20/11/2024 | News release | Distributed by Public on 20/11/2024 12:13
20.11.2024
La Regione pubblica un report con i dati del 2022
L'Ufficio di statistica della Regione Friuli-Venezia Giulia pubblica un report con i risultati riferiti all'anno 2022 delle indagini sui centri antiviolenza e sulle case rifugio, condotte dall'Istat, in collaborazione con gli Uffici di statistica delle Regioni.
Nel 2022, in Friuli-Venezia Giulia, sono attivi 8 centri antiviolenza (Cav) e 17 case rifugio. L'offerta di servizi corrisponde rispettivamente a 0,13 e 0,28 strutture ogni 10 mila donne residenti in regione, e sale a 2,02 e 4,48 per 10 mila, rapportando il dato esclusivamente alle vittime di violenza.
I Cav, oltre a svolgere attività di sostegno e assistenza alle vittime di violenza, portano avanti anche un'importante opera di prevenzione della violenza: tre centri su quattro organizzano attività di formazione verso l'esterno e raccolgono dati e documentazione sul fenomeno, l'88% svolge interventi di informazione e sensibilizzazione nelle scuole e tutti organizzano iniziative culturali di prevenzione, pubblicizzazione e sensibilizzazione sul fenomeno della violenza sulle donne. Nei Cav sono impiegate 138 persone, di cui il 43% in forma esclusivamente volontaria; in tutti i centri sono presenti coordinatrice e operatrice dell'accoglienza, affiancate nel 88% dei centri da psicologhe e avvocate e nel 75% da personale amministrativo.
Le persone impiegate nelle case rifugio sono invece 158, di cui il 23% opera in forma solamente volontaria. Tutte le case rifugio della regione hanno adottato un regolamento interno, garantiscono la progettazione di percorsi personalizzati di uscita dalla violenza e offrono, oltre a vitto e alloggio, anche prodotti per la cura della persona. L'82% delle case rifugio dispone di locali in cui è possibile svolgere colloqui e fornire consulenze assicurando la privacy delle ospiti e il 59% ha adottato una carta dei servizi.
Nel 2023 le chiamate al numero di pubblica utilità 1522 sono 517 da parte degli utenti, il 58% in più rispetto all'anno precedente e l'83% in più in confronto al 2019, e 175 da parte delle vittime stesse (+33% rispetto al 2022 e +58% rispetto al 2019). I dati dei primi sei mesi del 2024 confermano il trend di crescita con 368 chiamate, di cui 146 da parte di vittime, il 110% e il 135% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.