11/13/2024 | News release | Distributed by Public on 11/13/2024 04:29
"Il museo è dei giovani" afferma Christian Greco, direttore dal 2014 del più antico museo del mondo dedicato alla cultura nilotica, quello che nell'anno del suo bicentenario cambia e si trasforma. In una lezione in cui passato e futuro si incontrano, Greco rivela alla comunità studentesca il nuovo volto del Museo Egizio, protagonista di un processo di ristrutturazione dal valore di 23 milioni di euro.
Così martedì 12 novembre, Christian Greco è stato ospite dell'Ateneo in un incontro pubblico aperto dai saluti istituzionali di Stefano Sacchi, Vicerettore per la Società, la Comunità e per l'Attuazione del programma: "È motivo di grande orgoglio per il Politecnico ospitare Christian Greco, che illustrerà l'ambizioso progetto di ripianificazione, attestando che un museo non può prescindere dalla riflessione su come rispondere ai desideri della contemporaneità ed essere più accessibile per tutte e tutti."
Restare al passo con i tempi: obiettivo più che legittimo per un museo di antichità che ogni anno accoglie 900 mila visitatori programmando una ristrutturazione che mette al servizio tecnologie all'avanguardia e soluzioni innovative per attrarre soprattutto le nuove generazioni, per ricucire un legame con la storia che rischia di allentarsi.
L'asse centrale su cui si imperniano i progetti è l'approccio innovativo e tecnologicamente avanzato per migliorare l'accessibilità della collezione e facilitare l'interazione con il pubblico. Tra i principali interventi vi sono la ristrutturazione completa della Sala di Nefertari con il corredo funebre della regina soprannominata "La Grande Sposa Reale", della Sala di Deir el Medina e l'apertura, prevista per il 20 novembre, della nuova Galleria dei Re in cui per la prima volta le statue sono state abbassate dai piedistalli, perdendo la loro aurea di imponenza, per un dialogo diretto e intimo, faccia a faccia, con il visitatore, e del Tempio di Ellesiya. A questi si aggiungono gli interventi nella Galleria della Scrittura, luogo dedicato a quello che per gli antichi egizi era un dono degli dei, e il Giardino Funerario, simbolo dell'interazione tra vita, morte e rinascita nell'antico Egitto, allestito sulla terrazza del museo, ricostruendo un'area dedicata alle colture tipiche di un orto egizio e di un giardino funerario.