ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

11/14/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/14/2024 10:40

Trump, Musk e l’Intelligenza Artificiale: più innovazione e meno regole

Donald Trump è stato eletto 47esimo presidente degli Stati Uniti e, dopo aver sconfitto Kamala Harris, assumerà la carica il 20 gennaio 2025. Un risultato che segna anche il trionfo di Elon Musk, imprenditore di origine sudafricana e cittadino statunitense, che ha avuto un ruolo centrale nella campagna elettorale di Trump. I possibili benefici derivanti dalla nuova presidenza Trump per Musk e le sue aziende spaziano dall'influenza sulle normative (incluse quelle su lavoro e ambiente), alla riduzione delle aliquote fiscali, alla possibilità di ottenere un maggior numero di contratti governativi per SpaceX.

Musk, fondatore di X, SpaceX e Tesla, si è distinto rispetto ad altri imprenditori milionari per il suo coinvolgimento diretto nella campagna di Trump, diventando una figura di rilievo negli ultimi mesi elettorali. Ha infatti trasferito il quartier generale di America Pac, il comitato di sostegno da lui interamente finanziato, in Pennsylvania, uno stato chiave per l'esito delle elezioni, raccogliendo e investendo circa 118 milioni di dollari in soli tre mesi per supportare in modo coordinato la squadra elettorale di Trump. Milioni che non sono gesto di impegno civico ma preludio di grandi vantaggi come riduzioni fiscali e aumento dei contratti governativi per SpaceX. Nel frattempo, le azioni di Tesla hanno registrato un incremento superiore al 13% nelle contrattazioni pre-market a Wall Street.

La rielezione di Donald Trump ha sollevato interrogativi sul futuro ruolo di Elon Musk nella nuova amministrazione repubblicana, in qualità di "zar dell'efficienza governativa". L'alleanza emergente tra i due avrebbe potenziali ripercussioni su diversi settori strategici, tra cui l'intelligenza artificiale e l'industria tecnologica statunitense. Mentre Trump si prepara a tornare alla ribalta politica, Musk, con le sue aziende Tesla, SpaceX e Neuralink, guarda a un futuro in cui l'innovazione tecnologica e la deregolamentazione possano accelerare il progresso nel campo dell'intelligenza artificiale, della guida autonoma e delle telecomunicazioni. Questa collaborazione potrebbe catalizzare un'evoluzione accelerata nell'uso dell'intelligenza artificiale non solo in ambito commerciale, ma anche a livello geopolitico, sollevando al contempo nuove questioni etiche e di sicurezza.

Binomio Trump-Musk: deregolamentazione dell'Intelligenza Artificiale?

Partendo dal presupposto che il sostegno alla causa MAGA (Make America Great Again) da parte di Elon Musk è sicuramente funzionale al consolidamento della sua posizione, uno dei principali aspetti da tenere in considerazione è che l'alleanza tra il neo-presidente americano e l'uomo più ricco del mondo potrebbe influenzare significativamente lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (IA) negli Stati Uniti. Nel corso della campagna elettorale, il Tycoon ha espresso l'intenzione di mantenere il paese al vertice dell'innovazione tecnologica, considerando l'IA cruciale per la competitività economica e la sicurezza nazionale. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush Securities, l'amministrazione Trump potrebbe introdurre iniziative significative nel campo dell'intelligenza artificiale all'interno del governo degli Stati Uniti, in particolare nel Dipartimento della Difesa. Queste iniziative potrebbero favorire aziende tecnologiche come Microsoft, Amazon, Google e Palantir, offrendo loro opportunità di crescita e sviluppo nel settore dell'IA.

La posizione di Donald Trump ha attirato ulteriore attenzione considerando che Musk è un fermo sostenitore di un intervento governativo minimo. Una visione che contrasta con l'approccio della candidata democratica Kamala Harris che enfatizzava un'innovazione responsabile con particolare attenzione sulle linee guida etiche e le protezioni della privacy. La Harris, in linea con l'approccio del Presidente Biden, aveva promosso quella che definisce "innovazione responsabile", focalizzandosi su linee guida etiche, cooperazione internazionale e solide protezioni della privacy. Un approccio che mirava a bilanciare l'avanzamento tecnologico con la tutela dei diritti individuali e la sicurezza nazionale. A tal proposito, l'amministrazione Biden-Harris aveva introdotto un ordine esecutivo per garantire lo sviluppo sicuro e affidabile dell'IA, affrontando temi come la sicurezza, la privacy e l'equità. Al contrario, Donald Trump ha espresso l'intenzione di abrogare l'ordine esecutivo di Biden sull'IA, ritenendolo un ostacolo all'innovazione. La sua piattaforma politica propone uno sviluppo dell'IA basato sulla libertà di espressione e sul benessere umano, con un'enfasi sulla riduzione delle regolamentazioni per stimolare la crescita tecnologica.

