Università Cattolica del Sacro Cuore

19/11/2024 | News release | Distributed by Public on 19/11/2024 13:37

Il Dipartimento di Scienze politiche celebra i suoi 40 anni guardando al futuro

Un'occasione per "celebrare quarant'anni di storia del Dipartimento di Scienze politiche e per riflettere sui prossimi quaranta". Così il preside della Facoltà di Scienze politiche e sociali Andrea Santini ha introdotto la giornata di studi dal titolo "Le scienze politiche in Italia. Identità, confini, istituzioni", tenutasi venerdì 15 novembre nella sede milanese dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Si è trattato del primo appuntamento di un ciclo di incontri organizzato per riflettere sullo stato delle scienze politiche nel mondo accademico e nel dibattito pubblico in occasione del quarantesimo anniversario della fondazione del Dipartimento di Scienze politiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore attualmente diretto da Damiano Palano.

Protagonista dei lavori mattutini è stata l'evoluzione storica delle scienze politiche in Italia. Al tavolo dei relatori si sono dunque alternate, nella prima sessione di interventi, Giustina Manica (Università di Firenze), che ha fornito un esaustivo resoconto della nascita degli studi sociali e politici a Firenze con la creazione dell'Istituto Cesare Alfieri, e Giulia Simone (Università di Padova) che ha invece relazionato sulle complesse vicende della Facoltà di Scienze politiche padovana tra fascismo e Resistenza. Il dibattito sulle due relazioni è stato animato, in conclusione, dagli spunti offerti da Valentina Villa (Università Cattolica) nel ruolo di discussant.

Si è poi passati a discutere della difficile identità delle scienze politiche: dopo l'introduzione di Barbara Boschetti che, in qualità di docente di Diritto amministrativo, ha voluto rimarcare l'importanza storica del dialogo tra gli studi politici e quelli giuridici, il direttore Palano ha riflettuto sulla ricerca di legittimità istituzionale ed epistemologica delle scienze politiche in Italia tra il 1948 e il 1968; Christophe Roux (Università di Montpellier) ha infine tracciato un parallelismo con le vicende dell'accademia francese nel secondo dopoguerra; il ruolo di discussant nella seconda sessione della mattinata è stato ricoperto da Antonio Campati (Università Cattolica).

I lavori sono proseguiti nel pomeriggio, con una sessione dedicata agli studi di politica internazionale. Emidio Diodato (Università per Stranieri di Perugia), riflettendo sull'evoluzione delle relazioni Internazionali nel nostro Paese, ha messo in rilievo limiti e potenzialità del contributo italiano agli studi internazionalistici, concentrandosi in particolare sul ruolo della politica estera in Italia. Il commento del discussant Mireno Berrettini (Università Cattolica) si è invece soffermato sul prestigio accademico di cui ha tradizionalmente goduto la Storia delle relazioni internazionali, con il suo contributo sempre rilevante alla pedagogia nazionale e alla formazione dei diplomatici. Massimo de Leonardis, già direttore del Dipartimento, ha poi ripercorso in un ricco intervento la storia dei Quaderni di Scienze politiche, rivista da lui fondata e che tutt'ora dirige, mettendone in luce le caratteristiche, a cominciare dall'alto profilo del comitato editoriale, che hanno permesso alla pubblicazione di guadagnarsi un posto di primo piano nel panorama degli studi politologici italiani e non solo.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda sul presente e il futuro delle scienze politiche, moderata da Damiano Palano e che ha visto la partecipazione di Mireno Berrettini, Barbara Boschetti, Cristina Bon, Andrea Locatelli, Martino Mazzoleni, Beatrice Nicolini e Riccardo Redaelli. I relatori, docenti di varie discipline ma tutti afferenti al Dipartimento di Scienze politiche, hanno riflettuto sulle sfide e le opportunità che derivano dall'attuale congiuntura storica segnata dal carattere dirompente delle tecnologie e dal ritorno del conflitto sulla scena internazionale, interrogandosi sul contributo che i vari saperi, uniti in un approccio multidisciplinare e interdisciplinare, possono fornire alla comprensione dei fenomeni politici.

I numerosi spunti emersi nel corso della discussione, che testimoniano la sinergia tra le varie anime del Dipartimento e la sua vitalità, continueranno a essere al centro anche dei prossimi appuntamenti del ciclo previsti nel 2025.