Comune di Verona

09/12/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/12/2024 13:19

CONSIGLIO COMUNALE. RIPARTENZA DEI LAVORI DOPO LA PAUSA ESTIVA. INTERVENTO DEL QUESTORE MASSUCCI: “MI PREGIO...

Via libera al riconoscimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre.
Approvata la mozione Ius Scholae, per sollecitare una riforma della legge.
Approvata la mozione sulle Poste, emendata su proposta del sindaco.
E' tornato questa sera a riunirsi, dopo la consueta pausa estiva, il Consiglio comunale di Verona. Ad aprire i lavori dell'aula, come di consueto in occasione della ripartenza, è stato eseguito in aula l'Inno nazionale da parte del Coro Stella Alpina.
Successivamente, come promesso, il Questore di Verona Roberto Massucci, con il quale l'Amministrazione ha avviato un lavoro sinergico, è tornato in Consiglio comunale per dare un aggiornamento sull'attività realizzata.
"Sono profondamente orgoglioso - ha ammesso il questore Roberto Massucci - di essere qui ancora una volta in Consiglio comunale, un'occasione di confronto e aggiornamento che avevamo auspicato tempo fa con il sindaco e l'assessora Zivelonghi con i quali mi pregio di condividere una collaborazione costante e quotidiana su tutti i temi. Ritenevamo quindi fosse necessario rendere conto all'aula della situazione generale della sicurezza di questa città e di questa provincia. Più o meno un anno fa mi sono presentato in questo Consiglio dando il mio cellulare e devo dire che non sono pentito della scelta, perché ero sicuro che nessuno ne avrebbe abusato e così è stato. E' stato invece utile, perché ho avuto il privilegio e l'utilità di portare avanti dei confronti con molti singoli consiglieri su temi che riguardano le aspettative e l'istanze dei cittadini. E sul tema della sicurezza c'è una grande attenzione ed è un bene. Perché credo che dobbiamo sgomberare il campo da concetti che considero piuttosto astratti come quello della percezione della sicurezza o dell'insicurezza che dir si voglia, perché quello che i cittadini avvertono è un dato oggettivo, di cui semplicemente le istituzione debbono farsene carico. Non è utile fare dei confronti con i numeri, se non per prenderli come meri punti di riferimento, freddi momenti di fotografia di quella che è la realtà sul territorio. Un'analisi corretta deve necessariamente passare da un confronto con i cittadini, da una capacità di ascolto, dalla capacità di avere cortezza di quali sono le problematiche. Una capacità di ascolto sulla quale la Questura ha lavorato, lavora e lavorerà, aprendo diversi canali di ascolto in tutte le direzione rispetto ai quali fare delle analisi che poi debbono avere delle risposte. Le risposte che si hanno sul campo sono di due tipi: preventivo e repressivo. Quest'ultima che si collega, come evidenzio soprattutto ai giovani, con la paura delle conseguenze.
In questo anno nelle scuole veronesi ho avuto la possibilità di incontrare più di 10 mila ragazzi e ragazze. Abbiamo fatto un progetto strutturato che si è rivolto a 360° alla loro sensibilità sui temi della Legalità e della socialità evidenziando la paura delle conseguenze. Sul piano del contrasto abbiamo fatto diverse operazione nell'ambito della Polizia penitenziaria, che hanno messo le mani in vari settori e che hanno avuto il merito di evitare che la piccola criminalità sistematica divenisse organizzata e di livello superiore. Indagini che hanno evidenziato elementi che ci devono far riflettere e che ci devono far porre delle domande nella logica di poter sollecitare delle collaborazioni. Non si può pensare che basti l'arresto. Non penso sia sufficiente. Penso si debba ricorrere ad altri strumenti di correzione di una socialità che sta andando verso inestetismo che poi alimentano il senso di insicurezza dei cittadini. Allora bisogna mettere in campo delle iniziative di lavoro che non permettano di rimanere indifferenti a queste situazioni. Sarebbe interessante, ad esempio, stendere dei profili delle persone arrestate per capire come sono arrivati a commettere più reati e se è possibile fare qualcosa. Non è un problema solo di Polizia. Il successo risiede nel recupero di anche sola una di queste persone. I dati dei reati commessi da minori sono in diminuzione, ma non ci interessa questo, perché comunque sono troppi. Bisogna mettere in campo iniziative che richiamano la responsabilità degli adulti a cui sono affidati questi minori.
Il tema della sicurezza abbraccia poi altri aspetti, come quello sulla violenza sulle donne verso la quale l'attività di prevenzione portata avanti dalla Questura si confronta con numeri davvero importanti, se andiamo a sommare tutti i provvedimenti monitori o di intervento su casi che potrebbero sfociare in situazioni gravi di pericolo arriviamo ad azioni effettuate quasi con cadenza giornaliera.
Tutto questo si inserisce nella gestione di un territorio cittadino interessato nell'ultimo anno da numerosi eventi anche di carattere nazionale ed internazionale - ha aggiunto il questore concludendo il suo intervento -. Una gestione straordinaria della sicurezza di cui Verona non si è quasi accorta, perché abbiamo cercato di preservare la quotidianità dei cittadini, in collaborazione con le altre istituzioni. Ricordo che tecnicamente siamo ad un livello 2 di terrorismo e i fatti internazionali ce lo rammentano. Non possiamo abbassare la guardia. La nostra operatività è segnata da tre pilastri: Professionalità, Cortesia e Rigore. Elementi essenziali che ci debbono contraddistinguere anche nei momenti difficili".