Musk ha recentemente lanciato Grok-2, un chatbot IA sviluppato dalla sua startup xAI, che si distingue per avere meno restrizioni rispetto a concorrenti come ChatGPT di OpenAI o Gemini di Google. Ad esempio, Grok-2 consente la generazione di immagini con minori limitazioni, permettendo la creazione di contenuti che altri modelli vietano. Lo stesso Musk aveva descritto il nuovo chatbot come particolarmente incline al sarcasmo e in grado di rispondere a "domande provocatorie" che molti altri sistemi di intelligenza artificiale normalmente eviterebbero. Un test di questo approccio è già stato pubblicato su X, dove a Grok è stato chiesto di spiegare come produrre cocaina. Questa filosofia riflette l'approccio di Musk e, per estensione, di Trump, verso un'IA meno regolamentata, promuovendo l'innovazione con minori vincoli normativi. La concentrazione di potere nelle mani di un singolo imprenditore potrebbe, inoltre, influenzare le dinamiche di mercato e la concorrenza nel settore tecnologico.

Non bisogna dimenticare che Musk è stato uno dei principali fondatori di OpenAI, finanziatore iniziale e promotore del coinvolgimento di figure chiave, come Ilya Sutskever. Poiché le crescenti esigenze di investimento hanno reso insostenibile la struttura no-profit di OpenAI, Musk aveva avanzato la proposta di integrare OpenAI in Tesla, una possibile soluzione a questi problemi finanziari, garantendo un supporto economico continuo e l'accesso alle risorse aziendali di Tesla, che all'epoca già investiva molto in intelligenza artificiale per la guida autonoma e altre tecnologie all'avanguardia. Tuttavia, questa proposta non è mai stata attuata e di fronte alle preoccupazioni su possibili conflitti d'interesse tra il ruolo di Musk in Tesla e quello in OpenAI, Musk si è progressivamente allontanato da OpenAI, cedendo il controllo. Di conseguenza, la sua nuova posizione nel governo Trump potrebbe influenzare il mercato dell'IA, ostacolando OpenAI da un punto di vista legale, rallentandone l'operatività e relegandola ai margini del dibattito politico sull'intelligenza artificiale negli Stati Uniti (e di conseguenza nel mondo intero).

In più, la Casa Bianca guidata da Trump potrebbe rappresentare uno svantaggio per l'industria dei veicoli elettrici, data la probabilità che vengano rimossi gli incentivi fiscali e i sussidi fatta eccezione per la Tesla di proprietà appunto di Musk, grazie alla sua capacità e portata impareggiabili nell'industria dei veicoli elettrici. Tuttavia, la vera posta in gioco per Musk è il settore delle telecomunicazioni: egli mira a un mercato della banda larga meno regolamentato, da conquistare tramite i satelliti di Starlink. Per realizzare questa strategia, è essenziale che il contesto politico e normativo negli Stati Uniti sia favorevole, dal governo centrale fino ai regolatori. Musk ha così stretto una solida relazione con Brendan Carr, commissario della Federal Communications Commission (FCC) e definito "crociato del 5G", che potrebbe diventare una figura influente a Washington.

Un disegno tecnologico o politico? Ipotesi DOGE

Come già annunciato durante la campagna elettorale, Donald Trump ha incaricato Elon Musk insieme all'ex candidato Vivek Ramaswami di dirigere un nuovo Dipartimento per l'Efficienza Governativa, denominato "Doge", con l'obiettivo di operare un controllo finanziario e di performance completo dell'intero governo federale e di formulare raccomandazioni per riforme drastiche. Durante un'intervista con Tucker Carlson, Elon Musk aveva in effetti espresso la sua disponibilità a collaborare con il governo per ridurre la burocrazia, diminuire l'eccessiva regolamentazione e snellire le agenzie federali, con l'obiettivo di alleggerire i costi a carico dei cittadini americani. Lo stesso imprenditore sudadricano ha stimato che tali misure potrebbero portare a un risparmio annuale per Washington di circa 2.000 miliardi di dollari.

