11/06/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/06/2024 05:16
Venerdì 8 novembre 2024 alle 16:00 nella sala dell'Arengo di Palazzo Municipale avrà luogo l'incontro pubblico dal titolo "Senza permesso di soggiorno non si vive". Questo appuntamento è organizzato dall'Associazione Cittadini del Mondo e da La Comune di Ferrara, grazie alle testimonianze di chi sta vivendo sulla propria pelle questa situazione, vuole offrire un'opportunità di ascolto e riflessione su un tema di grande rilevanza per il nostro territorio, che riguarda non solo la difesa dei diritti di lavoratrici e lavoratori migranti, ma anche la coesione della nostra comunità e la salvaguardia di importanti settori lavorativi locali.
Parleremo delle conseguenze della Legge 50/2023 (Decreto Cutro) su decine di lavoratrici e lavoratori residenti anche nel nostro Comune, impiegati in vari settori (edilizio, logistico, metalmeccanico, agricolo, dei servizi e manifatturiero) e che lavorano in regola con un permesso di protezione speciale e incontrano enormi difficoltà a convertirlo in permesso per motivi di lavoro. Inoltre, proprio perché lavorano in regola, allo scadere del permesso vengono licenziati.
Parleremo anche dei lunghi tempi di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno. Dopo l'invio della domanda alla Questura per il tramite degli uffici postali preposti, (previo pagamento di una cifra che si aggira dai 120 ai 180 euro a persona), con i numerosi allegati (contratto di lavoro, le buste paga, residenza, redditi dell'anno precedente, disponibilità di un alloggio, motivazione per cui viene chiesto il permesso di soggiorno ....) la/il richiedente rimane con una ricevuta postale.
Segue un appuntamento per il fotosegnalamento in Questura (attesa dai 5 agli 8 mesi), la documentazione allegata viene valutata dopo molto tempo, anche un anno o più, e spesso non viene ritenuta più valida anche perché nel frattempo sono cambiate per esempio le condizioni di lavoro, della casa... Quindi viene richiesta ulteriore documentazione che viene valutata nei mesi successivi. Infine il ritiro del Permesso di Soggiorno avviene dopo lunghi mesi, spesso dopo più di un anno.
In attesa del Permesso di Soggiorno, la ricevuta postale o il cedolino rilasciato dalla Questura in realtà non garantiscono i diritti dei permessi originali. Si può stare sul territorio nazionale ma come "fantasmi" perché non si può viaggiare, non si può rinnovare la tessera sanitaria, diventa difficilissimo fare un contratto di affitto, un contratto di lavoro, prendere la patente, andare a scuola. E nemmeno pagare le tasse. Insomma senza il Permesso di Soggiorno non si vive.
Comunicazione a cura dell'Associazione Cittadini del Mondo Ferrara