11/20/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/20/2024 11:39
TORINO - ''Ringrazio tutti voi dell'onore che mi avete dato, nel rappresentare la più grande comunità istituzionale del Paese. Siete la più grande assemblea democratica della nostra Nazione. Noi sindaci siamo il fronte più esposto alle sfide della realtà, il primo riferimento per chi vive il malessere sociale e civile, per chi chiede risposte a istanze spesso ignorate. Oggi ci troviamo di fronte a grandi sfide, a priorità che non possiamo più rimandare. Emergenze che richiedono regole chiare, mezzi adeguati e azioni concrete. E per la cui risoluzione abbiamo bisogno di alleanze. Di sinergie. E voglio partire dall'emergenza ambientale e climatica, dal dissesto idrogeologico e dalla manutenzione del territorio, dalla siccità e dalle inondazioni''. Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nella relazione di aperturacome nuovo presidente dell'Anci.
''Chiediamo al Governo - ha detto Manfredi - di scrivere insieme e di portare avanti obiettivi chiari per mitigare il rischio dei nostri territori, con compiti chiari per ciascun livello di governo, con controlli e conseguenti responsabilità. Risorse certe e pluriennali, progetti da realizzare in tempi certi. La politica europea prosegua nel solco tracciato dagli ultimi programmi di investimento aprendo ad una centralità dei governi locali nelle scelte strategiche legate agli investimenti".
Passando alla valutazione sulla legge di bilancio Manfredi si è detto "sorpreso e preoccupato per alcune scelte drastiche di riduzione di risorse con azzeramento di intere misure pluriennali per gli investimenti comunali. Parliamo di una riduzione pari a 3 miliardi e 200 milioni per il periodo 2025/2029 e di oltre 5 miliardi per il periodo 2030/2037. Preoccupa molto il totale di 8 miliardi e 200 milioni che confluiranno nei circa 24 miliardi di risorse pubbliche destinate ad un fondo investimenti la cui destinazione finale ad oggi non è nota. L'impatto sull'attività di progettazione e programmazione dei Comuni sarà molto negativo. Chiediamo al Parlamento e al Governo un ripensamento. Riteniamo pertanto insostenibile ed inaccettabile la previsione del turn over al 75%. Chiediamo al Parlamento e al Governo di prevedere una deroga totale per gli enti locali per scongiurare effetti negativi sulle programmazioni di personale già approvate, sui concorsi avviati e sulla mobilità fra enti".
Il presidente dell'Anci ha poi annunciato che come Anci ''proporremo al Governo un'agenda dei Comuni che affronti temi urgenti ed importanti: diritto alla casa, che deve tornare accessibile a tutti ed in particolare alle coppie giovani e ai lavoratori; servizi sanitari di prossimità, integrati con i servizi sociali ed educativi, necessari soprattutto nelle aree con più anziani e soggetti fragili; sostenibilità dei servizi nelle aree interne, dove lo spopolamento e il calo demografico viene accelerato dalla riduzione dei servizi primari; la sfida dei trasporti, che va colta dando maggiore centralità al ruolo dei comuni nelle politiche della mobilità. E poi un nuovo modello di gestione della sicurezza e politiche concrete di sostenibilità ambientale, che attuino una efficace manutenzione del territorio e di mitigazione dei rischi indotti dai cambiamenti climatici. Oggi i sindaci sono responsabili della protezione civile ma non hanno strumenti operativi e finanziari per mitigare i rischi.
Sulla finanza locale Manfredi ha ribadito "che la capacità fiscale dei Comuni è ormai esaurita e in questa prospettiva di una possibile riduzione dei trasferimenti è necessario immaginare una riforma altrimenti i comuni avranno sempre più difficoltà a garantire i bisogni primari e contrastare i divari e gli squilibri. Siamo pronti nei prossimi mesi a dialogare con il Governo sull'adeguamento del Tuel, sul quale c'è un lavoro predisposto in bozza dal ministero dell'interno di revisione su cui Anci ha dato in modo proficuo il proprio contributo e su cui attendiamo di avere un riscontro da molti mesi".
Il presidente dell'Anci ha poi parlato della responsabilità dei sindaci: "Siamo imputati in sede civile, penale o amministrativa per ogni evento che avviene nel nostro Comune o per ogni evento che omettiamo di impedire. Questo non è giusto e credo che sia insopportabile soprattutto per i sindaci dei piccoli comuni che ricordiamolo sempre sono dei volontari al servizio dei propri cittadini, con scarso personale e poche risorse. Viviamo tempi molto difficili ma continuiamo ad essere riferimento delle nostre comunità".
Ricordando le parole di Papa Francesco il presidente dell'Anci ha ribadito a nome dei sindaci "il no alla guerra e il sì alla pace. Abbiamo un simbolo a cui ispirarci, Giorgio La Pira, che in modo ineguagliabile è stato portatore di pace nella comunità che amministrava, ma anche tra i popoli".
"Un ringraziamento speciale - ha continuato - va alla straordinaria struttura dell'Anci, che ha messo tutta la sua professionalità e dedizione nell'organizzare questi spazi e momenti di scambio, incontro e condivisione. Senza questo impegno costante, il nostro lavoro e quello delle amministrazioni locali sarebbe molto più complesso".
Il presidente dell'Anci ha poi rivolto un pensiero alla sua città "Napoli che con le sue complessità e la sua energia unica mi accompagna in questo impegno" e al suo predecessore Antonio Decaro: "In questi giorni mi sono tornate in mente le parole con cui, circa un anno fa a Genova, Antonio Decaro concluse il suo ultimo intervento da presidente dell'Anci. Voglio ringraziare Antonio e tutti coloro che, avendo concluso il loro mandato, hanno retto l'Anci con dedizione".
In conclusione Manfredi ha ribadito l'importanza dell'unità di tutti i sindaci: "Ognuno di noi ha la propria idea politica, il proprio punto di vista legato al territorio che rappresenta. Ognuno porta con sé un'esperienza diversa come amministratore, antica o recente, ma inevitabilmente unica perché tanti e diversi sono i problemi che ci troviamo ad affrontare. Eppure, la grande forza dell'Anci - direi la sua unicità nel sistema istituzionale e politico italiano - è che tutte queste diversità e queste energie sanno lavorare insieme. Sappiamo condividere esperienze e soluzioni, unirci per ottenere risultati che valgano per tutti, aiutarci senza badare al colore politico o alla provenienza geografica. Sappiamo fare sintesi non solo nelle grandi emergenze, ma anche nelle questioni apparentemente più piccole della gestione quotidiana. Questa è la ragione profonda del successo di questa famiglia di sindache e sindaci. Perché noi siamo capaci di stare Insieme. E questo è l'impegno più serio che prendo oggi con voi: l'Anci continuerà a crescere, forte nella sua unità, indipendenza e autonomia, determinata nella tutela degli interessi dei Comuni, sempre con l'obiettivo di salvaguardare l'interesse generale dell'Italia".