ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

09/24/2024 | Press release | Distributed by Public on 09/24/2024 02:37

Libia: aumenta il rischio di un conflitto

L'equilibrio di poteri che negli ultimi anni ha garantito un periodo di relativa calma in Libia è nuovamente a rischio. Nelle ultime settimane, diversi leader politici e militari hanno intrapreso azioni che secondo le Nazioni Unite hanno provocato un aumento dell'insicurezza e un rapido deterioramento della situazione politica ed economica[1]. I contrasti tra le autorità dell'est e dell'ovest riguardano in particolare il controllo della Banca centrale, che gestisce i proventi del petrolio libico, ovvero oltre il 90% delle entrate fiscali del paese[2]. Nel mese di agosto, milizie e forze di polizia del Governo di unità nazionale (Gnu) del primo ministro Abdul Hamid Dbeibah hanno circondato la sede della Banca centrale per estrometterne il presidente, al-Siddiq al-Kabir[3]. In risposta, le autorità dell'est della Libia, hanno ordinato la chiusura totale della produzione e delle esportazioni di petrolio nelle aree sotto il loro controllo, che includono oltre la metà delle riserve petrolifere del paese e i terminal di es-Sider, Brega, Zueitina e Ras Lanuf[4]. Il governo di Tripoli si trova ora a fronteggiare una grave crisi di liquidità, ed è incapace di effettuare pagamenti e transazioni fondamentali per milioni di cittadini libici. Il generale Khalifa Haftar, che di fatto governa l'est della Libia, sembra deciso a provocare una crisi economica e finanziaria per rovesciare Dbeibah. L'esito di questo nuovo braccio di ferro tra est e ovest rimane incerto, e il rischio di un nuovo conflitto armato è elevato.

Quadro interno

Negli ultimi anni la relativa stabilità della Libia si è basata su due pilastri fondamentali: il cessate il fuoco del 2020 e un accordo informale raggiunto nel luglio 2022 sulla ripartizione delle entrate petrolifere tra est e ovest[5]. Gli eventi delle ultime settimane hanno messo in discussione entrambi questi accordi, aumentando il rischio di conflitto e di collasso economico. Le tensioni ruotano principalmente attorno al controllo della Banca centrale e all'estromissione del suo presidente, al-Kabir. In passato, al-Kabir è stato un alleato di Dbeibah, ma i rapporti tra i due si sono deteriorati nella seconda metà del 2023, dopo che al-Kabir ha accusato il Gnu di spese eccessive e di avere esaurito la propria allocazione di fondi pubblici. Nell'ottobre 2023 la Banca centrale ha quindi parzialmente sospeso l'erogazione di nuovi fondi al governo di Dbeibah[6]. Nel contempo, al-Kabir si è avvicinato alle autorità dell'est della Libia per controbilanciare le pressioni di Dbeibah. Le crescenti tensioni tra al-Kabir e Dbeibah hanno dato luogo a reciproche accuse nei primi mesi del 2024. Infine, nel mese di agosto, milizie e forze di polizia fedeli al Gnu di Dbeibah si sono schierate fuori dalla seda della Banca centrale per forzare al-Kabir a dare le dimissioni. L'inviato speciale degli Stati Uniti per la Libia, Richard Norland, ha definito "inaccettabili" le "minacce alla sicurezza del personale" della Banca centrale e ha aggiunto che l'utilizzo della forza per determinare la leadership della Banca potrebbe precludere l'accesso della Libia ai mercati finanziari internazionali[7].

Nel contempo, diversi altri sviluppi hanno contribuito ad accrescere le tensioni nel paese. Il 9 agosto scontri armati tra milizie hanno provocato almeno nove morti e sedici feriti a Tajoura, nella periferia di Tripoli[8]. Sebbene la violenza sembri essere scaturita da rivalità su scala locale, gli attori coinvolti appartengono a schieramenti opposti nella disputa tra Dbeibah e al-Kabir.[9] L'Esercito nazionale libico di Haftar ha nel frattempo intrapreso importanti azioni. Il 7 agosto le forze di Haftar hanno bloccato la produzione di petrolio di Sharara, il più importante giacimento libico, con un output giornaliero di 300.000 barili. Fonti libiche hanno inizialmente caratterizzato questa azione come una forma di ritorsione contro la Spagna[10]. Una società spagnola, Repsol, fa infatti parte della joint venture che gestisce Sharara, e la Spagna ha emesso un mandato di arresto per contrabbando d'armi per Saddam Haftar, figlio del generale e capo di stato maggiore delle forze di terra dell'Esercito nazionale libico. Tuttavia, il blocco di Sharara potrebbe essere interpretato anche come un preludio a una serie di nuove azioni unilaterali da parte di Haftar.