Il Consiglio è proseguito con l'approvazione all'unanimità, con 27 voti favorevoli, del riconoscimento ufficiale della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
Tutto è iniziato da una mozione consigliare. Lo scorso 6 giugno il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione presentata dal Gruppo Pd, con prima firmataria Alessia Rotta, che ha impegnato l'Amministrazione al conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre, in riconoscimento del suo instancabile impegno nella difesa dei diritti umani e per la sua testimonianza di sopravvissuta alla Shoah.
Una decisione che sottolinea l'importanza della testimonianza storica della Senatrice a vita e il riconoscimento del suo contributo nell'opera di sensibilizzazione delle nuove generazioni contro il razzismo e l'indifferenza.
Oggi, su proposta dell'assessore al Decentramento Federico Benini, il documento approvato lo scorso luglio dalla Giunta ha ricevuto l'ultimo via libera, concludendo l'iter amministrativo.
Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930, è una delle poche sopravvissute ai campi di concentramento nazisti. Arrestata all'età di tredici anni, venne deportata ad Auschwitz, dove visse l'orrore dell'Olocausto. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Liliana Segre tornò a casa, una dei soli 25 bambini sopravvissuti su 776 deportati di età inferiore ai 14 anni. Per molti anni, scelse di non parlare della sua esperienza. Tuttavia, dagli anni '90, ha iniziato a condividere pubblicamente la sua storia, diventando un'importante voce contro l'antisemitismo e a favore dei diritti umani. Nel gennaio 2018, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Liliana Segre Senatrice a vita, riconoscendole "altissimi meriti nel campo sociale". Nonostante gli attacchi antisemiti e le minacce ricevute, che l'hanno costretta a vivere sotto scorta, la Senatrice continua la sua testimonianza con coraggio e determinazione.
Le parole di Liliana Segre "Non ho mai perdonato, come non ho dimenticato la Shoah, e mentre ero ad Auschwitz per un attimo vidi una pistola a terra, pensai di raccoglierla. Ma non lo feci. Capii che io non ero come il mio assassino. Da allora sono diventata donna libera e di pace", risuonano con forza e rappresentano un invito per Verona a promuovere e diffondere valori di libertà, pace e giustizia.
E' seguita l'approvazione della ratifica, con 22 voti favorevoli e 5 astenuti, della deliberazione di variazione di bilancio per nuove risorse da destinare nell'ambito della gestione del personale comunale. Come previsto da contratto collettivo nazionale del lavoro appena sottoscritto.
Con 26 voti favorevoli, sono stati inoltre approvati all'unanimità i verbali delle sedute consiliari dal 18 gennaio al 25 luglio 2024.
Mozioni
Approvata, con 21 voti favorevoli e 7 contrari, la mozione con prima firmataria consigliera comunale Pd Alessia Rotta che impegna la Giunta a sollecitare presso il governo nazionale "una riforma della legge sulla cittadinanza che includa il principio dello ius scholae, al fine di riconoscere il diritto alla cittadinanza ai minori stranieri nati o arrivati in Italia in giovane età che abbiano completato un ciclo scolastico di cinque anni nel nostro Paese".
"E' la svolta che da più parti si sta invocando - spiega Alessia Rotta - per assicurare la piena integrazione, anche in termini di diritti e di doveri di cittadinanza, di decine di migliaia di ragazzi e ragazzi che nei fatti sono già italiani e veronesi, perché cresciuti nelle nostre scuole fianco a fianco ai figli e alle figlie delle famiglie italiane per origine, ma che ancora non hanno accesso alla cittadinanza".
Sulla chiusura definitiva degli uffici postali di Mizzole in zona Montorio, Verona 30 in quartiere Navigatori, Verona 22 a Quinzano, Verona 3 a Veronetta e Verona Interporto al Quadrante Europa è intervenuta la consigliera comunale Verona PER Carla Padovani, con una mozione che impegna (testo emendato su proposta del sindaco) il sindaco e la giunta comunale ad attivarsi e proseguire il dialogo con le Poste e sollecitare i parlamentari veronesi ad attivarsi affinché tali uffici postali non vengano chiusi comunicando tempestivamente i risultati nelle apposite commissioni. Il documento è stato approvato all'unanimità con 32 voti favorevoli.
Vista la locuzione in corso il sindaco Damiano Tommasi ha chiesto all'aula parere per emendare la mozione in modo che fosse accogliere da tutti i consiglieri e dalle consigliere comunali.
Nell'ambito della salvaguardia della salute mentale è stata invece approvata all'unanimità, con 23 voti favorevoli , la mozione presentata dalla consigliera comunale DTS e delegata per la Rete Città Sane-OMS Annamaria Molino che impegna il sindaco a promuovere e sostenere i principi e i valori del manifesto 'Salute mentale bene in Comune'.
"La salute mentale è di fondamentale importanza per tutti, ovunque - sottolinea Annamaria Molino -. La salute mentale è molto più dell'assenza di malattia, è una parte intrinseca della nostra salute e del nostro benessere individuale e collettivo e pertanto dobbiamo trasformare i nostri atteggiamenti, le nostre azioni e i nostri approcci per promuoverla e proteggerla e per prendersi cura di coloro che ne hanno bisogno".