenza, un buon maestro è chi ti sta a fianco e fornisce gli strumenti per accrescerla, giorno dopo giorno. Questo è stato Franco: un uomo di scienza, curioso, ironico, visionario che ha saputo cogliere nel dialogo tra le diverse discipline, non solo scientifiche, il punto di svolta per avanzare sempre. E ai suoi allievi, a chi lavorava con lui (e io sono stato prima l'uno e poi l'altro), ha trasmesso questa mentalità che non smette mai di farsi, e fare, domande, permettendoci di arrivare a conoscenze più vaste, a ragionamenti più motivati. Ed è quella lezione, la più importante anche se non si trova nei libri, a rimanere per sempre, perché entra a far parte di noi, del nostro modo di pensare, di lavorare. Di vivere».

Così il presidente di Fondazione CIMA Luca Ferraris ricorda Franco Siccardi, scomparso oggi. Figura di spicco nel panorama scientifico italiano e internazionale, Presidente Emerito, fondatore e primo presidente di Fondazione CIMA, Franco Siccardi lascia un vuoto incolmabile nella comunità scientifica e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di essere suoi allievi e lavorare al suo fianco. Siccardi ha dedicato la sua vita allo studio e alla previsione dei rischi naturali, con una passione e un impegno che hanno ispirato generazioni di studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici, donne e uomini di Protezione Civile.

Una vita dedicata alla scienza

Nato con una vocazione per la scienza e la ricerca, Franco Siccardi ha intrapreso un percorso che lo ha portato a diventare un'autorità nel campo della previsione dei rischi idrogeologici. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno incessante nello sviluppo di metodologie e tecnologie innovative per la prevenzione e la gestione dei rischi naturali.

È stato Professore Ordinario di Costruzioni Idrauliche all'Università di Genova, dove ha formato generazioni di ingegneri e scienziati. La sua carriera lo ha visto anche alla guida del Consorzio Industriale per l'uso dei satelliti per l'Osservazione della Terra, dimostrando un impegno costante nell'applicare le tecnologie più avanzate per lo studio del nostro pianeta. Per oltre vent'anni, Siccardi ha svolto il ruolo di responsabile scientifico nella ricerca di strategie per la mitigazione dei rischi naturali, contribuendo in modo significativo alla costruzione della Protezione Civile in Italia.

La visione di un sistema di Protezione Civile

«Ho contribuito, per più di venti anni, alla costruzione del Sistema Nazionale di Protezione Civile italiano, e ne ho scritto qui la storia affinché i giovani che lavorano nel e per il Sistema, nelle Regioni o al Dipartimento in Roma, o nelle strutture scientifiche di servizio, sappiano da quale tradizione vengono». Così ha scritto il professor Siccardi nel suo libro Ataviche paure. Catastrofi e pestilenze: il ruolo di Protezione Civile, pubblicato nel gennaio 2021.

In questo scritto, Siccardi esplora le radici storiche e culturali delle paure collettive legate alle catastrofi naturali e alle epidemie, analizzando come hanno influenzato la società nel corso dei secoli. Il testo offre un'analisi dettagliata del ruolo della Protezione Civile, sottolineando l'importanza della preparazione e della prevenzione per affrontare efficacemente le crisi. Attraverso le sue pagine, trasmette un messaggio di resilienza e speranza, illustrando come la scienza e la collaborazione, nonché il coinvolgimento dei cittadini, possano mitigare l'impatto dei disastri sulla nostra società.

Perché si innamorò a tal punto del Sistema di Protezione Civile era una domanda che gli veniva posta spesso nelle interviste. La risposta mette in luce la sua visione globale ma sempre radicata sul territorio: «Io ho fatto anche l'assessore alla protezione civile nel piccolo paese in cui vivo. Ho messo nelle diverse botteghe del paese un foglietto con scritto Costituiamo la squadra comunale di protezione civile, chi vuole iscriversi si iscriva: giovani, donne si sono iscritti. C'è una squadra comunale che da un giorno all'altro è diventata di 40 persone, che è formata da donne e uomini, non soltanto da vecchi pensionati che non sanno cosa fare, che stanno cercando di costruire con attenzione la conoscenza del loro territorio e di questo sono grandemente soddisfatti. La conoscenza del territorio, la conoscenza delle famiglie più esposte al rischio fa parte, credo, della capacità di cura che le donne e gli uomini hanno rispetto alla popolazione complessiva».

Il sogno di una fondazione

Nel 2007, Franco Siccardi ha realizzato il sogno di dare vita all'attuale Fondazione CIMA, un centro di eccellenza dedicato alla ricerca applicata e alla formazione nel campo della previsione e della gestione dei rischi naturali. La Fondazione, sotto la sua guida, è diventata centro di competenza della Protezione Civile italiana per il rischio idro-meteorologico (successivamente poi per il rischio incendi boschivi e per la responsabilità legale) e ha affrontato sfide complesse, contribuendo in modo significativo alla protezione delle comunità e dei territori esposti ai rischi naturali.

