Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia

11/18/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/18/2024 06:33

SERVIZIO IDRICO. IV COMM: OK A MAGGIORANZA AL REGOLAMENTO SU INCENTIVI

SERVIZIO IDRICO. IV COMM: OK A MAGGIORANZA AL REGOLAMENTO SU INCENTIVI

18.11.2024
13:24
(ACON) Trieste, 18 nov - Via libera a maggioranza, dalla IV Commissione consiliare presieduta da Edy Morandini (Fedriga presidente), al regolamento d'attuazione della legge regionale n.5 del 2024, "incentivi per l'aggregazione delle gestioni del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani".

La legge, approvata lo scorso giugno, con l'obiettivo di superare le frammentazioni delle gestioni dei servizi idrici con processi di aggregazione in ambito territoriale, mediante la fusione per incorporazione di due o più società, prevede incentivi a favore dei Comuni che si impegnano in un progetto di fusione e finalizzati, dunque, a sostenere l'aumento di capitale derivato dalle fusioni.

Proprio gli incentivi sono stati oggetto del regolamento all'esame della Commissione, che ha raccolto il voto favorevole della Maggioranza, l'astensione del gruppo Pd e il voto contrario di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) e Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra).

"Il regolamento - ha spiegato in apertura dei lavori l'assessore alla Difesa dell'Ambiente, Fabio Scoccimarro - disciplina i parametri per la valutazione delle operazioni societarie di fusione, l'entità massima degli incentivi da assegnare ai Comuni e il procedimento per la concessione degli stessi in base ad un punteggio decrescente".

Entrando nel dettaglio del testo, tra i vari punti, viene stabilito che "i contributi possono essere concessi nella misura del 100 per cento della spesa ammissibile e fino all'importo massimo di quattro milioni di euro, e che per beneficiare degli stessi, le partecipazioni in house detenute dai Comuni dovranno rappresentare una quota pari o superiore al novanta per cento del capitale sociale della società incorporanda interessata dall'operazione". Inoltre, si specifica che i "Comuni dovranno presentare le domande dal 1. febbraio al 30 aprile di ogni anno".

Al regolamento sono state presentate due proposte di modifica di natura molto tecnica da Marco Putto (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) tese - come specificato dal consigliere - "a dare garanzie e tutele anche a quei Comuni eventualmente non favorevoli al progetto di fusione". "Sin dall'inizio - ha inoltre ribadito Putto - abbiamo manifestato diverse perplessità sulla legge perchè si è cucito 'un abito sartoriale' per una sola realtà della nostra regione, quella del territorio pordenonese".

Dopo le spiegazioni tecniche da parte della Giunta, una delle due proposte di modifica è stata ritirata dall'esponente del Patto, mentre la seconda non è stata accolta.

La discussione sul regolamento ha ripreso quanto già evidenziato da Putto e quanto già emerso al tempo durante l'esame in Aula della norma. Anche per Diego Moretti, capogruppo del Pd, infatti, "la legge è stata confezionata per rispondere a singoli casi e, di conseguenza, il regolamento ha lo stesso difetto di base della norma".

Per Pellegrino (Avs) e Capozzi(M5S) il rischio è, invece, di rendere un bene comune privato. "La norma rischia di diventare un pacchetto azionario per chi vorrà fare utili sull'acqua", ha detto Pellegrino. "Il pericolo è che vengano cedute quote di partecipazione pubblica a privati e, quindi, anche il regolamento ci lascia perplessi", ha aggiunto, invece, l'esponente pentastellata.

Del medesimo parere Honsell (Open), secondo il quale "il regolamento non è accettabile, mancando la norma stessa di una strategia adeguata", mentre Nicola Conficoni (Pd) ha evidenziato che i criteri con i quali dovrebbero essere valutate le domande di accesso ai contributi "non permettono di approfondire il risultato sul contenimento delle tariffe dei servizi". Dalla Maggioranza è intervenuto Igor Treleani (Fratelli d'Italia) che si è detto stupito degli interventi dei colleghi, evidenziando che "le società in house sono gestite da enti pubblici e, quindi, non è assolutamente vero che l'acqua finirà in mano a speculazioni e privati".

Sulla stessa scia anche Scoccimarro che, in replica, ha ribadito che con "la norma non ci sarà nessuna privatizzazione" e che "le tariffe saranno sicuramente abbassate grazie alle fusioni". ACON/SM-fa