21/11/2024 | Press release | Distributed by Public on 22/11/2024 07:46
(Arv) Venezia 21 nov. 2024 - "L'appello lanciato dalle associazioni dei familiari e dall'Ordine degli psicologi alla Giunta regionale, per garantire innanzitutto ai giovani adeguati servizi sul fronte della salute mentale, ci trova pienamente concordi e rispecchia quanto da anni reclamiamo. Si tratta di richieste sacrosante perché, pur a fronte del moltiplicarsi, in particolare nel dopo pandemia, delle situazioni di disagio, in Veneto si continua a investire troppo poco". A dirlo sono le consigliere regionali del Partito Democratico Chiara Luisetto e Vanessa Camani che sottolineano: "La vicenda dei contratti del personale specializzato in scadenza a dicembre presso l'Ulss 6, è emblematica di uno scenario generale veneto segnato da bisogni crescenti e risorse scarse che ripetutamente abbiamo chiesto di rafforzare in occasione delle sessioni di bilancio. Lo scorso anno le assunzioni, frutto di risorse nazionali per rimpinguare gli organici, sono state a tempo determinato. Una volta finiti i fondi, la Regione non ne ha aggiunti di propri e così sono stati chiusi anche i rapporti di lavoro. Presso l'Ulss 8, ad esempio, si era potuto procedere ad alcune assunzioni a tempo indeterminato, ma su un fabbisogno di 12 psicologi, sono solo 6 quelli in servizio. Siamo lontani dalle risposte di cui le persone affette da disturbi mentali hanno bisogno. Cosa che ribadiremo con appositi emendamenti anche nella manovra in discussione in queste settimane. Il meccanismo dei contratti a tempo rappresenta una pratica inadeguata alle nuove esigenze perché lascia sguarniti servizi essenziali svolti da psicologi e terapisti della riabilitazione psichiatrica".
"La realtà - proseguono le esponenti dem - ci dice che la percentuale della spesa sanitaria dedicata dal Veneto alla salute mentale è ben lontana dalla soglia minima del 5% cui si erano impegnate le Regioni con un documento sottoscritto all'unanimità da tutti i presidenti ancora nel 2001. La spesa procapite si aggira sui 46 euro contro una media nazionale di 55 euro, come mostra una recente indagine Ires. Eppure, è la stessa Regione a segnalare che tra il 2018 e il 2023 è aumentato del 31,5% il numero degli utenti in carico alla rete dei servizi territoriali. Il tutto si accompagna a un trend di crescita degli esordi di disturbi mentali nella fascia 18-24, con un +2,3% in più tra 2021 e 2022".
"Insomma - concludono Luisetto e Camani - il divario tra fabbisogno e risorse stanziate è lampante e non consente alla Regione del Veneto di rinviare ancora il tempo degli investimenti".