Nei giorni successivi, le forze del feldmaresciallo hanno circondato la città di Ghadames. Situata in un'oasi nel deserto vicino ai confini con Tunisia e Algeria, Ghadames è strategicamente importante sia per il controllo dei flussi di migranti e rifugiati che per le risorse petrolifere della regione[11]. Le forze di Haftar hanno inoltre preso il controllo dell'area adiacente al confine con l'Algeria. Saddam Haftar ha dichiarato che queste azioni fanno parte di un piano volto a "mettere in sicurezza le frontiere della Libia" e a contrastare il traffico di droga e di esseri umani[12]. Tuttavia, è risaputo che Saddam e altri membri della famiglia Haftar sono coinvolti in questi traffici[13]. In ogni caso, il Gnu ha criticato le azioni delle forze armate di Haftar nei pressi di Ghadames, definendole una violazione del cessate il fuoco del 2020.

In seguito, il braccio di ferro tra est e ovest si è ulteriormente inasprito. La Banca centrale ha sospeso tutte le operazioni il 18 agosto, dopo il rapimento di un suo funzionario. Il giorno dopo il Consiglio presidenziale, che ha sede a Tripoli, ha emesso un decreto per destituire al-Kabir. Il governo di Dbeibah ha sostenuto l'iniziativa e ha inoltre annunciato l'installazione di un nuovo consiglio di amministrazione. Tuttavia, al-Kabir ha respinto il decreto e le pressioni del Gnu, ritenendoli non conformi alle leggi. Dopo la liberazione del funzionario rapito, la Banca centrale ha annunciato la ripresa delle operazioni, ma la tensione è rimasta alta.

Le forze di polizia del ministro degli Interni, Emad al-Trabelsi, hanno poi preso il controllo dell'edificio della Banca centrale, permettendo così l'insediamento di nuovi funzionari, secondo le direttive di Dbeibah. Nel caos di questi eventi, i nuovi funzionari hanno dichiarato di non avere le password di accesso per riprendere le operazioni bancarie e per diversi giorni al-Kabir è risultato irreperibile[14]. Il presidente della Banca centrale, ormai destituito, ha successivamente rivelato di essere fuggito all'estero insieme a diversi alti funzionari, senza rivelare dove, "per proteggere le nostre vite" dalle milizie[15].

Haftar ha reagito alle azioni unilaterali del Gnu imponendo un blocco totale sulla produzione e l'esportazione di idrocarburi nelle aree sotto il suo controllo. Questa mossa ha ridotto drasticamente l'output petrolifero della Libia, che a luglio ammontava a 1,18 milioni di barili al giorno. Secondo esperti del settore petrolifero, la produzione giornaliera attuale potrebbe essere di soli 300.000-400.000 barili al giorno, un duro colpo per le finanze pubbliche del paese[16].

Il blocco del petrolio avrà ripercussioni su tutta la Libia, ma Haftar si trova in posizione di forza rispetto a Dbeibah. Negli anni la famiglia Haftar ha accumulato miliardi di dollari attraverso attività illecite quali il contrabbando di carburante, la contraffazione di dinari libici e speculazioni sui differenziali tra i tassi di cambio ufficiali con il dollaro e il mercato nero[17]. Nell'ultimo anno, inoltre, le buone relazioni degli Haftar con al-Kabir hanno permesso alle autorità dell'est della Libia di trasferire alla Banca centrale i debiti contratti con banche private[18]. La Banca centrale avrebbe anche elargito nuovi importanti prestiti alle banche private dell'est della Libia, che hanno consigli di amministrazione controllati dai figli di Haftar. Se per il momento l'est della Libia non ha problemi di liquidità, il governo di Dbeibah è da tempo a corto di risorse, e una nuova crisi economica e finanziaria potrebbe portare a una paralisi della pubblica amministrazione e alla caduta del primo ministro.

