-
L'Italia è la seconda siderurgia d'Europa, dopo quella tedesca, e l'undicesima al mondo. Oltrel'85% della produzioneè rappresentata daacciaio secondario, fabbricato da rottame di ferro neiforni elettrici.
-
L'elettrosiderurgiaèun'eccellenza tecnologica nazionale, consolidata a partire dal dopoguerra, che consente al comparto di conseguirelivelli di produttività maggiori dei principali competitor. La siderurgia italiana vanta, infatti, 135,6 mila euro di valore aggiunto prodotto per addetto, davanti a Spagna (125,8), Francia (125,6) e Germania (101).
-
L'Italia è, inoltre, seconda in Europa per consumi di acciaio. Questo è, infatti, tra gliinput fondamentali di numerose filiere strategichecome edilizia, macchinari industriali, automotive, energia ed elettronica.
-
Grazie alla forte prevalenza della produzione da forno elettrico, la siderurgia italiana annoveraprimati in tema di sostenibilità : è la prima nell'UE per rottame ferroso riciclato e riutilizzato e, tra i primi produttori mondiali, presenta la minore intensità di emissioni.
-
Nonostante gli indubbi punti di forza, la siderurgia italiana fa i conti con almenotre importanti criticità :
-
lacrisi del ciclo integrale, legata strettamente al calo delle attività di Acciaierie d'Italia di Taranto, principale produttore nazionale di laminati piani, solo in parte compensato, per volumi e specificità di prodotto, da altri impianti a forno elettrico
-
il conseguentecalo della produzione nazionale dei laminati piani, fondamentali per la fabbricazione di componenti chiave in settori come la meccanica, i mezzi di trasporto e gli elettrodomestici;
-
lacarenza di rottame ferroso, la cui domanda crescerà molto nei prossimi anni in Europa, e costi dell'energia strutturalmente maggiori dei peers.
-
Oltre ai fenomeni di carattere nazionale, emergonotre sfide principaliche il comparto italiano condivide con gli altri Paesi dell'UE:
-
lasovracapacità produttiva globale, a cui contribuiscono prevalentemente le grandi siderurgie di Cina e India, che è tra le cause del sottoutilizzo e del calo di profittabilità degli impianti europei;
-
lepolitiche commerciali USAche dal 2018, a causa di dazi e quote all'import, indeboliscono la proiezione internazionale dell'industria europea;
-
ilpotenziale aggravio dei costiper la filiera derivante dall'introduzione di alcune politiche climatiche UE, in particolare delCarbon Border Adjustement Mechanism(CBAM) e della riforma dell'Emission Trading System(ETS).
-
In questo quadro di luci e ombre, gliinterventi per la crescita del compartodovranno articolarsi lungotre direttrici:
-
politiche industriali e misure commerciali coordinate tra UE e Stati Uniti, al fine di affrontare congiuntamente il fenomeno della sovracapacità e favorire l'adozione di standard ambientali più elevati;
-
rafforzamento e ampliamento della dotazione produttiva, a partire dal rilancio di primari poli siderurgici, allo stesso tempo prevenendo effetti di spiazzamento competitivo degli impianti già attivi e di destabilizzazione del mercato del rottame;
-
accompagnamento delle imprese nelle transizioni ecologica e digitale:
-
sostenendo la decarbonizzazione del settore attraverso misure di efficienza energetica, lo sviluppo di tecnologie alternative e dell'idrogeno verde
-
favorendo l'applicazione di sensoristica IoT, Intelligenza Artificiale e digital twin.