La scommessa era duplice: da un lato creare una prospettiva di lavoro, con la "L" maiuscola, per quei bravi e giovani ricercatori e ricercatrici che l'università non era in grado di assorbire o cui non era in grado di offrire una prospettiva per le loro ambizioni, dall'altro contaminare lo studio e la ricerca scientifica con l'operatività, non solo per il desiderio di mettere in pratica ciò che veniva modellizzato, ma anche perché avere in mano strumenti senza però l'organizzazione e le procedure per utilizzarli vanificava tutti gli sforzi.

Grazie alla sua visione e al suo instancabile lavoro, Fondazione CIMA è diventata poi un punto di riferimento per il sistema di Early Warning ed Early Action a livello mondiale.

Un leader e un mentore

Oltre a essere un brillante professore universitario e scienziato, Siccardi è stato un leader carismatico e un mentore per molti giovani ricercatori e ricercatrici.

La sua capacità di ampliare gli orizzonti, guardare i problemi da diverse prospettive ha sempre fatto parte del suo DNA al punto che per primo capì che la scienza è zoppa senza il diritto e le politiche pubbliche territoriali, ma che neanche la politica può funzionare senza la scienza e la corretta comunicazione ai cittadini per renderli consapevoli di quali misure possano essere adottate per cambiare i loro comportamenti verso i rischi. Fu infatti sua l'intuizione, tra le tante, di iniziare un confronto tra scienziati, giuristi, politici, protettori civili che chiamò Chi valuta, chi decide, chi giudica.

La sua capacità di combinare rigore scientifico e umanità ha creato un ambiente di lavoro dove l'innovazione e la collaborazione sono al centro di ogni progetto. La sua eredità continua a vivere attraverso le persone che ha formato e le ricerche che ha ispirato.

La scomparsa di Franco Siccardi rappresenta una perdita inestimabile, ma il suo spirito e il suo impegno per la scienza e la sicurezza continueranno a guidare chi l'ha conosciuto. Fondazione CIMA proseguirà nel solco tracciato dal suo fondatore, con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo che hanno caratterizzato il suo lavoro.

Abbiamo avuto allievi insieme: l'unione tra scienza e arte

«Il pittore insegnava a rappresentare sulla tela le ansie generate dai parossismi della natura. Lo scienziato insegnava a leggere nelle forme le regole dei meccanismi di catastrofe». Scriveva il professore nel catalogo Arte e Scienza di Fondazione CIMA. Se Albert Einstein diceva che i più grandi scienziati sono anche degli artisti, Franco Siccardi confermava pienamente questa descrizione. Infatti, nutriva una visione affascinante e innovativa sull'interazione tra arte e scienza, una simbiosi che riteneva essenziale per una comprensione più profonda del mondo.

Negli anni '90, con il pittore Beppe Schiavetta avviarono quindi un progetto ambizioso per esplorare questa connessione. Questo sodalizio tra il geofisico che stava «costruendo con alcuni amici la filosofia della Protezione Civile del nostro paese» e l'artista che «si trovava in un periodo fertile, in cui costruiva paesaggi informali di cartoni strappati e colori violenti» fu rivoluzionario. I due decisero di «analizzare come reagivano insieme scienziati della terra ed artisti», invitando giovani allievi di dottorato in discipline geofisiche e giovani pittori a una scuola in una villa cinquecentesca. L'obiettivo era comprendere come «la mente elabora l'immagine artistica nei confronti dell'immagine mentale dei fenomeni fisici, processi che ci sembra abbiano analogie profonde».

Questa iniziativa permise a Siccardi di «recuperare dai magazzini dell'Università per Stranieri di Perugia le opere degli artisti di quel primo seminario» e di ornare le pareti della Fondazione CIMA con tali opere. Siccardi credeva fermamente «che ci sia un modo di comunicare per immagini, e che la comunicazione con parole abbia bisogno di rappresentarsi immagini mentali per essere utilmente compresa».

Questa visione ha portato a una fusione unica tra discipline diverse, dove «la plasticità del cervello nel formare immagini di eventi e risposte appropriate, ma anche nel cancellare memoria di fatti negativi e comportamenti» veniva esplorata e celebrata. Siccardi immaginava una scuola che «non venda prodotti o consenso, ma filosofia di vita», insegnando agli allievi «con umiltà ciò che si sa e ciò che si studia». Questa eredità continua a vivere, non solo attraverso le opere esposte, ma anche attraverso la filosofia di vita e di ricerca che ha instillato in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di imparare da lui.

Con gratitudine

La comunità di Fondazione CIMA e tutti coloro che hanno avuto l'onore di conoscere Franco Siccardi si uniscono nel ricordo di una persona straordinaria, il cui contributo alla scienza e alla società resterà indelebile. La sua visione, il suo coraggio e la sua umanità continueranno a essere fonte di ispirazione per tutti.

In questo momento di dolore, il pensiero va a Maria Rosa, ai figli e nipoti, ai suoi amici e a tutti coloro che lo hanno amato e rispettato. Fondazione CIMA esprime la propria gratitudine per tutto ciò che ha fatto, promettendo di onorare la sua memoria con il continuo impegno nella ricerca e nella prevenzione dei rischi naturali.