Relazioni esterne

La comunità internazionale si sta adoperando per limitare il rischio di conflitto armato in Libia. Le ambasciate di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti hanno espresso ripetutamente forte preoccupazione per gli sviluppi delle ultime settimane, anche attraverso dichiarazioni congiunte[19]. La rappresentante speciale ad interim delle Nazioni Unite per la Libia, Stephanie Khoury, ha dichiarato che la missione Onu in Libia (Unsmil) "sta lavorando per contribuire a facilitare una riduzione generale della tensione" e per avviare colloqui mirati a "sviluppare una serie di misure di rafforzamento della fiducia tra tutte le parti per porre fine alle azioni unilaterali e creare un ambiente più favorevole alla ripresa del processo politico"[20]. Il 27 agosto il generale Michael Langley, comandante del Comando Africa degli Stati Uniti (Africom), si è recato a Bengasi per incontrare Haftar. Durante l'incontro, Langley ha esortato Haftar a impegnarsi in un dialogo costruttivo con le autorità dell'ovest della Libia, con il sostegno delle Nazioni Unite e della comunità internazionale[21].

Anche Russia e Turchia, che appoggiano rispettivamente Haftar e il Gnu, sembrano voler evitare un nuovo conflitto armato in Libia. Al tempo stesso, Mosca e Ankara stanno contribuendo al riarmo dei due schieramenti rivali, in violazione dell'embargo sulle armi delle Nazioni Unite. Il 2 agosto una nave cargo proveniente dalla Russia ha sbarcato nel porto di Tobruk circa venti camion militari della serie Mustang, noti per la loro adattabilità a una varietà di funzioni, tra cui artiglieria, sistemi antiaerei e guerra elettronica[22]. Nel mese di luglio, nel porto di Gioia Tauro, le autorità italiane, su segnalazione dell'intelligence statunitense, hanno sequestrato droni militari cinesi nascosti in un container diretto a Bengasi. Anche in questo caso sembra probabile il coinvolgimento della Russia[23]. Nei mesi precedenti, la Russia aveva inviato importanti forze militari e armamenti in Libia[24]. D'altra parte, la Turchia ha recentemente fornito nuovi materiali militari alle forze del Gnu, come dimostrano le immagini di un drone militare Bayraktar Akinci diffuse online dalle forze armate turche e geolocalizzate in Libia da analisti militari[25].

Gli interessi di Turchia e Russia in Libia sono complessi. Se è vero che Ankara appoggia le autorità di Tripoli, diverse imprese private turche sono molto attive in importanti progetti infrastrutturali nell'est della Libia[26]. Va inoltre rilevato che la Turchia non ha pubblicamente preso posizione a favore di Dbeibah nella crisi in corso. Questa ambiguità potrebbe riflettere l'insoddisfazione di Ankara per l'estromissione di al-Kabir[27]. Gli stretti rapporti della Russia con Haftar, d'altra parte, non hanno impedito al Cremlino di coltivare rapporti anche con le autorità di Tripoli negli ultimi due anni. Il blocco delle infrastrutture petrolifere dell'est della Libia gioca comunque a favore del Cremlino, almeno sul corto raggio, in quanto esercita una pressione al rialzo sui prezzi internazionali del petrolio. Alcuni analisti ritengono che la Russia potrebbe aver incoraggiato Haftar a intraprendere il blocco del petrolio, come già avvenuto nella prima metà del 2022[28].

Gli eventi delle ultime settimane hanno gettato un'ombra sulle iniziative diplomatiche di Dbeibah. A luglio il primo ministro del Gnu aveva ospitato un Forum trans-mediterraneo sulla migrazione, con l'obiettivo di ottenere nuovi fondi internazionali per la gestione di migranti e richiedenti asilo diretti verso l'Europa[29]. La conferenza, che ha visto la partecipazione di 28 paesi sia africani sia europei, ha offerto un ruolo di rilievo all'Italia. Durante il suo intervento a Tripoli, il primo ministro Giorgia Meloni ha ribadito l'importanza di affrontare le cause profonde dei flussi migratori, collaborando strettamente con i paesi di origine e transito. Ma con il governo di Dbeibah in bilico e il generale Haftar pronto a sfruttare a proprio vantaggio tensioni politiche e crisi economica, l'Italia e gli altri stati europei potrebbero dover rivalutare le loro relazioni con i leader libici[30].