In una dichiarazione rilasciata martedì, è stato precisato che, nonostante la denominazione, il Dipartimento non sarà un'agenzia governativa. Musk e Ramaswami offriranno invece alla Casa Bianca "consulenza e orientamento" in partenariato con l'Ufficio per la Gestione e il Bilancio (OMB), con l'obiettivo di guidare riforme strutturali su larga scala e conferire al governo un'impronta marcatamente imprenditoriale

Quali sono le preoccupazioni e i dubbi legati a questa strategica alleanza?

A parte, come sottolineato precedentemente il rischio di uno sviluppo deregolamentato dell'IA in vari e cruciali settori, l'eventuale assunzione di un incarico pubblico da parte di Elon Musk solleva interrogativi sulla compatibilità con le sue attività imprenditoriali. Anche in qualità di consulente privato, emergerebbero complessità legate al suo controllo su aziende operanti in settori strategici come la sicurezza nazionale e l'industria spaziale, ambiti in cui il governo degli Stati Uniti funge sia da cliente sia da regolatore. Questa duplice relazione potrebbe generare conflitti di interesse significativi. Alcuni legislatori, intervistati da NBC News sotto anonimato, esprimono preoccupazione che Musk possa indirizzare le politiche governative a vantaggio dei propri interessi economici.

In secondo luogo ma di grande importanza, Elon Musk, a differenza di molti altri leader aziendali, esercita un'influenza significativa sulle questioni geopolitiche. In alcune circostanze, le sue posizioni sono apparse in contrasto con la politica estera degli Stati Uniti, come nel caso della guerra in Ucraina, dove le sue opinioni sembravano allinearsi con quelle del Cremlino. Secondo un'inchiesta del Wall Street Journal, Musk avrebbe avuto conversazioni telefoniche con il presidente russo Vladimir Putin.

Queste interazioni sollevano preoccupazioni riguardo alla possibilità che Musk possa compromettere gli sforzi degli Stati Uniti nel limitare l'accesso della Cina a tecnologie avanzate, potenzialmente utilizzabili per sviluppare capacità militari e di intelligence. La sua influenza sul governo statunitense è amplificata dal ruolo predominante di SpaceX nel settore dei lanci satellitari, tanto da essere definita un "monopolio de facto" per la sua quota di mercato dominante nell'invio di satelliti commerciali e governativi nello spazio.

Questa combinazione di influenza geopolitica e dominio industriale pone interrogativi sulla capacità di Musk di bilanciare gli interessi aziendali con le priorità di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Gli investimenti esteri di Elon Musk, in particolare in Cina, sollevano preoccupazioni riguardo a possibili conflitti di interesse che potrebbero compromettere la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Tesla, l'azienda di veicoli elettrici di Musk, dipende significativamente dalla Cina sia come base produttiva sia come mercato chiave per le vendite. Questa dipendenza è particolarmente rilevante dato che la Cina è considerata da entrambi i principali partiti politici statunitensi come una minaccia alla sicurezza e un rivale economico. Durante una visita in Cina all'inizio di quest'anno, Musk ha adottato la posizione ufficiale di Pechino su Taiwan, definendola "parte integrante" della Cina. Queste dichiarazioni, unite ai delicati contratti federali di SpaceX per programmi spaziali militari statunitensi, sollevano interrogativi tra funzionari ed esperti sulla possibilità che gli interessi commerciali di Musk possano entrare in conflitto con le priorità di sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

La collaborazione tra Trump e Musk rappresenta un'intricata convergenza di interessi, ambizioni tecnologiche e dinamiche geopolitiche, le cui implicazioni potrebbero ridefinire l'equilibrio di potere a livello globale. In particolare, sul fronte dell'intelligenza artificiale, una strategia condivisa per accelerare lo sviluppo e l'applicazione di soluzioni AI potrebbe consolidare la leadership tecnologica degli Stati Uniti, in un momento in cui Cina e altre potenze rivali stanno rapidamente avanzando. Tuttavia, un'accelerazione incontrollata in questo campo solleva questioni etiche e di sicurezza, richiedendo un delicato bilanciamento tra l'innovazione e la protezione degli interessi nazionali. Davanti a questa nuova sfida il dilemma di fondo sarà come massimizzare i benefici per il progresso tecnologico e la sicurezza nazionale, senza compromettere gli equilibri internazionali e gli interessi pubblici.