[1] "Status quo 'not sustainable' in increasingly unstable Libya, Security Council hears", UN News, 20 agosto 2024.

[2] "Libya Economic Outlook", African Development Bank Group, 2024.

[3] V. Lee e I. Al-Atrash, "Fight for control of Central Bank threatens Libya's uneasy peace", New York Times, 21 agosto 2024.

[4] A. Al-Warfali, "Libya's oil output falls more than half due to political standoff", Reuters, 29 agosto 2024.

[5] H. Saleh, "Libya's new oil chief promises to lift blockades", Financial Times, 14 luglio 2022; C. Stephen, "Libyan PM makes alliance with ex-enemy to cement ceasefire", The Guardian, 18 luglio 2022; T. Wilson, "Libyan state oil chief stresses support across divided country", Financial Times, 26 marzo 2023.

[6] W. Lacher, "Libya's struggles empower a clan", New Lines Magazine, 16 asgosto 2024.

[7] U.S. Embassy - Libya (@USEmbassyLibya, X), "Special Envoy Ambassador Norland", 12 agosto 2024.

[8] "Nine killed, 16 wounded in clashes in Libya's Tripoli", Reuters, 9 agosto 2024.

[9] J. Harchaoui (@JMJalel_H, X), "The situation in Suq al-Jumaa", 12 agosto 2024.

[10] P. Wintour, "Oilfield slowdown exposes political volatility in Libya and beyond", The Guardian, 6 agosto 2024.

[11] "Libya: concerns are growing about the movements of Haftar's forces towards the border with Algeria", Agenzia Nova, 21 agosto 2024.

[12] C. Schaer, "Is Libya on the brink of a new civil war?", Deutsche Welle, 16 agosto 2024.

[13] "Eastern Libya proves lucrative for Assad clan", Africa Intelligence, 24 luglio 2023; A. Duchene, "Libya: 10 things you need to know about Saddam Haftar", The Africa Report, 4 settembre 2023; L. Gambardella, "Assad e Haftar, identikit di due trafficanti di esseri umani," Il Foglio, 5 ottobre 2023.

[14] S. El Wardany, "Libya's Central Bank coup turns to farce with plea for passwords", Bloomberg, 28 agosto 2024.

[15] H. Saleh e M. Moore, "Libya central bank governor flees divided country over fear for his life", Financial Times, 30 agosto 2024.

[16] R. Iordache, "Libya's power divisions could once more fracture its oil output - as markets question for how long", CNBC, 28 agosto 2024.

[17] W. Lacher, "Libya's struggles empower a clan," New Lines Magazine, 16 agosto 2024.

[18]Ibidem.

[19] "Libya: concerns are growing about the movements of Haftar's forces towards the border with Algeria", Agenzia Nova, 21 agosto 2024.

[20] "Status quo 'not sustainable' in increasingly unstable Libya, Security Council hears", UN News, 20 agosto 2024.

[21] U.S. Embassy - Libya (@USEmbassyLibya, X), "@USAfricaCommand General Langley", 27 agosto 2024.

[22] N. Gasteli. "En Libye, le maréchal Khalifa Haftar reprend ses mouvements de troupes et suscite l'inquiétude", Le Monde, 9 agosto 2024.

[23] H. Al-Ghwell, "The rise of Clan Haftar: Is Western myopia in Libya creating a far worse version of Gaddafi?" EuroNews, 8 agosto 2024

[24] "Briefing: Russia said upping military presence in Libya", BBC, 10 maggio 2024.

[25] J. Dempsey, "Satellite imagery shows new Libyan UAV breaking cover", International Institute for Strategic Studies, 21 agosto 2024.

[26] W. Lacher, "Libya's struggles empower a clan", New Lines Institute, 16 agosto 2024.

[27] E. Akin, "Libya upheaval: Why Turkey is mum over heightened tensions in Tripoli", Al-Monitor, 27 agosto 2024.

[28] N. Gbadamosi, "Libya power struggle spikes oil prices", Foreign Policy, 28 agosto 2024.

[29] "Meloni in Libya for the conference on migration: 'It is not a challenge we can face alone'", Agenzia Nova, 17 luglio 2024.

[30] T. Megerisi, "At the precipice: averting a civil war in Libya", European Council in Foreign Relations, 20 agosto 2024.